Riconoscere ora la Palestina è fare un regalo a chi non riconosce Israele
- Dettagli
- Categoria: Italia
Il bicchiere dell'intesa sui dazi per Giorgia Meloni è mezzo pieno, per le opposizioni tutto vuoto. Tutto secondo copione
29 lug 2025lettere Direttore ilfoglio.it lettura2’
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Sullo stesso argomento:
Antifascisti di tutto il mondo: dove siete quando si parla di Putin?
Il dramma è che la guerra che conta, a Gaza, non è solo quella militare
Al direttore - Si continua a parlare di riconoscimento dello stato di Palestina e, a prescindere da argomentazioni più articolate, a me sembra, da comune mortale, un discorso a vanvera per tre motivi. Primo: non si può riconoscere uno stato che non esiste. Secondo: i palestinesi sono stati e sono incapaci di partorire una classe dirigente credibile. Per cui, anche se un qualche terrorista o aspirante tale si proclamasse capo di stato, resterebbe il problema di riconoscere uno stato canaglia e sinceramente ce ne sono già troppi all’Onu con grave nocumento per il mondo civile. Terzo: il primo ineludibile passo dovrebbe essere l’ufficiale riconoscimento da parte di tutti, stati, movimenti, organizzazioni, arabi in generale più Iran, dello stato d’Israele. Mi è difficile capire come queste evidenze non siano tali per chiunque abbia buon senso e retta coscienza. Da fedele lettrice e ammiratrice del suo impagabile Foglio, la ringrazio per... la luce che diffonde.
Francesca Benvenuti
Come abbiamo scritto, gentile Francesca, riconoscere unilateralmente lo stato palestinese al di fuori di una trattativa è il più grande regalo possibile a chi non riconosce Israele.
Al direttore - “Nel 2026, con ogni probabilità, si terrà anche il referendum confermativo sulla controriforma costituzionale Nordio. Un appuntamento elettorale che dovrà vedere l’impegno della Cgil nel contrasto a un disegno che, se venisse portato a termine, comprometterebbe l’equilibrio e il bilanciamento dei poteri previsti dalla nostra Costituzione”. Così ha deliberato l’Assemblea generale della Cgil. Landini si è iscritto all’Anm.
Giuliano Cazzola
O viceversa.
Al direttore - Il bicchiere dell'intesa sui dazi per Giorgia Meloni è mezzo pieno, per le opposizioni tutto vuoto. Tutto secondo copione. A chi scrive sembra che Ursula von der Leyen sia stata di manica larga, ma è l’opinione di un non addetto ai lavori. Ora governi e imprese attendono i dettagli dell’accordo. Sono preoccupato, perché – come è noto – è nei dettagli che si nasconde il diavolo. Nel frattempo, Trump canta vittoria anche senza aver annesso Canada e Groenlandia. Dal canto suo, Putin continua a fare il bello e il cattivo tempo in Ucraina. Infine, Macron. Il presidente francese, che un po’ troppo ciarliero lo è, si accinge a riconoscere lo stato di Palestina. Seguìto a ruota da ben trentaquattro ex diplomatici italiani. La notizia è clamorosa, ma da noi ha dovuto presto cedere il passo al mistero delle chat intime rubate a uno dei “volti più amati del cinema e della televisione”. Noblesse oblige, del resto.
Michele Magno
Sui dazi, qualche domanda, con qualche risposta. Si potevano evitare i dazi? No: Trump è stato eletto anche per questo. Si poteva sperare di meglio sui dazi: forse sì, non averne sarebbe stato molto meglio. Poteva andare peggio? Sì. C’è ragione per esultare? No. C'è ragione per disperarsi? No. I dazi possono diventare un’opportunità per smuovere l’Europa? Sì. Trump ha vinto? Sì. L’Europa ha perso? Lo capiremo tra qualche mese, quando comprenderemo se lo schiaffo di Trump spingerà l’Europa a rimboccarsi le maniche oppure no.



Commenti
La pressione su Netanyahu per Gaza si muove dall’Unione europea a Trump
Bruxelles propone di sospendere Israele dal programma scientifico Horizon: la proposta è passata. Come fonti europee riferiscono al Foglio, la posizione di Italia e Germania può cambiare… Micol Flammini ilfoglio.it
Gli spericolati 40 ambasciatori che chiedono il riconoscimento della Palestina meritano i complimenti di Hamas
Comprensibile che molta bella gente non voglia perdere il contatto con il fronte umanitario ma certe prese di posizione, prive di senso dello Stato, fanno il gioco del gruppo terroristico, che apprezza l’obliterazione del 7 ottobre e degli ostaggi nelle sue mani… estratto ilfoglio.it Giuliano Ferrara
Starmer segue Macron e addossa a Israele la responsabilità della mancata tregua
Anche la Gran Bretagna riconoscerà lo stato della Palestina. Il messaggio ad Hamas è: continuate a rifiutare un cessate il fuoco, faremo finta di non vedere che è colpa vostra… estratto Redazione ilfoglio.it
RSS feed dei commenti di questo post.