L'Italia vista dagli altri. La Brexit e l'Italia, secondo il Financial Times

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, Expansion, Spiegel, Soir, Ria Novosti

a cura di   | 27 Giugno 2016 ore 08:58

Brexit: Matteo Renzi chiede la fine delle politiche di austerità

Bruxelles, 27 giu - (Agenzia Nova) - Il capo del governo italiano, Matteo Renzi, in un contributo apparso su un giornale del suo paese ha chiesto di metter fine alle politiche di austerità dopo la deflagrazione provocata in Europa dalla Brexit: "Le politiche di austerità hanno offuscato l’orizzonte, hanno trasformato il futuro in una minaccia ed anno rafforzato la paura" ha scritto Renzi, che oggi, lunedì 27 giugno, incontrerà a Berlino la cancelliera tedesca Angela Merkel ed il presidente francese François Hollande.

L'Italia potrebbe essere la prossima tessera del domino a cadere

Londra, 27 giu - (Agenzia Nova) - Le conseguenze della Brexit, scrive l'editorialista del "Financial Times" Wolfgang Münchau, potrebbero essere da neutrali a moderatamente negative per il Regno Unito, ma devastanti per l'Unione Europea. Il problema non è solo la richiesta di referendum in altri paesi membri. In Italia in autunno si voterà sulle riforme costituzionali; il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha fatto una scommessa non meno rischiosa di quella di David Cameron; gli elettori potrebbero considerarlo un voto sul governo. Renzi ha già annunciato che si dimetterà in caso di sconfitta; sarebbe, come nel caso di Cameron, "un monumentale errore di giudizio". Le implicazioni dell'uscita della Gran Bretagna dall'Ue per il paese sono problematiche per tre ragioni: l'impatto economico; quello sulle banche sottocapitalizzate e quello politico.

Ambasciatore russo: la cooperazione tra la Russia e l'Italia è stabile, nonostante le sanzioni

Mosca, 27 giu - (Agenzia Nova) - Russia e Italia entro il 2017 fisseranno una riunione di un nuovo gruppo di lavoro congiunto per la lotta al terrorismo. È quanto dichiarato dall’ambasciatore russo in Italia, Sergej Razov, in un’intervista all’agenzia di stampa “Ria Novosti”. "I nostri paesi hanno deciso di formare un nuovo meccanismo di cooperazione bilaterale, il gruppo di lavoro russo-italiano sulle nuove tipologie di sfide e minacce. Abbiamo intenzione di tenere prima riunione del gruppo prima della fine dell'anno. Entrambe le parti saranno rappresentate da dei diplomatici di alto rango e rappresentanti delle agenzie competenti che si occupano di antiterrorismo ", ha detto Razov. La disponibilità dell’Italia di formare un gruppo di lavoro, spiega Razov, si differenzia in maniera positiva rispetto ad altri paesi, “meno inclini a una cooperazione vera e propria sulla base di un'ampia coalizione anti-terroristica internazionale auspicata dalla Russia”. La scorsa settimana, il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro italiano Matteo Renzi hanno discusso delle modalità per affrontare le minacce terroristiche internazionali durante un incontro bilaterale che si è svolto a margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo. Il premier Renzi, al termine del colloquio, ha ribadito che una maggiore partecipazione della Russia porterebbe grandi benefici alla comunità internazionale. “L’Italia sostiene un approccio intransigente nella lotta contro il terrorismo e si oppone alla distinzione tra estremisti e terroristi moderati”, ha detto Razov, aggiungendo che Roma appoggia pienamente il dialogo con la Russia per quanto riguarda la soluzione dei conflitti in Siria, Libia e in altre zone di conflitto. Putin da tempo insiste sulla creazione di un'ampia coalizione internazionale per combattere il terrorismo, con particolare attenzione allo Stato islamico.

