Il sesso, punctum dolens della chiesa nel mondo secolarizzato, e i Papi

Qualcosa non torna, tra scandali omoerotici sempre esistiti, il grottesco #MeToo ecclesiale e le teorie del complotto. Parli d’altro, il Vaticano

di Giuliano Ferrara 29 Agosto 2018 da www.ilfoglio.it

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Qualcosa non torna. Era dalla metà degli anni Ottanta che si sapeva delle abitudini di Theodore McCarrick, prete vescovo e cardinale, uomo di influenza e di diplomazia, leader pastorale tra i più eminenti per quattro Papi, da Paolo VI a Francesco passando per san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Tutto quello che ha “rivelato” il vescovo Viganò, salvo alcuni particolari devastanti riguardanti l’attuale Pontefice, era stato scritto e testimoniato in accordi di risarcimento secretati, in denunce ripetute e insistenti di padre Ramsey e di altri, e a quanto pare con Ratzinger si era già arrivati a una riduzione dell’ex cardinale, creato da un santo nel 2000, allo stato di penitente secretata per evitare lo scandalo, ma senza conseguenze, anche nel regno del suo successore. Nell’affaire sono coinvolti per omissione e compromissione quasi tutti, segretari di stato, vescovi e semplici prelati, perfino quel magnifico cappuccino di Boston, Sean O’Malley, che è a capo della commissione speciale contro gli abusi clericali sui giovani, e che ricordo di aver visto incedere maestosamente accanto al cardinale Pell, oggi sotto processo in Australia per le stesse ragioni, su un marciapiede di via della Conciliazione, in Roma, dopo un convegno ecclesiale. E’ Francesco, naturalmente, il bersaglio più illustre dell’ultima denuncia che si chiude nel mutismo sanzionando con il carisma del silenzio e del disprezzo, nel consenso presunto della stampa internazionale, un fallimento reso evidente anche dal viaggio malinconico nell’Irlanda perduta.

Ma che cosa ha fatto il già cardinale che ha incontrato Castro nel 1988, che ha mediato per i continenti le geopolitiche dei papati, che invitava i suoi giovani amici a veder con lui gli Yankees allo stadio, facendoli sedere accanto a Kissinger, che fu ordinato dal celebre cardinale Spellman, eroe della Guerra fredda, e ha amministrato diocesi come Newark, New York, Washington? A prima vista non sembra un caso analogo a quello di Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, reo di brutalizzazioni, padre di parecchi figli naturali, ammucchiate sessuali e violenze che gli sono valse la destituzione da parte di Papa Benedetto e la damnatio memoriae. McCarrick adulava e amava ragazzi adulti, seminaristi, li corteggiava, gli grattava la schiena dopo le preghiere, e se la faceva grattare, talvolta intrecciava le gambe con le loro, avendoli invitati a condividere il suo letto e la sua solitudine di uomo, ed è per lo meno dubbio che abbia fatto molto più di questo, a parte le fervorose opere religiose e politiche che gli sono valse una formidabile carriera, sebbene la caduta di un principe della chiesa che aveva qualcosa da nascondere (chi non ha qualcosa da nascondere?) comporti un affollamento di prede presunte alla ricerca di risarcimenti anche molti anni dopo i fatti, e scandalo intorno alla sua figura di uomo di Dio presunto. Qui si ricorda che un uomo di Dio e del mondo, sofferto, magnifico, molto intelligente e sensibile come Gianni Baget Bozzo, in un empito di sincerità confessò tanti anni fa a Mattia Feltri di avere pulsioni omoerotiche, intervistato per un anticipo di discussione civile sulla gay culture contenuto in un nostro supplemento editoriale. E si ricorda che atteggiamenti socratici o veri e propri fidanzamenti claustrali hanno punteggiato la storia della chiesa e dei suoi santi dalla notte dei tempi, e dal fulgido medioevo di sant’Anselmo, fino al più recente genio e talento dell’omiletica, il grande storico del dogma e grande prete e filosofo e teologo della coscienza libera, il convertito cardinale Newman.

