Conclave.Previsioni La storica e giornalista italiana Lucetta Scaraffia” enuclea le principali sfide con cui il prossimo pontefice dovrà misurarsi
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«Penso che prevarrà un moderato, che prometta di ricucire le spaccature e di mettere ordine nella confusione
27.4.2025 Orlando TYrinchi il riformista.it lettura2’
La storica e giornalista italiana Lucetta Scaraffia enuclea le principali sfide con cui il prossimo pontefice – per eleggere il quale si riunirà, fra il 5 e il 10 maggio, il Conclave, assemblea costituita da 135 cardinali – dovrà misurarsi, evidenziandone importanza e indifferibilità. Classe 1948, Scaraffia è firma puntuale e incisiva presso autorevoli testate nazionali, nonché autrice di diversi volumi, fra cui, per citare solo gli ultimi in ordine cronologico – Tra terra e cielo. Vita di Francesca Cabrini (2017), La donna cardinale (2020), Anime nere. Due donne e due destini nella Roma nazista (2021) – pubblicati da Marsilio – e Agnus Dei. Gli abusi sessuali del clero in Italia (Solferino, 2022, scritto in sinergia con Anna Foa e Franca Giansoldati).
Scaraffia, qual è la sua opinione sul pontificato di Papa Francesco?
«L’ho trovato un papato confuso, tutto squilibrato verso l’apparenza mediatica».
Quali sono state, a suo avviso, le maggiori innovazioni di Bergoglio su tematiche sociali e teologiche?
«Quasi nessuna. Molte le frasi “innovative”, che però non hanno avuto seguito concreto nella vita della Chiesa».
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Per quanto concerne l’elezione pontificia, la Chiesa appare spaccata tra progressisti e conservatori. Quale delle due compagini potrebbe prevalere?
«Penso che prevarrà un moderato, che prometta di ricucire le spaccature e di mettere ordine nella confusione».
Teme che si possa fare un passo indietro rispetto alle aperture di Papa Francesco su temi come la benedizione delle coppie gay e il ruolo della donna nella Chiesa?
«La benedizione delle coppie gay è stata, di fatto, smentita dallo stesso Francesco. Il ruolo delle donne nella Chiesa non è cambiato: le poche donne chiamate ai ruoli di potere, in una istituzione tutta maschile e clericale, non possono fare niente. Sono lì solo per figura, scelte fra suore molto obbedienti. Speriamo che il prossimo Papa cambi questa situazione».
Quali sono, secondo lei, le problematiche con cui il nuovo pontefice dovrà confrontarsi con maggiore tempestività e risolutezza?
«Senza dubbio i grandi temi mai affrontati da Francesco per evitare l’impopolarità: i problemi bioetici, la radicalizzazione dei musulmani, la chiusura del dialogo con gli ebrei. E, più complessivamente, un ritorno ai problemi interiori, tipo il senso della vita e della morte».
A Roma sono arrivati i grandi della Terra – fra cui il presidente statunitense Donald Trump – per porgere l’estremo omaggio al Santo Padre. Quale vuoto lascia il pontefice nell’alveo internazionale?
«Anche qui, molto rumore per niente. Le sue speranze di svolgere un ruolo di pacificatore non si sono mai realizzate, mentre ha contribuito alla condanna degli Stati Uniti anche nel loro ruolo internazionale».
Orlando Trinchi
*Lucetta Scaraffia Torica giornalista, cattolica Ha insegnato Storia contemporanea presso l'Università La Sapienza di Roma. Ha collaborato con diversi quotidiani, tra cui Avvenire, Il Foglio, Corriere della Sera, ed è editorialista de La Stampa e del Quotidiano Nazionale.
Commenti
“IL PROSSIMO PAPA? ALLA FINE SI DOVRÀ CONVERGERE SU UNA CANDIDATURA DI COMPROMESSO” – LA PROFEZIA DI MASSIMO FRANCO: “C’È CHI PREVEDE CHE, QUANDO TRA UNA DECINA DI GIORNI COMINCERANNO LE VOTAZIONI, DALLE RIUNIONI PREPARATORIE DOVREBBE EMERGERE CON CHIAREZZA CHE NON ESISTONO LE CONDIZIONI PER UN CANDIDATO ‘FORTE’, NEL SENSO DI ESPRESSIONE DI UNA PARTE MAGGIORITARIA, CON UN PROFILO DOTTRINALE MARCATO, IN GRADO DI IMPORSI A UNA MINORANZA IRRIDUCIBILE DI SCONTENTI. IL PROFILO EMERGERÀ ALMENO ABBOZZATO NELLA DISCUSSIONE GIÀ IN ATTO NELLE CONGREGAZIONI” – I 133 CARDINALI ELETTORI PROVENGONO DA 71 PAESI, MOLTI DI LORO NON SI CONOSCONO: NEL “PRE-CONCLAVE” DELLE CONGREGAZIONE GENERALI SI MATERIALIZZERA' LA SCELTA DEL FUTURO PONTEFICE...
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1 - PER I 133 CARDINALI È ARRIVATO IL MOMENTO DI CONOSCERSI (E NON DIVIDERSI)
Estratto dell’articolo di G.G.V. per il “Corriere della Sera”
Che Papa sarà? …
Questo il verdetto del sondaggio di Euromedia Research guidata da Alessandra Ghisleri per La Stampa. Sul quotidiano torinese la sondaggista più stimata da Silvio Berlusconi (e non solo: ha fama di fiuto infallibile per capire da che parte tira l'aria) sottolinea come sei italiani su 10 vogliano un "nuovo Francesco". Una bella percentuale.
Dal punto di vista politico, è significativo soprattutto un dato: nell'arco parlamentare italiano, solo metà degli elettori vicini alla Lega (il 47,8%) preferirebbe un altro tipo di Pontificato, tifando per la "discontinuità" con il Santo Padre argentino giudicato specialmente su alcuni temi, come quello sull'immigrazione, troppo caratterizzato politicamente a sinistra. Una spina nel fianco, specie per un governo di centrodestra che sta facendo del rigore e della tolleranza zero contro il traffico di esseri umani nel Mediterraneo uno dei punti-cardine della sua agenda.
Per gli intervistati da Euromedia Research, "la figura di Papa Francesco è stata apprezzata indistintamente da tutti (56,1%), laici cattolici, credenti e no, anche per il suo modo, a volte meno convenzionale, di affrontare il suo incarico". Dall'altro lato della barricata rispetto alla Lega c'è Avs - Alleanza Verdi e Sinistra, che per il 93,1% vorrebbero un Pontefice fac simile di Bergoglio nonostante le sue posizioni non proprio morbide su aborto e famiglia. Anche tra gli elettori di Forza Italia la speranza di avere un Papato in continuità è forte e raggiunge l'83% degli azzurri.,,estratto ..liberoquotodoano.it
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