Manovre al centro Azione, Forza Italia e Marina Berlusconi per conquistare Milano: i movimenti e il dibattito

per il dopo-Sala Si intensifica il corteggiamento di Forza Italia nei confronti di Azione Calenda per allargare il centrodestra

Mario Alberto Marchi 22.5. 2025 alle 19:35 ilriformista.it lettur3’

Gli azzurri offrono un posto da vicesindaco e un candidato civico condiviso: prosegue il dibattito

Sono vivaci i movimenti al centro. Verso sinistra, il neonato Circolo Matteotti interpreta il fermento riformista, coinvolgendo l’area che va dal Pd ad Azione, ma a riguardare proprio quest’ultima è anche un particolare attivismo più a destra, che ha origine in Forza Italia. A prendere l’iniziativa, proprio sul Riformista, era stato il coordinatore lombardo di Forza Italia Alessandro Sorte, offrendo esplicitamente al partito di Calenda un posto da vicesindaco per il dopo-Sala se confluisse nel centrodestra, assicurando un candidato sindaco civico condivisibile.

Oggi diamo spazio al seguito, con le voci del segretario milanese di Azione, Francesco Ascioti, e della coordinatrice azzurra per Milano, Cristina Rossello. C’è da prevedere che non finirà qui, perché nel frattempo la faccenda ha travalicato i confini milanesi per diventare un piccolo caso politico nazionale.

Vale la pena fare un po’ di storia, dei “contatti” e dei messaggi reciprocamente lanciati. In principio – si sa – furono l’approdo ad Azione da parte delle forziste Gelmini, Carfagna e Versace e la candidatura alla presidenza della Regione Lombardia di Letizia Moratti. Di amore pareva non essercene nemmeno l’ombra, senonché tutte le suddette sono poi tornate nel centrodestra. Moratti direttamente in Forza Italia; le tre parlamentari approdando in Noi Moderati. La seconda puntata della storia ha a che fare proprio con il partito di Maurizio Lupi. Quando a Milano, nel corso della presentazione del rientro delle ex di Azione, entrò prepotentemente in scena Ignazio La Russa, che di fatto lanciò Lupi quale possibile candidato a prossimo primo cittadino di Milano. Un assist robusto a Noi Moderati, proprio mentre si vociferava che il partito centrista fosse particolarmente gradito in funzione di argine interno a Forza Italia.

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Intanto a Milano stava per esplodere l‘inchiesta sulla rigenerazione urbana, che avrebbe portato a una ridistribuzione di deleghe nel governo cittadino e alla nomina di un nuovo assessore. La questione c’entra molto, perché in Azione si palesarono malumori preventivi, anzi umori quasi minacciosi, nel caso in cui il nuovo assessorato fosse stato appannaggio del Pd. Finì lì, ma che ci fosse poca serenità era ormai palese.

Forza Italia da una parte, Azione all’altra, avevano entrambe in Milano il luogo del disagio. Dopo alcune settimane, una prima, piccola scintilla di possibili flirt venne colta nelle dichiarazioni di Carlo Calenda, che affermava che sulla politica estera c’erano forti convergenze con FI. Seguì poi un’altra dichiarazione, questa volta centrata su Milano, a proposito di una possibile candidatura autonoma di Azione: libera e corteggiabile? Fatto sta che le avances da parte degli azzurri da quel momento sono diventate senza remore. Una cosa c’è da aggiungere, e riguarda proprio la coordinatrice milanese azzurra Rossello: in un’intervista, sempre al Riformista, tempo prima, la parlamentare aveva chiaramente detto che nessuna alleanza nel centrodestra doveva essere scambiata per subalternità, rivendicando di fatto per il partito un ruolo che qualcuno forse avrebbe voluto ridimensionare.

Arriviamo all’ultima settimana, con la fuga in avanti di Sorte che – offrendo la prospettiva di quel posto da vicesindaco a Milano – andava ben più in là di un tentativo di avvicinamento. Il caso conquista i titoli anche degli altri giornali e i commenti degli alti gradi degli alleati di centrodestra: se per Salvini “sono chiacchiere, se ne parlerà più avanti”, per La Russa “non importa che il futuro candidato sia politico o civico, l’importante è che si apra il confronto e che non ci si riduca all’ultimo momento, come l’ultima volta”. Ma soprattutto, significativo è il passaggio su Azione in coalizione: “Non abbiamo mai chiuso le porte a nessuno”.

Oggi Ascioti cerca di riportare equilibrio, affermando tra l’altro che “come di consueto la politica italiana – nella sua dimensione nazionale e locale – genera dibattiti intensi, che suscitano scalpore e riempiono rotocalchi, incentrati sempre e solo su un tema: le alchimie partitiche, le alleanze, gli incarichi. Il tutto come se i temi fossero contorno, come se le competenze fossero irrilevanti, come se una visione chiara di città e un progetto per Milano fossero nient’altro che sfondo trascurabile. Oggi tutti comprendono che si vince – a ogni livello – ricercando il voto di coloro i quali con spirito repubblicano credono che certe questioni vadano affrontate e risolte subito per il bene del Paese”. Ma Rossello spinge e suggerisce che le linee politiche non sarebbero mai state così vicine. E sullo sfondo si aggiungono i rumors che vorrebbero in qualche modo ispiratrice Marina Berlusconi.

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