Brexit: Padoan, l'Ue "ora più che mai ha bisogno di combattere le disuguaglianze"

Madrid, 27 giu - (Agenzia Nova) - L'Unione Europea (Ue) ha bisogno di "politiche comuni in materia di immigrazione, sicurezza e lotta contro le disuguaglianze". E' quanto sostiene il ministro delle Finanze italiano, Pier Carlo Padoan, in una intervista al quotidiano "Il Corriere della Sera", dopo il referendum con cui la Gran Bretagna ha deciso di lasciare il blocco comunitario. Il titolare delle Finanze italiano ha ribadito le priorità già espresse dal governo di Roma: "Sono l'occupazione, la crescita, il benessere e l'uguaglianza. L'Europa non può occuparsi solo delle banche", sostiene il ministro. "Le stiamo stabilizzando, e continueremo a farlo, ma dobbiamo pensare anche ai cittadini", spiega Padoan sul sostegno alle banche in difficoltà nell'Ue. In merito alle ragioni che spiegano l'esito del referendum del 23 giugno nel Regno Unito e l'aumento delle posizioni contrarie all'Ue in altri paesi, il ministro spiega che c'è una "profonda insoddisfazione verso l'immigrazione, la sicurezza e l'economia".

Vent’anni latitante: la polizia italiana arresta il mafioso Fazzalari

Berlino, 27 giu - (Agenzia Nova) - La fuga di Ernesto Fazzalari è finita. La polizia italiana ha arrestato il mafioso ‘ndranghetista ricercato dal 1996: dopo il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, Fazzalari era il mafioso più ricercato del paese. Il 46enne è stato arrestato domenica mattina in una casa isolata nell’area di Taurianova. Il premier Matteo Renzi ha ringraziato via twitter gli inquirenti e la polizia: “Preso nella notte dai carabinieri il boss della ndrangheta Fazzalari. Grazie ai giudici e forze dell’Ordine. Viva l’Italia”. Federico Cafiero de Raho, uno dei più importanti magistrati italiani, ha definito l’arresto “storico”.

Panorama internazionale

Spagna: elezioni generali, gli spagnoli danno un'altra possibilità a Rajoy, il Psoe evita il sorpasso di Unidos Podemos, Ciudadanos grande sconfitto

Madrid, 27 giu - (Agenzia Nova) - In primo piano sulla stampa spagnola i risultati delle elezioni generali che si sono svolte ieri nel paese e che hanno sancito la terza vittoria consecutiva del Partito popolare (Pp). Gli spagnoli hanno deciso di dare una nuova opportunità al partito del premier uscente Mariano Rajoy, che ha vinto con un risultato di gran lunga superiore in voti e seggi a quello ottenuto lo scorso mese di dicembre. Il Pp ha infatti conquistato il 33 per cento dei consensi, pari a quasi 7,9 milioni di schede elettorali che gli sono valse 137 deputati. Tutte le altre forze politiche sono invece state “punite” alle urne. Il Partito socialista (Psoe), sebbene abbia evitato il temuto Sorpasso della coalizione Unidos Podemos, non è riuscito a mantenere il precedente risultato, già molto basso, dei 90 seggi, e ha ottenuto solo 85 deputati con 5,4 milioni di voti (poco meno del 23 per cento), perdendo oltre 120 mila elettori. Il dato più eclatante, però, riguarda l'Andalusia, roccaforte storica dei Socialisti, dove il partito di Pedro Sanchez è stato superato dal Pp. La coalizione Unidos Podemos e Ciudadanos sono i veri sconfitti di queste elezioni, soprattutto per le grandi aspettative che avevano generato alla vigilia e che, invece, sono state completamente deluse. Il patto che ha riunito Sinistra Unita (Iu) e Podemos ha ottenuto esattamente lo stesso risultato raggiunto dalle due forze distinte nelle elezioni di dicembre: 71 seggi parlamentari. Come coalizione ha raggiunto il 21,1 per cento dei voti. Ciudadanos, invece, ha perso quasi un punto percentuale (13 per cento contro il 13,9 per cento raggiunto il 20 dicembre), che equivale ad una perdita di otto deputati, da 40 a 32.

