-Fuori il wojtyliano in rivolta all’Istituto Giovanni Paolo II. Mons. Paglia tace, i nuovi vertici dell’Istituto replicano

2- Nel Regno Unito le cattedrali vengono convertite in campi da golf

di Matteo Matzuzzi 30.7. 2019 www.ilfoglio.it

1- Roma. L’Osservatore Romano è intervenuto nell’edizione di domenica sulla vicenda dell’Istituto Giovanni Paolo II. In prima pagina Giovanni Cesare Pagazzi (docente di Teologia dogmatica) definisce “sbrigative e tendenziose” “alcune recenti uscite sulla stampa italiana” che “hanno criticato il nuovo piano di studi, a loro dire troppo inclinato verso la sociologia”. Il professore Pagazzi illustra le “novità spiccanti” apportate dai nuovi statuti fatti approvare dal Gran cancelliere Vincenzo Paglia, che da esperto di bioetica quale non è, in questi giorni tace limitandosi a rimandare ad alcuni articoli di Avvenire e dell’Osservatore, mentre l’onda di “perplessità” circa l’epurazione di una buona parte dei docenti cresciuti alla scuola di Carlo Caffarra o direttamente vicini a Giovanni Paolo II (è il caso di Stanislaw Grygiel) sale sempre di più.

Scrive Pagazzi che “l’intento di chi ha predisposto il piano di studi del nuovo Istituto è ben più originale, argomentato e coraggioso. Non si tratta di considerare la famiglia come ‘allegoria’ della chiesa, né di presentarla quale calda riserva emotiva che bilancia il rigore delle istituzioni ecclesiali o il ritmo serrato della pastorale ordinaria. Piuttosto s’intende mostrare l’ellisse ‘famiglia-chiesa’ come l’ontologia cristiana, il modo evangelico di considerare il mondo. E ciò perché i legami con persone e cose, di cui la famiglia è risultato e origine, il loro spesso oscuro intreccio sensoriale e affettivo, non sono corollari dell’essere, ma sono l’essere; non sono aggiunte secondarie alla realtà, ma la realtà stessa, la sua forza e la sua forma, la sua energia e la sua possibile giustizia. I legami sono la carne del mondo e la famiglia è la carne dei legami”.

Al di là della questione dell’ellisse, il messaggio è chiaro: bisogna cambiare per uscire dall’imbrigliamento di norme e dottrine che – è il sottinteso – ha finora imperato.

Chissà se i rappresentanti degli studenti che nei giorni scorsi hanno inviato a Sequeri e Paglia una lunga lettera in cui esprimono “immensa preoccupazione dopo l’inaspettata pubblicazione dei nuovi statuti e del nuovo programma di studi”, saranno rassicurati dalle spiegazioni. I firmatari definiscono “triste” la “notizia dell’espulsione di due professori le cui cattedre hanno un ruolo centrale nella formazione offerta dall’Istituto”. Il riferimento è a Livio Melina e José Noriega. “Al centro della nostra preoccupazione circa l’identità dell’Istituto – aggiungono – c’è la soppressione della cattedra di Teologia morale fondamentale. Sappiamo quanto sia stato importante per Papa Giovanni Paolo II lo studio dell’azione umana, al punto da affidare (tale) cattedra proprio al primo presidente, il cardinale Carlo Caffarra”.

L’Istituto tramite un lungo comunicato stampa ieri ha smentito che siano in atto epurazioni, spiegando la natura dei nuovi programmi e dei nuovi statuti e definendo “faziosa” e “in mala fede” certa comunicazione che ha parlato di estromissioni; comunicazione che accusa il Gran Cancelliere Paglia di aver accentrato troppo potere nelle sue mani. Preso atto delle novità – è stato estromesso anche il professor Sergio Belardinelli – l’interrogativo riguarda chi ora prenderà il posto degli “allontanati”. Tra i nomi più ricorrenti (benché manchi una conferma ufficiale) spicca quello di don Maurizio Chiodi che partecipando a una conferenza ospitata dall’Università Gregoriana il 14 dicembre del 2017 disse che “ci sono circostanze, che proprio per responsabilità richiedono la contraccezione”. Non proprio in linea, dunque, con quell’Humanae vitae che l’Istituto fondato da Giovanni Paolo II avrebbe dovuto difendere.

