Vaticano e Papa Francesco, il libro del vaticanista Valli sulla fine della Chiesa cattolica

Un futuro in cui trionfa la "vuota retorica dell'amore" e, dunque, la Chiesa si è smarrita, concentrata sulla lotta alla povertà e pronta a tutto per non parlare di Dio.

20 Gennaio 2018 www-liberoquotidiano.it

Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1, si è cimentato in un romanzo distopico dal titolo Come la Chiesa finì (Liberilibri, 16 euro). Un libro in cui viene profondamente messa in discussione la Chiesa contemporanea: il vaticanista si immagina un futuro, non lontano, in cui una serie di papi venuti dall'America Latina, tutti di nome Francesco, demoliscano passo dopo passo la Chiesa, dissolvendola in un'unica religione umanitaria globale. Ogni riferimento non è assolutamente casuale.

Nel futuro immaginato dal libro i Pontefici s'impegnano in una battaglia il cui fine è negare ogni differenza tra cristianità e società secolarizzata, come sottolinea Il Giornale. Un paradosso, insomma, che costringe il lettore a interrogarsi. Valli disegna un futuro in cui trionfa la "vuota retorica dell'amore" e, dunque, la Chiesa si è smarrita, concentrata sulla lotta alla povertà e pronta a tutto per non parlare di Dio.

Dal libro di Valli emerge una profonda nostalgia per la Chiesa di un tempo, quella che chiedeva ai cristiani "di provare a essere il sale della terra". Tesi molto vicine a quelle di Benedetto XVI, che nel suo intervento a Ratisbona, di fatto, si era scagliato contro la società contemporanea, sottolineando che la dimensione universale della Chiesa non deve far dimenticare le sue origini ebraiche e greche.

La Chiesa di Ratzinger, a cui il libro sembra guardare, non era pronta ad appiattirsi sul secolo in cui vive, sposandone in toto la mentalità. E insomma, nel libro di Valli viene portato ad estreme conseguenze il fenomeno che Benedetto XVI denunciò a Ratisbona e che, nei fatti, si sta in qualche modo realizzando sotto al Pontificato di Francesco. Un libro che fa riflettere e che, si spera, non sia profetico.

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