La pace, Cortei ProPal, non c’è mai spazio per la solidarietà al popolo ucraino
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Per chi cerca di ragionare con la testa, e non con il tratto terminale dell’intestino,…
Michele Magno 29 11. 2024 alle 12:33 ilriformista.it lett.1’
Cortei ProPal, non c’è mai spazio per la solidarietà al popolo ucraino
Per chi cerca di ragionare con la testa, e non con il tratto terminale dell’intestino, dopo quasi tre anni di bombardamenti a tappeto dovrebbe ormai essere chiaro: l’obiettivo di Putin è quello di rendere invivibile l’Ucraina e di terrorizzare la sua popolazione, fiaccandone la capacità di resistenza e facendo letteralmente terra bruciata intorno a Zelensky.
Non sembra però che questa realtà scalfisca le certezze dei pacifisti irriducibili, di coloro cioè che vogliono la pace a ogni costo e con ogni mezzo, foss’anche la resa a un autocrate che si fa beffe del diritto internazionale. Né sono bastati quasi 8 milioni di profughi, decine di migliaia di morti civili, migliaia di bambini rapiti, le famiglie smembrate, le rovine urbane e industriali, le infrastrutture elettriche distrutte, un territorio devastato, a scaldare i cuori degli studenti con la kefiah e dei loro professori col turbante muy indignados per il “genocidio” a Gaza.
Oltre 1.000 giorni di sistematica violenza e nemmeno un corteo a sostegno del popolo aggredito. Solo un paio di manifestazioni organizzate dalle associazioni del mondo religioso, sindacale e del volontariato, a cui si sono prontamente accodati i partiti della sinistra d’antan e del neomovimento antimilitarista di Giuseppe Conte, per chiedere l’apertura di un negoziato tra Kiev e Mosca e costruire le condizioni di una pace giusta. Già, ma quali sono queste condizioni? Non vengono mai specificate. Manifestazioni “senza bandiere”, quindi, e anche senza proposte. Qui casca l’asino