L'Europa di fronte ad una minaccia esistenziale

Parigi, 27 giu - (Agenzia Nova) - L'Europa continua a camminare sul bordo del precipizio: il vertice che si terrà a Bruxelles domani martedì 28 giugno e dopodomani mercoledì 29 potrebbe essere solo un altro episodio di una crisi che l'Unione Europea attraversa ormai da sei anni; ma l'uscita della Gran Bretagna è uno shock di ampiezza maggiore che mette brutalmente fine al principio mai esplicitato eppure fondatore secondo cui la partecipazione al club sia irreversibile. L'intenso balletto diplomatico avviato da sabato scorso testimonia della gravità di questo inedito sisma: gli Europei devono trovare il modo di scongiurare il contagio britannico. E così il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel si ritrovano oggi lunedì 27 giugno a Berlino insieme al premier italiano Matteo Renzi ed al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, due giorni dopo che la capitale tedesca ha accolto una riunione dei ministri degli Esteri dei sei paesi fondatori dell'Europa comunitaria (Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussmburgo).

Ue: diplomazia anti-crisi frenetica prima del vertice europeo

Berlino, 27 giu - (Agenzia Nova) - Ad un giorno dal vertice europeo, oggi in Europa prenderanno avvio i colloqui anti-crisi a seguito del voto britannico sulla Brexit. Oggi a Bruxelles la Commissione Europea discuterà le conseguenze del referendum: quasi il 52 per cento dei cittadini britannici ha votato per l’uscita del paese dalla Ue. Oggi l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, incontrerà il segretario di Stato Usa John Kerry, il quale terrà un colloquio anche il collega britannico Philip Hammond a Londra. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk incontrerà in mattinata il presidente francese Francois Hollande e nel pomeriggio la cancelliera tedesca Angela Merkel. La leader della Cdu accoglierà quindi a Berlino Hollande e il premier italiano Matteo Renzi per parlare delle conseguenze del referendum britannico.

Brexit: "Accordo completo" tra Parigi e Berlino sul "modo di affrontare la situazione"

Bruxelles, 27 giu - (Agenzia Nova) - Il presidente francese François Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno "constatato un accordo completo sul modo di affrontare la situazione" creata dal referendum britannico nel corso di una conversazione telefonica avita nella tarda serata di ieri domenica 26 giugno: lo ha reso noto lo staff della Presidenza delle Repubblica francese. Merkel e Hollande "auspicano la massima chiarezza allo scopo di non lasciare spazio all'incertezza e sottolineato a necessità di iniziativa dell'Europa ed il bisogno di agire rapidamente sulle priorità concrete. La Cancelliera tedesca ed il presidente francese oggi lunedì 27 giugno si riuniranno a Berlino con il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e con il capo del governo italiano Matteo Renzi, in preparazione del vertice straordinario dell'Ue che si terrà domani e dopodomani.

La cesura d’Europa, il destino di Merkel

Berlino, 27 giu - (Agenzia Nova) - E’ grande lo choc provocato dall’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, scrive l’opinionista Sven Afhueppe sul quotidiano “Handelsblatt”. A Bruxelles i capi di Stato e di governo stanno cercando le risposte a questa decisione storica. A parte la richiesta di un’attuazione rapida della decisione sulla Brexit, l’élite politica europea non sa ancora che ne sarà della Ue. La Cancelliera tedesca Angela Merkel appare particolarmente disorientata: probabilmente Merkel avverte il peso della responsabilità per l'influenza che le decisioni in merito al salvataggio dell’euro, alla crisi greca e la crisi dei profughi hanno giocato sul referendum britannico. Con la Brexit, inoltre, Merkel ha perso un importante alleato sulle questioni del libero scambio, della competitività e delle riforme. Da venerdì l’Europa ha un altro volto: un’Europa senza la Gran Bretagna non è solo più piccola nei numeri, ma soprattutto ha perso influenza nella politica mondiale. In un mondo in cui le grandi crisi possono essere risolte solamente a livello comunitario, tali sviluppi rischiano di essere pericolosi. Così come l’uscita di un grande paese dall’eurozona rischia di indebolire profondamente l’unione monetaria, scrive "Handelsblatt", la Brexit indebolisce l’Unione Europea. Il progetto europeo non è fallito, ma le divisioni interne, i dubbi e lo scetticismo dimostrati dal referendum britannico stanno cambiando il Continente intero. Ora tocca quindi ai politici come Merkel spiegare ai cittadini il valore aggiunto dell’Europa. Tuttavia, non sembra che il governo di Berlino abbia intenzione di trarre importanti conseguenze da questo voto storico.

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