Veneto, non c’è solo la Lega. Nicolò Rocco voce del centro riformista in Regione: Treviso studia da

laboratorio politico. Lux ottica assume ma in Lombardia

Mario Alberto Marchi 4 Dicembre 2025 alle 14:16 ilriformista.it estratto

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«Due modelli opposti: conservazione o innovazione»

Secondo Rocco, il Veneto si trova oggi davanti a due visioni divergenti.

Da un lato, il centrodestra guidato da Alberto Stefani, che – pur riconoscendone le qualità – vede impegnato in una campagna “tutta concentrata sul difendere ciò che il Veneto è stato”.

Dall’altro, Giovanni Manildo, che “non è meno orgoglioso dell’autonomia o delle tradizioni venete, ma si interroga sulle ragioni per cui 50 mila giovani hanno lasciato la regione e 5 mila medici hanno abbandonato il servizio sanitario pubblico”.

Per Rocco, il primo passo per proporre soluzioni credibili è “riconoscere finalmente i problemi”, cosa che il suo schieramento ritiene trascurata negli ultimi anni.

«Il Veneto ha perso la capacità di confronto»

Il presidente di Azione ricorda come, ai tempi di Galan, il centrodestra fosse più eterogeneo e animato da personalità di forte profilo. Negli ultimi quindici anni, invece, “si è delegato tutto a una figura carismatica, riducendo lo spazio del confronto”.

Una dinamica che, unita al ritirarsi del centrosinistra, avrebbe impoverito il dibattito politico regionale.

Azione – insieme a +Europa, Italia Viva e altre forze riformiste – ha scelto di sostenere Manildo per portare “una cultura liberaldemocratica che punta su innovazione, imprese, sostenibilità e capacità di fare sistema”.

«Senza un Politecnico perdiamo competitività»

Tra le criticità più rilevanti Rocco cita l’assenza di un Politecnico regionale, un nodo che secondo lui penalizza l’inserimento dei giovani in aziende strategiche: “Luxottica assume 750 ingegneri, ma li prende a Milano, non in Veneto”.

Un esempio emblematico di come la regione, pur vantando università di altissimo livello, non riesca a garantire quel collegamento tra formazione e territorio necessario per frenare l’emigrazione giovanile.

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