2- Nel Regno Unito le cattedrali vengono convertite in campi da golf

Accade a Rochester, la seconda chiesa più antica d’Inghilterra (VI secolo). Un rapporto intanto parla di una presenza cristiana dimezzata in una generazione

di Giulio Meotti 30 Luglio 2019 Nel Regno Unito le cattedrali vengono convertite in campi da golf

La navata della cattedrale di Rochester adibita a campo da mini golf

Roma. Ha scritto Michel Onfray in “Decadenza” che l’avventura della Sagrada Familia di Barcellona è emblematica: “Decisa e cominciata nel XIX secolo, continuata ma mai riuscita a essere terminata nel XX secolo, comunque benedetta da un Papa che ha abdicato nel XXI secolo, e poi teatro di un attentato islamista fortunatamente sventato, è un concentrato della storia del cristianesimo decadente”. Ma soltanto perché il declinologo Onfray non aveva ancora visto quello che da ieri sta succedendo alla Cattedrale di Rochester, la città dove Charles Dickens ambientò molti dei suoi romanzi, una cattedrale con sovrapposizione di stili normanno-romanico e gotico e che vanta il più bel portale di tutta l’Inghilterra e le rovine del chiostro dell’antica abbazia, particolarmente affascinanti. Fondata nel VI secolo, Rochester ha la seconda chiesa più antica d’Inghilterra, dopo Canterbury.

Rochester Cathedral

@RochesterCathed

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“Apre oggi! Sfida i tuoi amici o la tua famiglia a una partita di Adventure Golf nella nostra attività gratuita”. L’annuncio è apparso sui canali social della cattedrale. E’ il campo da mini golf più insolito del Kent e da ieri si trova nella navata della cattedrale di Rochester. Ha dichiarato Rachel Phillips della diocesi anglicana: “Per oltre 1.400 anni, la cattedrale di Rochester è stata un centro di apprendimento per la comunità. Installando un campo da golf, puntiamo a continuare quella missione, dando alle persone l’opportunità di imparare mentre prendono parte a un’attività divertente”. Nove le buche, ognuna accompagnata da un modello diverso di ponte.

La vicenda di Rochester arriva a pochi giorni dalla pubblicazione di un nuovo rapporto sulla fine del cristianesimo nel Regno Unito. La presenza cristiana si è dimezzata in Gran Bretagna in 35 anni con solo una persona su tre che oggi si identifica tale, mentre l’ateismo e l’islam continuano a crescere. Le cifre, pubblicate dal British Social Attitudes Survey, parlano di un 38 per cento che oggi si dice formalmente cristiano, un calo dal 50 per cento dal 2008 e del 66 per cento dal 1983. Nello stesso periodo i musulmani sono sestuplicati. Nancy Kelley, vicedirettore generale di NatCen, ha affermato che il costante declino della religione cristiana è “una delle tendenze più importanti nella storia del Dopoguerra”.

Il livello di atrofia dell’anglicanesimo è tale che nel corso dei prossimi trent’anni esso finirà per annullarsi. Mark Almond sul Guardian l’ha definita “la strana morte dell’Inghilterra protestante”. E’ di tre anni fa la notizia che “metà delle cattedrali anglicane sono a rischio chiusura”. Lo ha rivelato la Bbc, raccogliendo la denuncia-choc di Adrian Newman, arcivescovo di Stepney: “Metà delle cattedrali affrontano sfide economiche e non è inimmaginabile che debbano affrontare una situazione disperata”. Il rischio è di dover serrare un certo numero di cattedrali. Perché allora non convertirne le antichissime navate in campi da golf?

Lo scorso febbraio, la chiesa anglicana ha anche “cancellato” la natura della domenica quale “giorno sacro” in una modifica al decalogo di regole risalente a 400 anni fa. Nelle chiese inglesi la domenica niente più obbligo di “messe solenni”, ma “sobrie e brevi”, uguali al resto della settimana. Il motivo? Una “crisi senza precedenti della partecipazione popolare alla messa domenicale”, come ha detto il Sinodo generale della Church of England.

Un anno fa, il Met Gala di New York dedicato alla “moda e immaginario cattolico”, con Rihanna vestita da papessa, il cardinale Timothy Dolan con George Clooney e Madonna che canta “Like a Prayer”. E non avevamo visto ancora Rochester. Ha ragione Tim Stanley del Telegraph quando scrive che “la cristianità occidentale ha un desiderio di morte. Ci sono dei chierici che inconsciamente vedono il declino come una specie di grazia. Il cristianesimo occidentale non si sta estinguendo per cause naturali o un omicidio; si sta suicidando”. Alla nona buca.

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