1-CGIA Mestre Economia. Operai specializzati introvabili, deserti 4 colloqui su 10:
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2- Il dibattito sulla questione salariale chiama spesso in causa la contrattazione collettiva.
30.8.2025 Anas.it e Desk lavoce.info lettura4’
1-CGIA Mestre Economia. Operai specializzati introvabili, deserti 4 colloqui su 10:
ecco le figure professionali che mancano di più Cgia: 'Il 64% degli imprenditori ha difficoltà nella ricerca'
VENEZIA, 30 agosto 2025, 11:20 Redazione ANSAlettura2’
Nel 2024, su un totale di 5,5 milioni di nuovi ingressi previsti nel mercato del lavoro, quasi 840 mila (il 15% del totale delle entrate attese) hanno riguardato operai specializzati.
La ricerca di queste figure, rileva la Cgia, è ardua: nel 63,8% dei casi gli imprenditori hanno segnalato notevoli difficoltà e, quando la selezione ha avuto esito positivo, il processo ha richiesto in media quasi 5 mesi.
In 4 casi su 10 l'insuccesso è dovuto dall'assenza di candidati presentatisi al colloquio. L'analisi deriva dai dati di Unioncamere-Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior del 2024 e del trimestre agosto-ottobre 2025.
Molti candidati non hanno le competenze tecniche e professionali, in particolare nel settore manifatturiero, evidenziando lo storico divario persistente tra il livello di apprendimento acquisito durante il percorso scolastico e le esigenze del sistema produttivo.
Rispetto al periodo pre-Covid, i giovani sono sempre più alla ricerca di occupazioni con maggiori livelli di flessibilità, autonomia e tempo libero e una minore propensione ad accettare incarichi con orari prolungati (specie nel weekend) o condizioni lavorative fisicamente gravose.
Settore energetico
I settori più colpiti l'edilizia e il manifatturiero; in riferimento a quest'ultimo, il legno, il tessile-abbigliamento-calzature e la metalmeccanica sono le filiere che soffrono.
Nell'edilizia mancano carpentieri, ponteggiatori, cartongessisti, pavimentatori/piastrellisti, palchettisti, stuccatori, gruisti/escavatoristi. Nel legno sono quasi introvabili verniciatori, restauratori di mobili antichi e i filettatori attrezzisti. Nel tessile-abbigliamento modellisti, confezionisti e stampatori.
Nel calzaturiero tagliatori, orlatori, rifinitori e cucitori. Nella metalmeccanica tornitori, fresatori, saldatori certificati, operatori di macchine a controllo numerico computerizzato.
E' il Nordest a soffrire di più. La situazione più critica in Trentino A.A (dove la difficoltà di reperimento ha toccato 56,5%), in Friuli V.G. (55,3%), in Umbria (55%) nella Valle d'Aosta (54,5%) e in Veneto (51,5%).
Va meglio al Mezzogiorno: Sicilia (42%), in Puglia (41,9) e Campania (41).
La media italiana è del 47,8%. Pordenone, con il 56,8% nel 2024 è la provincia più in crisi. Poi Bolzano e Trento (56,5), Gorizia (56,1) e Cuneo (55,9). Più facile a Caserta (39,3), Salerno (38,3) e Palermo (36,9).
Tra agosto e ottobre 2025 le imprese prevedono 1,4 milioni di nuove entrate: prime Milano con 115.280 assunzioni e Roma con 114.200. Seguono Napoli (60.290), Torino (42.530), Bari (42.060) e Brescia (31.930).
2- Il dibattito sulla questione salariale chiama spesso in causa la contrattazione collettiva.
uno studio sulle retribuzioni minime previste nei contratti collettivi degli ultimi quarant’anni, sembrano aver tutelato il potere d’acquisto
Il Punto Di Desk il 29/08/2025 lavoce.info lettura 2’
Un quadro più chiaro si ricava da uno studio sulle retribuzioni minime previste nei contratti collettivi degli ultimi quarant’anni di importanti categorie di lavoratori: i Ccnl sembrano aver tutelato il potere d’acquisto della paga oraria. Anche nell’ordinamento italiano si può ora chiedere il risarcimento dei danni causati dalle emissioni di gas serra provocate da imprese: sarà il giudice a pronunciarsi nel merito delle singole cause. Lo ha stabilito la Cassazione, richiamando Costituzione, norme nazionali e accordi internazionali. La Bce accelera sull’euro digitale. Si vuole così rafforzare la sovranità economica europea, proteggere meglio i dati delle operazioni e garantire costi più bassi per utenti e imprese. Resta da capire come i consumatori accoglieranno la versione elettronica della moneta unica. A Venezia entra nel vivo la Mostra internazionale d’arte cinematografica, uno degli eventi culturali più importanti del nostro paese. Dall’evento prende spunto la nostra rubrica “La parola ai grafici” per analizzare la spesa degli italiani in cultura.
Dopo “Le voci de lavoce”, ha preso il via un’altra delle novità introdotte per rendere sempre più fruibili i nostri contenuti: “Lavoce in mezz’ora”. Si tratta di un nuovo format di divulgazione de lavoce.info: Due volte al mese, in mezz’ora, discutiamo con esperti del settore di temi di attualità e di particolare rilevanza per il dibattito pubblico. Lo facciamo in modo più diretto e discorsivo, ma con il rigore d’analisi di sempre. La seconda puntata de “Lavoce in mezz’ora” si occupa del tema di stagione: il turismo. A rispondere alle domande è Riccardo Trezzi.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. In occasione della Mostra del cinema di Venezia si concentra sulla spesa delle famiglie italiane per cultura, sport e ricreazione: i numeri degli spettatori e la spesa per cinema, teatri, concerti e mostre; il confronto con gli altri paesi europei e la conferma dei divari tra macroaree italiane anche in questo campo.
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È in edicola e sul web il nuovo numero di eco, dedicato al tema dell’energia:un’analisi del perché l’elettricità costa così tanto in Italia e cosa fare per ridurre i blackout, in attesa delle grandi batterie per lo stoccaggio delle rinnovabili. eco, il mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”. Nell’uscita di questo mese si occupa della straordinaria crescita dell’energia solare nella produzione di elettricità negli ultimi anni.



Commenti
Estratto dell'articolo di Francesco Giavazzi per il “Corriere della Sera”
[…] il nostro problema più grave non è il debito, bensì la mancanza di crescita. Basterebbe un po’ di crescita perché il debito scomparisse dalla scena, ma senza crescita esso potrebbe trasformarsi in una zavorra capace di affondarci….estratto dagospia.com
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