Ma chi siamo noi per giudicare? La frase fece irruzione nella chiesa con l’elezione al soglio di un gesuita argentino che voleva aprirla al mondo e ai nuovi e vecchi costumi, divenuti a partire dagli anni Sessanta cultura diffusa, dalla liberazione gay al matrimonio omosessuale nelle già cattolicissime e cattivissime Spagna e Irlanda, oltre che negli Stati Uniti e in tutti i paesi civilizzati dell’occidente, dove il nesso tra sesso, piacere, famiglia, procreazione, era stato rescisso dalla teoria dell’amore che conquista tutto e abolisce ogni vincolo moraleggiante in nome di sé stesso. E’ anche vero che, in sequenza, Francesco castigò curiosamente la lobby gay nella curia e nel clero, e di recente ha tirato in ballo la psichiatria infantile per ovviare a pulsioni precoci verso lo stesso sesso, ma fa davvero ridere la teoria dei francescanti oltranzisti, preoccupati anche loro della conservazione e espansione del potere ecclesiale, come tutti dovunque, quando attribuiscono la denuncia di Viganò a un complotto della chiesa tradizionalista e omofoba. Via, evitate di trascinare nella burla affari assai seri. Siate responsabili.

Che il sesso fosse un punctum dolens della chiesa, oltre che del mondo secolarizzato, era chiarissimo da decenni, e Paolo VI con l’Humanae vitae, scritta e inviata ai vescovi contro il parere di maggioranza dell’alto clero consulente e suo confidente, aveva nella sostanza denunciato come un pericolo il pansessualismo modernista e postmodernista in cui allegramente oggi viviamo, magari senza fare più i figli necessari alla riproduzione di esausti popoli civili (dettaglio non dei minori). Il fatto è che la chiesa è umana, e non ha mai presunto altrimenti di sé stessa, e gli umani che la abitano sono sottoposti alle tentazioni come tutti, solo che il grado dell’inibizione, unico antidoto alla tentazione, è in loro o dovrebbe essere più elevato, una missione sacrale, e ruota anche intorno a concetti desueti come la castità e il celibato. Ma dovrebbe essere più elevata anche la loro capacità di misericordia e di perdono, concetti alla moda, il loro discernimento dei significati del peccato, e non dovrebbero chiudere la predicazione del vangelo, senza caritas, nell’angustia moralizzatrice di un universo impazzito in cui si vara il matrimonio gay e il primo ministro irlandese, open gay, fa la morale al Papa sui guasti dell’omosessualità conventuale. I minori sono un limite invalicabile, d’accordo, ma per il già cardinal McCarrick si parla di carezze a un chierichetto cinquant’anni fa, un po’ poco per un processo canonico. E la proposta di estendere la mannaia de #MeToo eccelsiastico agli adulti consenzienti, corteggiati e a loro modo amati dai prelati, liberi come erano libere le donne di Harvey Weinstein di mandare chiunque a quel paese, risulta francamente grottesca. La chiesa dovrebbe parlare d’altro, e gli ultimi Papi che hanno provato a parlar d’altro, cioè di Cristo e del cristianesimo come soluzione per i problemi personali e collettivi anche della società secolarizzata, Paolo VI a parte, che era un maestro anche lui, sono stati gli immediati predecessori del Papa argentino che non voleva giudicare e dannatamente sarà giudicato.

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agostinomanzi

29 Agosto 2018 - 13:01

Il punto è questo: la sessualità (intesa come pulsione base) è struttura, la religione è sovrastruttura, sublime e fondamentale quanto si voglia, e tale resta. Se qualcuno crede di poter annullare la sessualità a partite da una sovrastruttura è un illuso. Che la sessualità repressa trovi gli sbocchi che può (amor di chirichetto) è una logica conseguenza. Più la schiacci e più si deforma e il passo verso la pedofilia è breve (e perverso: lasciate che i bambini vengano a me...). Soluzione: se il clero vuole rimanere formalmente nubilare e celibare accetti il sesso sottobanco (la doppia morale è di casa, che sarà mai per una sodomia tra adulti?). Forse così si salvano i bambini che, è bene, restino sempre sotto gli occhi vigili di adulti votati alla genitorialità (lasciate che i bambini vadano a Cristo, non ai suoi emissari...). Senza fede alcuna, da un Non religioso Non devoto.

