Antonio Caracciolo, candidato per M5S a Roma

È un’insurrezione sul Web, da Twitter a Facebook, quella contro la candidatura, per il M5S al Municipio XI di Roma, di Antonio Caracciolo, 65 anni, professore della Sapienza,

Corriere della Sera16 febbraio 2016 (modifica il 16 febbraio 2016 | 12:40)

colui che nel 2009 disse che l’Olocausto era in realtà una «leggenda», qualcosa che apparteneva forse più ad una favola metropolitana o magari al mito Novecentesco, così come le camere a gas, «mai provate» storicamente. Oggi in Rete impazzano le critiche, da «Bella gente. Caracciolo DEFINISCE l’Olocausto una “leggenda” candidato a Roma con il #M5S, di MartaC., a «Il candidato grillino Caracciolo difendeva “il diritto dei negazionisti a esprimere le proprie idee”. La web democrazy del M5S è una fogna», di Enrico Barbieri. Fino alle perplessità all’interno del movimento come quelle espresse da un simpatizzante, che si fa chiamare Ste, e che chiede a Di Battista: «@ale_dibattista non ho capito sto tuo appoggio a questo revisionista storico ?»

Il revisionista

Il professor Antonio Caracciolo di fatto è candidato to per il MoVimento 5 Stelle a Roma nel Municipio XI, ma di lui si è già parlato sui media più volte. La prima nel 2009, quando passò alla storia come il professore che negava l’Olocausto. Caracciolo, definì 7 anni fa l’Olocausto una «leggenda» sulla quale esistono «solo verità ufficiali non soggette a verifica storica e contraddittorio». Una leggenda che sarebbe stata usata «per colpevolizzare moralmente i popoli vinti». E, quanto alle camere a gas, disse alla Totò (solo che non era una battuta): «ammesso e non concesso che queste siano mai veramente esistite», sono una delle tante verità “«a verificare». Così come lo sono i «sei milioni di morti nei campi di concentramento». Questa la versione storica negazionista di Antonio Caracciolo, che già all’epoca, nel 2009 fece storcere il naso a molti e che, oggi che i Cinquestelle sono ben più forti politicamente, ancora non riesce a far fare pace un’anima del Movimento con un’altra.

Ex di Forza Italia

Caracciolo non smentì mai la propria difesa del negazionismo, anzi, ne fece sempre una questione di principio affermando «il diritto dei negazionisti di poter esprimere le loro idee, senza finire in carcere». Nel 2009 ancora militava in Forza Italia, e si definiva, all’epoca, diceva di gestire 33 blog, e si definiva coordinatore provinciale dei club di Forza Italia a Seminara (Reggio Calabria), avendone fondato uno nel 2003.

Il proscioglimento

Caracciolo ha sostenuto che, dopo le sue parole del 2009, nel 2010 fu sottoposto a procedimento dal Consiglio Universitario Nazionale, e dopo fu prosciolto con formula piena per insussistenza del fatto e del diritto. Ma quelle parole non hanno mai smesso di girare sui social, soprattutto tra gli oppositori dei grillini e sui profili dei politici avversare. Grillo lo ha difeso sul suo Blog in passato ma adesso, anche dentro il M5S, c’è parecchio mal di pancia. Non sarebbe forse stato meglio lasciarlo fuori dai giochi?

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