Fronte umanistico.Bersani e i leader sbagliati del Pd. Ospite di Lilli Gruber, l’ex segretario del Partito

democratico evita di difendere apertamente Elly Schlein e trasforma la questione della leadership in un tema culturale, teorico

Francesco Cundari 5.11.2025 linkiesta.it. lettura2’

Ospite di Lilli Gruber, l’ex segretario del Partito democratico evita di difendere apertamente Elly Schlein e trasforma la questione della leadership in un tema culturale, quasi teorico. La sinistra usa l’idea di unità come schermo della propria identità smarrita

Pier Luigi Bersani ieri sera aveva appena finito di illustrare la sua idea di «un fronte umanistico» capace di tenere insieme «egualitarismo della sinistra, coscienze autenticamente liberali e sensibilità religiose», quando Lilli Gruber lo ha incalzato con una domanda secca: «Ma dove vede nel centrosinistra un leader o una leader capace di fare tutto questo?».

E qui sono certo che l’ingenuo spettatore, proprio come me, si aspettasse una risposta altrettanto secca, a difesa di Elly Schlein, leader del principale partito del centrosinistra, incoronata dalle primarie appena due anni fa, con il pieno sostegno dei bersaniani. Bersani invece ha risposto così: «Ma è un lavoro, non è lo scouting di un leader o di una leader, è un lavoro che richiede approfondimento culturale, programmatico, politico…». Gruber però insiste: «Sì, ma le idee camminano sulle gambe delle persone, no?».

E Bersani, senza fare una piega: «Puoi trovare il leader che vuoi, ma se non ti metti lì a unire le forze e a trovare il tuo programma e le tue parole d’ordine adeguate alla bisogna, non vai da nessuna parte… io poi non drammatizzo questa questione del leader, un leader si trova, che problema c’è? Ce n’abbiam fin troppi, secondo me. Il leader si trova, si troverà quello giusto…». Evidentemente non sono dunque solo i famigerati riformisti, nel Pd, a essersi convinti del fatto che quelli trovati finora sono i leader sbagliati.

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