Il Papa: "Durante il Giubileo assoluzione per chi ha praticato l'aborto.

Valido confessarsi dai lefebvriani"

di Matteo Matzuzzi | 01 Settembre 2015 ore 12:10 Foglio

Il Papa scrive una lunga lettera a mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della Nuova evangelizzazione e "organizzatore" del Giubileo straordinario della misericordia ormai imminente. Nel testo, Francesco si ripromette di "focalizzare alcuni punti sui quali ritengo importante intervenire". Innanzitutto, scrive il Pontefice, "desidero che l'indulgenza giubilare giunga per ognuno come genuina esperienza della misericordia di Dio, la quale a tutti va incontro con il volto del Padre che accoglie e perdona, dimenticando completamente il peccato commesso". Per ottenere l'indulgenza, prescrive Bergoglio, "i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni cattedrale o nelle chiese stabilite dal vescovo diocesano, e nelle quattro basiliche papali a Roma". Si potrà ottenere l'indulgenza anche nei santuari dove sarà aperta la Porta della misericordia e nelle chiese che tradizionalmente sono identificate come giubilari. Il pensiero del Papa va anche a quanti saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, dagli ammalati agli anziani, fino ai carcerati. Proprio riguardo questi ultimi, Francesco scrive che "nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l'indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre" sarà come passare attraverso la Porta Santa.

Un paragrafo corposo è riservato al "dramma dell'aborto", vissuto da alcuni "con una consapevolezza superficiale, quasi non rendendosi conto del gravissimo male che un simile atto comporta. Molti altri, invece, pur vivendo questo momento come una sconfitta, ritengono di non avere altra strada da percorrere". Il Pontefice pensa in primo luogo "a tutte le donne che hanno fatto ricorso all'aborto. So che è un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tante donne che portavano nel loro cuore la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa". L'aborto, nota ancora il vescovo di Roma, "è profondamente ingiusto". Eppure, "solo il comprenderlo nella sua verità può consentire di non perdere la speranza". Siccome "il perdono di Dio a chiunque è pentito non può essere negato", "ho deciso nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i sacerdoti per l'Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono".

Infine, il Papa si rivolge "a quei fedeli che per diversi motivi si sentono di frequentare le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità San Pio X". L'Anno Giubilare – scrive Francesco – "non esclude nessuno". Confidando "che nel prossimo futuro si possano trovare le soluzioni per recuperare la piena comunione con i sacerdoti e i superiori della Fraternità, mosso dall'esigenza di corrispondere al bene di questi fedeli, per mia propria disposizione stabilisco che quanti durante l'Anno Santo della Misericordia si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l'assoluzione dei loro peccati".

Categoria Religione

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata