Bandiera bianca Quel filo che lega la fatica dei discorsi in Parlamento al “bau bau” di Montaruli

Dal latinorum di Carlo Nordio al calembour di Elly Schlein, passando per i toni prefettizi di Matteo Piantedosi fino alla deputata Monteruli

Antonio Gurrado 06 feb 2025 ilfoglio.it lettura2’

Dal latinorum di Carlo Nordio al calembour di Elly Schlein, passando per i toni prefettizi di Matteo Piantedosi fino alla deputata di FdI che abbaia per un minuto in diretta televisiva. Un elemento unisce tutto: la consapevolezza che a chi ascolta importa soltanto che i politici emettano suoni aprendo e chiudendo la bocca

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Un filo sottile percorre il dibattito parlamentare sul caso Almasri, ma non ha nulla a che vedere col diritto internazionale. Secondo la cronaca del Corriere, a cui mi affido, prima Carlo Nordio si è lamentato del fatto che l’atto della corte penale internazionale fosse scritto in inglese; poi alcuni deputati hanno bofonchiato fra loro per l’abuso di latino da parte del ministro; infine Filippo Sensi, senatore del Pd, ha divertito i telespettatori quando è stato inquadrato lo schizzo in cui ritraeva Nordio con la didascalia: “The cat is over the table, the killer is over the plane”. In quest’ultimo caso credo vada inteso come ironico l’uso di over al posto di on, a meno che Almasri non sia stato rimpatriato in cima alla fusoliera, come i banditi arrampicati sopra i treni nel selvaggio west; il latinorum di Nordio, infarcito di per tabula e status libertatis, mi sembra piuttosto comprensibile già dalla quinta ginnasio; quanto al fatto che dei documenti vengano stilati in inglese, che dire, bisogna pur rassegnarsi al fatto che possa capitare, nel XXI secolo dopo Cristo.

Il tratto comune è una fatica linguistica che si estende fino a comprendere lo stentato calembour di Elly Schlein sul presidente del coniglio, l’ardito contrasto di Matteo Renzi fra lady di ferro e omino di burro, i toni inevitabilmente prefettizi di Matteo Piantedosi, l’urbe terracqueo del fuoriclasse Giuseppe Conte. È un filo – questo della difficoltà di parlare in Parlamento, nonché della consapevolezza che tanto a chi ascolta importa soltanto che i politici emettano suoni aprendo e chiudendo la bocca – che arriva anche all’esterno di Montecitorio, fino agli studi televisivi de La7 in cui, durante un talk show nelle stesse ore, la deputata di FdI Augusta Montaruli si è messa ad abbaiare. Un minuto buono di “bau bau”, che agli italiani dev’essere parso l’argomentazione più convincente della giornata.

Commenti   

#1 walter 2025-02-07 09:58
“AUGUSTA MONTARULI CHE ABBAIA IN TV E’ UNA SCENA TERRIFICANTE” - ALDO GRASSO PRENDE A CEFFONI, E FA BENE, LA PIETOSA CAGNARA TV DELLA DEPUTATA MELONIANA: “IL GRADO ZERO DEL TALK SHOW, OVVERO QUANDO LA PAROLA SI UMILIA. È VERO CHE IL PARLAMENTO ITALIANO È DIVENTATA LA PIÙ FERVENTE PALESTRA DELL’INSULTO, L’UNIVERSITÀ DELL’INGIURIA, MA AL LATRARE, ALL’ULULARE, AL RINGHIARE NON ERAVAMO ANCORA GIUNTI. CHISSÀ DA DOVE NASCE QUEL ‘BAU BAU’? I MALIGNI RICORDANO CHE MONTARULI HA SUBITO UNA CONDANNA, PUNZONATA DALLA CASSAZIONE, NELL’AMBITO DI UN’INCHIESTA PIEMONTESE SU RIMBORSI GONFIATI. LE SPESE RIGUARDAVANO CENE, ABITI DI LUSSO, GIOIELLI, BORSE, MA ANCHE
Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per www.corriere.it da dagospia.com 7.2.2025

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