1-L'EDITORIALE DEL DIRETTORE Per una giustizia giusta. Il vento sta cambiando, la parola ora al governo

2-VERSO LE EUROPEE Depositati al Viminale i simboli dei partiti. Pd senza il nome di Schlein

22.4.2024 Claudio Cerasa, Giorgio Caruso ilfoglio.it lettura2’

1-L'EDITORIALE DEL DIRETTORE Per una giustizia giusta. Il vento sta cambiando, la parola ora al governo

CLAUDIO CERASA 22 APR 2024

    

Segnali positivi in giro per l’Italia: da magistrati condannati per violazione del segreto istruttorio a maggioranze trasversali per riequilibrare i rapporti tra potere legislativo e giudiziario, fino ai moniti della Consulta. C’è speranza per il garantismo

Tu chiamale se vuoi emozioni garantiste. Come spesso capita quando il presidente della Repubblica sceglie di non lisciare il pelo della bestia mainstream, le parole utilizzate martedì scorso a Roma, durante una celebrazione in memoria di Vittorio Bachelet, sono state poco valorizzate dai giornali così detti antipopulisti, che scelgono con sapienza di azzannare il populismo solo quando è un bersaglio semplice, banale, scontato. Sergio Mattarella, a differenza di chi cerca ogni giorno di tirargli la giacchetta per trasformarlo in un argine contro il populismo meloniano, martedì ha usato parole interessanti, e sagge, per mostrare al pubblico una forma di populismo non meno pericolosa rispetto a quelle denunciate solitamente dai professionisti dell’antipopulismo e con un’espressione secca, parlando al Csm, ha detto quanto segue: “I componenti del Csm si distinguono soltanto per la loro ‘provenienza’. Hanno le medesime responsabilità nella gestione della complessa attività consiliare e sono chiamati a svolgere il loro mandato senza doversi preoccupare di ricercare consenso per sé o per altri soggetti”.

2-VERSO LE EUROPEE Depositati al Viminale i simboli dei partiti. Pd senza il nome di Schlein

Non mancano le liste bizzarre come"Il salvadanaio" di Enrico Andreoni o il "Movimento Poeti d'Azione" dell'attore Alessandro d'Agostini

GIORGIO CARUSO 22 APR 2024 ilfoglio.it

    

Sono scaduti oggi alle 16 i termini per depositare i simboli dei partiti che intendono presentarsi alle elezioni europee in programma l'8 e 9 giugno. Le forze politiche che si sono registrate al Viminale sono 42 ma non tutti supereranno il vaglio degli uffici elettorali e molti di questi si ritroveranno nella bacheca dei "ricusati". Per le liste dei candidati il termine è il primo maggio.

Il primo simbolo depositato alle 8 di mattina di domenica è stato quello della Lista di Cateno De Luca "Libertà" portato al Viminale dalla ex sottosegretaria M5S ora rappresentante di "Sud chiama Nord" Laura Castelli.

Tra gli ultimi a essere depositato il simbolo del Pd, a causa delle tensioni sulla proposta di inserire il nome della leader del partito. In una diretta Instagram la stessa Elly Schlein ha spiegato: "È stato proposto di inserire il mio nome nel logo, si è aperta una bella discussione, ringrazio chi ha fatto questa proposta, ma penso che il contributo lo possa dare correndo accanto a loro, in questa lista. Una proposta più divisiva che rafforzativa e non ne abbiamo bisogno". Il simbolo del Pd con il riferimento al Pse è arrivato in bacheca penultimo e alla fine non riporta il nome della segretaria.

Non mancano le liste bizzarre come"Il salvadanaio" di Enrico Andreoni o "Esseritari" di tal Luciano Chiappa che è autore anche dell'omonimo libro e già si è presentato per varie consultazioni con il simbolo, oppure il "Movimento Poeti d'Azione" dell'attore Alessandro d'Agostini. Non manca Mirella Cece, che a ogni elezione presenta la sua lista "Sacro Romano impero Cattolico" e Massimo Mallucci con il suo "Italia Reale". Ben due liste poi fanno riferimento ai pirati, il Partito Pirati europei e il Partito Pirata.

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