Lettere al Direttore Il Foglio 18.6.2016

Chi sta strumentalizzando una tragedia? Botta e risposta con B Strano tipo D’Alema: è talmente sfiduciato nel futuro del Pd che non smette di fare progetti sul suo passato.orghi.

1-Al direttore - Strano tipo D’Alema: è talmente sfiduciato nel futuro del Pd che non smette di fare progetti sul suo passato.

Michele Magno

 2-Al direttore - Si continua a ripetere, quasi che a forza di ripeterle le cose divengano più vere (da ultimo, David Carretta sul Foglio di ieri), che “l’annessione della Crimea ha determinato la prima modifica delle frontiere europee con la forza dopo la Seconda guerra mondiale”. Non è così. Già nel 1999 la guerra del Kosovo, cioè due mesi di bombardamenti Nato su Belgrado, aveva modificato “con la forza” le frontiere della Serbia, stato europeo e sovrano, creando, nell’indifferenza dei più, un grave precedente.

Massimo Boffa

3-Al direttore - “Giù le mani” dai nazionalisti tipo Boris perché l’assassinio di una parlamentare britannica da parte di un malato di mente – che ha gridato o no Britain First – non fa di Johnson un potenziale assassino. L’attacco è contro una persona e contro la democrazia, nel momento della sua massima espressione concreta del referendum sulla Brexit. Ma attenzione ad altri sedicenti patrioti nazionalisti di sinistra o di destra o di origine comica. Nel senso letterale delle tue parole hai ragione: i nazionalisti non hanno pistole e fucili, né li distribuiscono. Ma l’arma più potente di alcuni di loro non è il ferro, è il verbo. Permettimi un esempio dell’arte rodata dei nazional-no-euroisti-cospirazionisti. “Sono solo io che su ’sta aggressione della #proueinglesebuona da parte dell’#antiueinglesecattivo sente orribile puzza di marcio bruciato?”, si è chiesto il legaiolo Borghi Claudio su Twitter dopo l’uccisione di Jo Cox. E quando un seguace della sua setta gli ha segnalato un giornalista – il sottoscritto – che riportava quanto scriveva la stampa britannica – il presunto grido Britain First – il Borghi Claudio ha risposto: “Ma segalo #schifo”. Nulla di grave per me. Già bandito dalla comunità borghiana su Twitter per aver contestato le sue falsità con i fatti, so benissimo che il Borghi Claudio risponderà che “segalo” equivale a un click: “bloccalo”. Ma il Borghi Claudio è troppo intelligente per non conoscere il senso delle parole e le reazioni che possono suscitare nella sua setta alimentata a odio. Basta avere la sfortuna di trovarsi coinvolto in una delle loro “discussioni”, dove “mettere al muro” o “non faremo prigionieri” sono tra le espressioni più usate e amate a colpi di cuoricini e retweet. E troppo intelligente è il professore Bagnai Alberto che, il 22 agosto 2015, dedicava questa frase su Twitter al collega della Bocconi Tommaso Monacelli: “Gli facciamo un bel cappottino di abete, che l’inverno si avvicina. Una cosa pulita, asettica…”. Poi esistono gli imbecilli senza titolo di professore, ma con quello di Senatore della Repubblica, come il tal ex pentastellato Pepe Bartolomeo che ha commentato così l’assassinio di #JoKox (sic): “Colpire uno per educare cento”. Anche lui, come il Borghi Claudio, ha una spiegazione per giustificare la sua uscita. “Colpire 1 per educare 100 significa colpire un innocente e generare odio e dissenso nella gente modificandone l’orientamento. E quello fanno”, ha precisato il Pepe Bartolomeo. Ovvio: è un complotto organizzato dalla Cia, che rischia di perdere il suo cavallo di Troia in Europa, e dal Mossad, che ci sta sempre bene. Questi signori sono gli stessi che definiscono “crimine contro l’umanità” il salvataggio dell’Italia e le poche ma essenziali riforme del governo Monti, e “crimine contro l’umanità” l’autodifesa di Israele a Gaza. E di fronte a “un crimine contro l’umanità” si deve reagire, in mancanza di un tribunale internazionale, con la difesa, l’autodifesa e l’attacco. E’ quel che dicono anche “pacificissimi” imam nelle moschee clandestine dei quartieri europei e in quelle ufficiali qualche migliaio di chilometri più a sud, commentando l’ultimo missile israeliano che ha ucciso un terrorista palestinese. Nelle moschee gli imam pregano e fanno pregare su un testo sacro che dice di uccidere gli infedeli. Su Twitter i nazional-no-euroisti-cospirazionisti cazzeggiano su testi sacri da 140 battute o sacri blog pseudo-comici e pseudo-economici. Le logiche, le dinamiche, i meccanismi della propaganda dell’odio, con capro espiatorio e nemico da combattere e abbattere, sono gli stessi. Hannah Arendt, ma anche Stéphane Courtois, hanno spiegato la banalità che ha mosso le più grandi tragedie del secolo scorso. Alla fine – e dai e dai – un malato di mente come Thomas Mair ti dà retta. I predicatori dell’odio islamista hanno scoperto che di malati di mente, pronti a farsi saltare per aria, è pieno il mondo e eccoci in guerra. I nazional-no-euroisti-cospirazionisti non sono potenziali assassini, no. Ma rischiano di trasformarsi in innocenti potenziali istigatori. Vediamo di evitarlo. Un saluto.

