L'Italia vista dagli altri. La Bce si prepara all'Eurozona del post 4 dicembre

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Guardian, Financial Times, Mundo, Economist

di Redazione 25 Novembre 2016 alle 09:20 Foglio

Londra, 25 nov - (Agenzia Nova) - Dopo il voto del Regno Unito per la Brexit e l'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, il referendum italiano sulla riforma costituzionale è un nuovo test sull'ascesa del populismo in Occidente e c'è chi teme che l'eventuale sconfitta del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, possa essere disastrosa per l'area dell'euro e l'Europa. Molti italiani, tuttavia, secondo il quotidiano britannico "The Guardian", non credono che il voto avrà un grande impatto. Vincenzo Scarpetta, analista di Open Europe, dubita che l'elettore medio voterà considerando il quadro internazionale. L'apparente indecisione e apatia degli elettori, così come la decisione di molti di non votare, potrebbero dipendere dalla natura complicata della riforma, ma anche riflettere il disincanto nei confronti di Renzi. Qualunque sia il risultato, comunque, potrebbe non essere una vittoria a lungo termine né per il Partito democratico né per il Movimento 5 stelle.

L'Italia vota per il referendum costituzionale

Londra, 25 nov - (Agenzia Nova) - In un paese che ha avuto 65 governi nel secondo dopoguerra, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, riferisce il settimanale britannico "The Economist", pensa che i problemi siano radicati nella paralisi istituzionale e che sia necessario avere esecutivi più forti e maggioranze parlamentari più stabili. La Costituzione del 1948, nata dalla volontà di evitare il ritorno del fascismo, ha distribuito equamente il potere alle due camere. Il governo regionale non è stato un esperimento felice, considerando anche le aree grigie nella distinzione delle competenze rispetto allo Stato, che la riforma di Renzi risolve con una ricentralizzazione. La parte più controversa, però, è quella che riguarda il Senato; il suo impatto, inoltre, è amplificato dalla nuova legge elettorale. Il voto del 4 dicembre si è trasformato in un voto su Renzi, che ha mostrato uno slancio riformista superiore ai suoi predecessori, ma non è stato all'altezza delle sue ambizioni. La sua maggiore difficoltà, comunque, è legata alla debole performance dell'economia. Se fosse sconfitto e si dimettesse, si aprirebbe un periodo di incertezza politica. Se vincesse, non sarebbe comunque sicuro di poter essere lui a beneficiare dei nuovi poteri. La battuta d'arresto dell'ondata antiglobalizzazione, però, rassicurerebbe gli investitori in Italia e non solo.

Monti: Renzi ha ancora lavoro da fare, anche se perde il referendum

Londra, 25 nov - (Agenzia Nova) - In un articolo pubblicato sul "Financial Times", Mario Monti, ex presidente del Consiglio italiano, interviene sul tema del referendum costituzionale e delle sue conseguenze politiche. Dopo aver puntualizzato che il voto referendario, diversamente dal caso britannico, non è stato indetto per l'avventatezza del capo del governo, Matteo Renzi, ma perché così è prescritto dalla Costituzione in mancanza di una maggioranza parlamentare di due terzi, Monti aggiunge, tuttavia, che il leader di Palazzo Chigi si è assunto un rischio non necessario legando il suo futuro politico al risultato del 4 dicembre. L'economista della Bocconi, che voterà "no", non vede, comunque, "alcun motivo per cui Renzi debba dimettersi" in caso di sconfitta.

La Bce si prepara ad affrontare l'eventuale choc del referendum italiano

Madrid, 25 nov - (Agenzia Nova) - Se il referendum costituzionale in Italia dovesse concludersi con una bocciature del progetto di riforma, Francoforte sarebbe pronta a "intervenire immediatamente se si dovesse verificare uno 'choc nei mercati', per evitare il contagio". Lo ha detto il vicepresidente della Banca centrale europea (Bce) Vitor Constancio nel corso della presentazione della Financial Satbility Review di novembre. L'aumento dei titoli a dieci anni registrato in Italia nelle ultime settimane, è segnale che nei mercati la preoccupazione c'è. Difficile valutare in anticipo l'impatto di un 'no', scrive "El Mundo", anche se non si dovrebbe arrivare ai livelli del dopo Brexit. Ad ogni modo, spiega Constancio, "in generale, il settore bancario italiano è resistente", e questo è un "punto di forza": "i mercati non sembrano preoccupati per la solvibilità delle banche". Ci sono rischi, ma sono nella media. Le ore più difficili le potrebbe passare il Monte de Paschi di Siena, l'istituto che gli ultimi stress test hanno dimostrato essere "il più vulnerabile del paese". