Lettere al Direttore Foglio 19.8.2016

Il terrorismo non è colpa dell’occidente. Un appunto per i Radicali. Pensato che il mio compito principale fosse quello di allenare i miei studenti a pensare con la propria testa fornendogli gli strumenti per farlo nella mia materia

1-Al direttore - Ho letto l’articolo di Giovanni Maddalena “Per cambiare le élite intellettuali basterebbe cambiare università”, che ho trovato molto interessante e condivisibile. Mi pare che il tema si inserisca nel dibattito molto importante che da più parti si sta sviluppando per spiegare la nascita dei movimenti populistici nel mondo occidentale. Ho insegnato per 42 anni in tre atenei italiani e ho sempre pensato che il mio compito principale fosse quello di allenare i miei studenti a pensare con la propria testa fornendogli gli strumenti per farlo nella mia materia. Le assicuro che moltissimi dei miei colleghi la pensano come me. Purtroppo ho la sensazione che il sistema di valutazione delle Università impostato dal Miur e dall’Anvur non stimoli a sviluppare questa missione, ma stia favorendo il consolidarsi di una generazione di studiosi preoccupati solo delle loro ricerche con una tendenza a radicalizzare il loro isolamento di élite intellettuali autoreferenziali. Intendiamoci, credo molto nella necessità della valutazione delle università e sono convinto che molti provvedimenti dell’Anvur siano utili e importanti, tuttavia il sistema premiante voluto dal Miur si concentra troppo sulla ricerca e trascura la didattica o, meglio, non premia la didattica focalizzata sulla missione ricordata in precedenza. Come coordinatore del presidio della qualità del mio ateneo e come vicepresidente dell’Associazione tra i docenti di Economia degli intermediari finanziari più volte ho avuto occasione di segnalare all’Anvur le mie perplessità, ma senza successo. Per questo, essendomi ormai convinto di sbagliare ma non riuscendo a condividere una impostazione contraria ai miei sentimenti, ho lasciato l’insegnamento. Ora l’articolo di Giovanni Maddalena mi ha fatto pensare che forse non avevo tutti i torti e ringrazio lui per il bell’articolo e lei per averlo pubblicato.

Luciano Munari

2-Al direttore - Alla mezzanotte di questa notte sarà trascorso il terzo mese senza Marco Pannella e il caso ha voluto che al contempo si sia concluso il crowdfunding con cui i familiari di tutti i 179 soldati britannici deceduti in Iraq dal 2003 hanno raccolto, grazie a circa 5.200 donazioni (incluse le mie 10 sterline) in un mese, oltre 160.000 sterline. L’obiettivo iniziale era di 150.000 sterline e il denaro raccolto servirà per pagare il team di avvocati che condurrà un’analisi forense del Rapporto Chilcot per stabilire se e quale azione legale avviare contro i responsabili del governo Blair. Fino a oggi i familiari sono stati assistiti gratuitamente dai suddetti avvocati. E’ un primo effetto della pubblicazione del Rapporto Chilcot da accogliere con rispetto e attenzione poiché impedisce che questo cada nel dimenticatoio e aumenta l’attenzione per il dibattito previsto alla House of Commons a settembre sugli errori del governo dell’epoca. Errori da cui si possono trarre lezioni universali.

Matteo Angioli

Caro Angioli. Ognuno con i soldi fa quello che crede, ci mancherebbe, e i familiari dei soldati britannici deceduti in Iraq hanno tutto il diritto di andare fino in fondo nella loro azione legale. Mi limito però a ricordare un dettaglio: se le guerre inizieranno a essere considerate sempre di più solo e soltanto una questione morale (quanti sono stati i morti, quanta crudeltà c’è stata, quanto orrore abbiamo visto in guerra) la conseguenza non sarà quella di avere un mondo pieno di gioia e di amore e di fratellanza ma sarà quella di avere un mondo bizzarro in cui l’occidente disarmato e moralista non saprà difendersi quando verrà attaccato. Lei parla di errori da cui si possono trarre lezioni universali. Bene: partiamo allora dal primo errore. Dire che la causa del terrorismo di oggi è aver rimosso Saddam è una sciocchezza colossale. Il terrorismo islamico matura laddove l’occidente non interviene come dovrebbe. E’ il disimpegno dell’occidente ad alimentare il jihadismo, non il contrario. Più che pensare all’Iraq del 2003, il Regno Unito dovrebbe occuparsi un po’ di più della Siria e dell’Iraq del 2016. E forse, chissà, anche gli amici Radicali.

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