David Carretta

4-Al direttore - Un osservatore attento quale è lei avrà certamente notato attorno al tragico omicidio della deputata inglese Cox alcuni fatti che molto poco hanno a che fare con una democratica e informata formazione del consenso. Dopo pochi istanti dalla prima diffusione della notizia è partita una delle più clamorose operazioni di spin mai viste: attraverso un’immediata selezione dei “si dice” già veniva servita ai media mondiali la storia più vera del vero dell’Europeista (si badi, non della deputata, della donna o della madre, ma dell’“europeista”) aggredita dal “nazionalista inglese” (si badi, non dallo squilibrato, magari dal rapinatore o dal generico omicida, no, dal “nazionalista inglese pro Brexit”). Quanto facesse comodo avere una storia come questa di cui appropriarsi agli enormi interessi che ruotano attorno alla campagna pro Ue penso non sia difficile immaginare. Non credo sia nemmeno difficile capire quanto faccia comodo ai “democratici” di casa nostra associare gli antieuristi italiani a immagini violente e pericolose fornite dalla cronaca estera, dagli omicidi agli hooligans. Ecco, per il semplice fatto di aver denunciato in diretta con un tweet la vergognosa appropriazione di una sciagura per bassi fini politici prima di qualsiasi certezza investigativa sono stato aggredito da una squadraccia di difensori della pura e corretta informazione capitanati da Francesco Nicodemo, uno pagato da noi come staff comunicazione di Palazzo Chigi per manganellare online con lievi epiteti tipo “sciacallo e personaggetto” le opinioni dissenzienti da quello che deve essere il verbo che fa comodo al capo. Caro direttore, io in tutto ciò vedo assai poca informazione, assai poca democrazia e molta dittatura in fieri. Con i migliori saluti.

Claudio Borghi Aquilini, responsabile Economia Lega nord 

Caro Borghi, la seguo fino a un certo punto. Al posto suo, più che parlare di spin, io l’avrei messa semplicemente così. “Sì, è vero, a volte si esagera, si usano toni sbagliati, si fa di tutta un’erba un fascio, ci scappano parole pesanti, ci facciamo prendere dalla passione elettorale, ma in un momento come questo bisogna fermarsi un istante e occorre non strumentalizzare una tragedia. L’uomo che ha ucciso Jo Cox è un sostenitore della Brexit, sì, ma dire che chi sostiene la Brexit o l’uscita dall’Euro è un nazista o un potenziale omicida è una cialtronata che non fa altro che incattivire il clima. Isolare gli squilibrati è il modo migliore per discutere sul futuro del nostro continente e non c’è bisogno di invocare complotti per mettere a nudo chi vuole strumentalizzare una tragedia”. Un saluto a lei.

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