1-Meloni alla Camera dei deputati prima del Consiglio europeo senza ministri leghisti (ma poi arriva Giorgetti. Ieri mancava Salvini)

2- POLITICA Giorgia Meloni sfida la sorte portando a Palazzo fiumi di Acqua Santa

19.3.2025 da open.online lettura3’

1-Meloni alla Camera dei deputati prima del Consiglio europeo senza ministri leghisti (ma poi arriva Giorgetti. Ieri mancava Salvini)

È iniziata questa mattina, 19 marzo, la discussione dei parlamentari sulle comunicazioni di Giorgia Meloni.

19 Marzo 2025 - 11:31 Sofia Spagnoli, open.online ’

Riparte il dibattito sul Consiglio europeo che si apre domani. Faraone (Iv) : «La vostra unità è rappresentata dai ministri leghisti al suo fianco. Non ce n’è uno»

È iniziata questa mattina, 19 marzo, la discussione dei parlamentari sulle comunicazioni di Giorgia Meloni.

I deputati stanno commentando le dichiarazioni rilasciate ieri dalla premier a Palazzo Madama e solo consegnate alla Camera, in cui ha illustrato la posizione dell’Italia sui temi che verranno trattati al prossimo Consiglio Europeo, in programma domani e venerdì. La premier entra in aula indossando un completo bianco, si siede, ma al suo fianco non c’è traccia dei ministri leghisti. Matteo Salvini è assente, impegnato in un consiglio informale dei ministri dei Trasporti a Varsavia, e Giancarlo Giorgetti arriva solo in un secondo momento. «Presidente aveva più volte sottolineato che l’elemento di unità del governo era uno dei punti di forza che le avrebbe permesso di avere un peso in Europa – commenta Davide Faraone di Iv – La vostra unità è rappresentata dai ministri leghisti al suo fianco. Non ce n’è uno».

Tra i primi a intervenire, Francesco Silvestri, deputato del Movimento 5 Stelle, che dall’emiciclo ha commentato la rottura della tregua di pace da parte di Israele, avvenuta ieri, che ha causato la morte di circa 400 palestinesi in sole 24 ore. Riferendosi alla posizione di Giorgia Meloni, il pentastellato ha definito la sensibilità della premier «madre e cristiana» «pari a quella di un comodino Ikea». «Lei si è detta preoccupata – continua Silvestri – ma a noi della sua preoccupazione non interessa nulla. Lei è presidente del Consiglio e deve dirci cosa intende fare per impedie questa strage di bambini»

2- POLITICA Giorgia Meloni sfida la sorte portando a Palazzo fiumi di Acqua Santa. Comprate 100 mila bottiglie da mezzo litro per la presidenza del Consiglio

17 Marzo 2025 - 20:59 Fosca Bincher, open.online

Scelto come fornitore per i prossimi due anni la società proprietaria dei marchi Egeria e Tullia, che ha concesso al governo un piccolo sconto per la singolare “benedizione”.

Qualche difficoltà con la sua squadra di alleati in queste settimane è stata evidente. Certo non tutto è filato liscio per Giorgia Meloni, che forse è anche un pizzico scaramantica. Così la presidente del Consiglio ha deciso che a Palazzo Chigi servisse se non una bella benedizione, un po’ di acqua santa. Anzi, un bel po’ di acqua santa, visto che ne ha appena ordinate la bellezza di 100 mila bottigliette da mezzo litro.

Centomila bottigliette di acqua minerale naturale e frizzante acquistate fino al 2026

Non ci sono a dire il vero acquasantiere o tonache di mezzo, ma la commessa è stata ordinata proprio alla società Acqua Santa di Roma srl, di proprietà della famiglia Mari, che dal 1948 ha iniziato ad imbottigliarla sotto diverse etichette. Per soddisfare la sete della Meloni, dei suoi collaboratori e dei dipendenti del palazzo a fianco di Montecitorio sono state infatti ordinate 66 mila bottigliette da 0,5 litri di acqua oligominerale naturale e 34 mila bottigliette con la stessa capienza di acqua frizzante. Tutte e 100 mila in vetro, impegnandosi a rendere il vuoto alla società imbottigliatrice.

Prezzo scontato a 0,23 euro a bottiglie per un totale di 23 mila euro più Iva

Le etichette di Acqua Santa di Roma scelte dalla Meloni e dai suoi sono Egeria e Tullia e la fornitura deve servire a spegnere la sete di Palazzo da qui a fine del 2026, e il prezzo offerto dalla società dei Mari è scontato: 0,23 euro a bottiglia più Iva. In tutto quindi la fattura biennale approvata ammonterà a 23 mila euro oltre all’Iva, assicurando l’Acqua Santa al governo per due anni.

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