BISIGNANI LANCIA L’ALLARME ROSSO IN VATICANO: ANCHE FRANCESCO HA IL SUO CORVO!

LETTERE ANONIME, PIENE ZEPPE DI PARTICOLARI RISERVATISSIMI SULLA VITA DEL PAPA, INIZIANO A CIRCOLARE IN VATICANO. ALCUNE AGGHIACCIANTI, VERGATE IN ARABO CORRETTO E FLUENTE.

LA MINACCIA “PRESTO SAN PIETRO SARA’ PURIFICATO CON IL TUO SANGUE”

4. IN UNA LETTERA TIRATA IN BALLO ANCHE LA CONVERSIONE ALL’ISLAM DI PIETRANGELO BUTTAFUOCO: 'HA BEN CAPITO QUAL È LA STRADA DELLA SALVEZZA DA PERSEGUIRE'

4. STA PER SCOPPIARE UN NUOVO SCANDALO A SAN PIETRO, LA GENDARMERIA E L’INTELLIGENCE DI GIANI A CACCIA DI QUALCUNO PROBABILMENTE MOLTO VICINO AL SANTO PADRE

Luigi Bisignani per Il Tempo 17 MAG 2015 17:02

Allarme rosso in Vaticano: un nuovo «corvo» si aggira negli appartamenti di Santa Marta, uno che conosce tutte le abitudini del Papa, censisce riunioni e spostamenti riservati, dimostrando una perfetta conoscenza degli incontri più delicati del Santo Padre. Negli uffici di sicurezza lo stato di allerta è ai massimi livelli. Ma chi è il corvo che siede con ogni probabilità a pochi passi dal Pontefice?

Bergoglio, grazie alla sua straordinaria popolarità nel mondo, riceve migliaia di missive al giorno. Per lo più suppliche, richieste di aiuto, incoraggiamenti per la sua missione di Vicario di Cristo. Il «red alert» è scattato da oltre un mese, da quando gli addetti alla posta che controllano minuziosamente le buste prima di aprirle per verificare che non ci siano tracce di esplosivo, hanno notato che quotidianamente vengono recapitate una trentina di lettere apparentemente scritte da musulmani italiani indirizzate in modo inquietante a «Francesco, primo e ultimo».

E all’interno, con un linguaggio corretto e fluente, una terribile minaccia: «presto San Pietro sarà purificato con il tuo sangue». In una delle lettere viene indicata al Santo Padre, come monito, la conversione dello scrittore Pietrangelo Buttafuoco che ha ben capito qual è la strada della salvezza da perseguire. Giafar al-Siqilli, alias Buttafuoco, è uno dei più lucidi intellettuali italiani ed ha scritto pagine profonde sul suo cammino spirituale.

Dopo un’analisi fatta da esperti crittografi si inizia ad ipotizzare che non si tratti solo di musulmani. Ciò che maggiormente impressiona è l’esatta conoscenza, in tutte le lettere, degli uomini e degli impegni del Papa, dei cardinali di curia e degli addetti delle maggiori basiliche e santuari di Roma e d’Italia aggiornati meglio dell’Annuario Pontificio.

Le prime indagini stanno accertando che i riscontri così precisi e puntuali lasciano pensare che esse siano redatte da mani non troppo distanti dall’abitazione del Papa. «Non serve a nulla fare allarmi sulla sicurezza di Papa Francesco e della Santa Sede», ripete Domenico Giani da anni esperto e affidabile Comandante del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano.

«Non ci sono minacce gravissime, ma ci sono comunque minacce che richiedono attenzione e vigilanza», aggiunge. Papa Francesco, sin dal primo giorno in cui è stato eletto al soglio pontificio, ha fatto capire che non avrebbe rinunciato al contatto diretto con i fedeli e ha ridotto al minimo essenziale l’apparato di sicurezza.

Il suo coraggio sembra anche essere la sua forza. E Giani ha candidamente confessato: «Io all’inizio certe cose le ho fatte notare. Poi, con i miei uomini, ci siamo dovuti adeguare perché Papa Francesco sorridendo mi ha detto: "Ho quasi 80 anni e non cambio..."».

La caccia al «corvo» è diventata febbrile con l’analisi scientifica di tutti gli scritti anche con speciali apparecchiature israeliane, per cercare di arrivare alle impronte che potrebbero essere comparate con tutti coloro che in queste settimane entrano a Santa Marta. Un’operazione delicatissima, con l’aiuto dell’intelligence italiana, degna delle spy story di Dan Brown. L’obiettivo è smascherare il «corvo» prima dell’ultima fase di preparazione al prossimo Giubileo.

Ma quali possono essere le finalità del «corvo», si chiedono con angoscia nelle stanze più riservate della Segreteria di Stato? Intimidire il Santo Padre? Creare ancora più nervosismo in Curia dove l’azione di Papa Francesco, da sempre allergico alle burocrazie, inizia a dare fastidio?

Fare in modo che Bergoglio, per motivi di sicurezza, lasci la sua amata e trafficata Residenza di Santa Marta e si vada «ad isolare» negli appartamenti Pontifici come tutti i suoi predecessori per poter così mettere fine a troppi incontri improvvisati e probabilmente poco graditi dalla stessa Curia? Rallentare in qualche modo il suo attivismo, un po’ solitario e personalistico in politica estera da Cuba alla Palestina? Solo capendo da dove proviene e perché gracchia si intuiranno la reale minaccia e le intenzioni del «corvo»

Categoria : Religione

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