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RispondiBacos50

29 Agosto 2018 - 15:03

Commento cui mi associo in particolar modo per ciò riguarda l'integrità delle bambine e dei bambini che devono stare alla larga da preti e monache e non da oggi. Resta infine un dubbio già più volte espresso e ormai condiviso da tantissime persone: che cosa c’entri questa Chiesa con l’eventuale presenza di un ipotetico Padreterno?

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Rispondigianaott

29 Agosto 2018 - 13:01

Caro Ferrara, spero che il suo "parli d' altro il Vaticano!” faccia anche riferimento alla completa assenza, in tutto il pontificato di “Francesco”, del tema “religioso” e/o “spirituale” , inteso che la Religione , per l’ uomo, sia la percezione di un "totalmente Altro" (Eliade). Questa esperienza caratterizza da sempre l’"homo religiosus" delle diverse culture storiche dell’umanità, ma risulta invece completamente trascurata da questo papa, che sembra volutamente ignorare quell' "altro" (a cui forse anche lei fa cenno) e di cui oggi il Vaticano e, in particolare, questo pontificato non si occupano. La ricaduta drammatica di questa mancanza di attenzione allo “spirituale” comporta, a mio avviso, l' immersione totale e irreversibile in ciò che un Buddista chiamerebbe il “Samsara” e tale fatale caduta verso il basso appare oggi, e proprio in riferimento al tema trattato, sotto gli occhi di tutti.

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Rispondijoepelikan

29 Agosto 2018 - 12:12

Caro Ferrara, il suo tentativo di minimizzare i fatti non convince. Qui non si tratta semplicemente di peccato, di pulsione repressa, che andrebbe rubricata nella macchia del peccato originale che tutti ci portiamo dietro, ma di abuso di potere e di corruzione eretta a sistema e che, per autogiustificarsi, corrompe anche il magistero della chiesa, il depositum fidei. Quando in molti seminari vengono scartati o emarginati sistematicamente quanti non si piegano all'abuso di potere omoerotico e che, a loro volta, non diventano abusatori, siamo di fronte alla sostituzione della successione apostolica con una successione pederastica. E costoro non si fanno scrupoli a far strame dell'insegnamento di Cristo pur di giustificare e proteggere la loro sete di potere e la loro lussuria. Atteggiamento volto alla distruzione della Chiesa (sì, lo so, non praevalebunt. Ma quante anime perse nel frattempo?) E il suo minimizzare questi fatti fa il loro gioco.

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RispondiCaterinaCaterina

29 Agosto 2018 - 13:01

Una analisi la sua libera dallo spirito di questo tempo. Grazie.

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Rispondicarlo schieppati

29 Agosto 2018 - 10:10

(chi non ha qualcosa da nascondere?): appunto. Ricordo che quando ho riincontrato il cristianesimo (siamo al settembre 1967, a Milano Marittima) uno dei testi suggeriti era "Pensieri improvvisi", di Andrej Sinjaskij. Noi eravamo richiamati da don Francesco Ricci a riflettere sul "che tenerezza provi all'improvviso per un pezzo di sapone!". Ma più in là ce n'era un altro: "quando sarà svelato ogni mistero - ogni mistero, capite? - bella figura faremo!". Ricordo poi che in "Sorpreso dalla gioia", C.S.Lewis, ricordava lo scandalo da lui suscitato per il fatto che non si mostrava tanto scandalizzato dall' "indulgenza" che riservava alle pratiche omosessuali, diffusissime nei college inglesi. In sintesi io credo che ci sia un grosso problema dovuto allo sdoganamento dell'omosessualità nella Chiesa, ma che tante reazioni del pansessualismo diffuso, nascondano in effetti una sorta di sessuofobia. E questo perché il sesso, comunque, vuol dire trascendenza, che è vietata nella società "laica".

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