Bandiera Bianca Come (non) funziona l'umorismo dell'intelligenza artificiale. l'AI non riesce
- Dettagli
- Categoria: Italia
a cogliere gli scherzi. Poi, una volta istruita, crede che anche le frasi serie siano uno scherzo
Antonio Gurrado 26 nov 2025 ilfoglio.it lettur1’
Secondo una ricerca delle Università di Cardiff e di Venezia, l'AI non riesce a cogliere gli scherzi. Poi, una volta istruita, crede che anche le frasi serie siano uno scherzo. Prima manda in crisi la nostra autostima, poi la nostra credibilità
Sullo stesso argomento:
Niente calendari delle partite e superpoteri con l'AI. Nel nuovo album "Calciatori" Panini a mancare è la realtà
Lo Psycho mantovano, la sposa cadavere e le distorsioni del nostro sdegno online
La senatrice australiana con il burqa, una farsa che si ripete ancora
L’AI non ride alle mie battute, ma non è una questione personale: una ricerca condotta congiuntamente dalle Università di Cardiff e di Venezia ha dimostrato che, se c’è una cosa in cui l’intelligenza artificiale proprio fa fatica, è proprio cogliere i giochi di parole (avvertenza: se invece l’AI ride alle vostre battute, contattate urgentemente un medico – per voi, non per lei). Strano, per un Large Language Model (LLM) che funziona esattamente ponendo dopo una parola la parola più verosimile, come in un interminabile, sterminato, onnicomprensivo gioco di parole. La sorpresa, però, non è tanto che l’AI non capisca che “sono un uomo di strutto” sia un gioco di parole, bensì che, una volta istruita al riguardo, creda giochi di parole anche le successive frasi serie. Insomma, l’AI dapprima non ride alle nostre battute e poi si sforza di trovare divertente qualsiasi cosa diciamo, come se fosse un quidam ben educato di fronte a sovrani compiaciuti o a bambinoni ingenui; forse per assecondarci, forse per eccesso di zelo, dopo avere minato la nostra autostima, sgretola la nostra credibilità.