Diffidare della sinistra modello Mamdani (Cerasa La radicalizzazione in Italia della sinistr (Ferrara)
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- Il Bi e il Ba No, Falcone non era contrario alla separazione delle carriere Compagni, abbiamo vinto a New York. Schlein.
6.11.2025 a cura opact.com estratti da ilfoglio.it lettura4’
Diffidare della sinistra modello Mamdani
Odio per la globalizzazione. Istinti anti sistema. Diffidenza verso l’America esportatrice di libertà e pilastro dell’occidente. Più che un’alternativa al trumpismo, il nuovo sindaco di New York è il suo perfetto specchio a sinistra… estratto Claudio Cerasa
- L'editoriale dell'elefantino
la radicalizzazione della sinistra del dopo Mamdani? Sorrisi..estratto Giuliano Ferrara 06 nov 2025
- meglio giovani e fortunati
Machiavelli terrebbe in gran conto l'età di Mamdani, principe a New York
Lo scrittore de Il Principe avrebbe sicuramente esultato alle parole e al tono del nuovo sindaco di New York mentre si rivolgeva a Donald Trump: “So che mi stai ascoltando: alza il volume! Abbiamo sconfitto una dinastia”…estratto Adriano Sofri 06 nov 2025
- giustizia Così il fronte del "No" smonta da solo i "No" al referendum
Il paradosso dell'Anm: la separazione delle carriere "c’è già" ma è eversiva perchè voluta da Licio Gelli della P2, nonostante fossero a favore Giovanni Falcone e Giuliano Vassalli. Come la discussione sulla riforma sta già entrando nella sua fase propagandistica…estratto Luciano Capone
-visto dall'italia Il lungo viaggio del Pd: da Obama a Mamdani, l’identità oltreconfine
Compagni, abbiamo vinto a New York. Schlein pensa di volare in America per l’insediamento dell’ultimo idolo importato dai dem. Dall'ex presidente americano a Sánchez, la sinistra continua a cercarsi altrove.. estratto Salvatore Merlo
-il programma Il piano di Zohran Mamdani per New York
Asili e trasporti gratis, case popolari e affitti bloccati, salario minimo quasi raddoppiato, e supermercati comunali con prezzi all'ingrosso: i rischi del programma ambizioso del neo eletto sindaco…Carlo Stagnaro
- Verso il referendum Dem per il "sì". La separazione delle carriere non è un attacco alla magistratura, dice Nannicini
No al complottismo e al "non così, ma". La riforma Nordio, dice, "è il completamento logico della riforma Vassalli del 1989, che trasformò il processo penale in senso accusatorio. In quel modello, giudice e pubblico ministero devono avere ruoli distinti"…estratto Marianna Rizzini
- i dati Il fiscal drag è di 25 miliardi (non 12) e lo hanno pagato i redditi medio-alti
Quando l’inflazione corre e le soglie fiscali non si muovono, il gettito aumenta "occultamente" con la crescita dei prezzi. In Italia il mancato adeguamento pesa per circa 25 miliardi tra il 2019 e il 2023 e i redditi superiori ai 35 mila euro sono gli unici che lo hanno pagato senza avere grandi compensazioni… estratto Marco Leonardi e Leonzio Rizzo
- Decrescita infelice Cosa può e deve fare l'Europa per uscire dalla trappola fra America e Cina
A trainare il progresso tecnologico e le rivoluzioni della crescita e della produttività sono due fattori, l’attitudine e l’approccio, cioè un modello produttivo costruito sull’innovazione permanente e la disponibilità culturale, ancor prima che economica … estratto Oscar Giannino
- Il Bi e il Ba No, Falcone non era contrario alla separazione delle carriere
Guido Vitiello 06 nov 2025
L'intervista in cui avrebbe denunciato il rischio di una subordinazione della magistratura inquirente all'esecutivo non esiste. Una balla lanciata dal Fatto e rilanciata da tutta la galassia pentastellata. Ma le inequivocabili posizioni di Falcone sono un ostacolo troppo ingombrante per gli avversari della riforma
Mi piace l’odore dei microfilm al mattino. Mi aiuta a calarmi nella parte del detective di un giallo italiano degli anni Settanta, prima di Google e delle sue asettiche barre di ricerca, quando mani guantate di pelle nera percorrevano file di faldoni su uno scaffale impolverato. Solo per questo vezzo bovaristico, non certo perché non mi fidi delle indagini del bravissimo Damiano Aliprandi che ne ha scritto martedì sul Dubbio, ho inforcato gli occhiali scuri e sono andato in emeroteca a fare di persona i miei accertamenti: ebbene, confermo che l’intervista a Giovanni Falcone su Repubblica del 25 gennaio 1992 citata in questi giorni dagli avversari della riforma Nordio non esiste.
Dunque la frase incriminata (“Temo che si voglia, attraverso questa separazione delle carriere, subordinare la magistratura inquirente all’esecutivo”) è una balla. Ma come tutte le balle anche questa – lanciata dal Fatto, rilanciata da tutta la galassia pentastellata e raccolta per l’occasione anche da Francesca Albanese, il cui scrupolo nel verificare le fonti è ormai proverbiale – ha cominciato a rotolare e a tirar giù una valanga. La verità resterà sepolta sotto la neve per anni, perché la rete ha la memoria lunga e gli spazzaneve dei rettificatori possono ben poco. Anche senza conoscere l’esatto dosaggio di malizia e di cretineria nella mente di chi ha confezionato il piccolo falso, la motivazione è evidente: le idee inequivocabili di Falcone a favore della separazione delle carriere, ribadite in mille occasioni, sono un ostacolo troppo ingombrante sulla strada di chi pretende di marciare intonando la cantilena travagliesca della riforma Craxi-Gelli-Berlusconi. E allora tanto vale aggiungere un altro chiodo ai tanti che da trent’anni un revisionismo cinico e interessato – a volte inventando di sana pianta, altre volte prendendo fischi per fiaschi – sta piantando sulla bara di Falcone. Mauro Mellini, in un pamphlet del 1991, li battezzò impeccabilmente: Gli sciacalli dell’antimafia. Sappiamo tutti di cosa si nutrono gli sciacalli.


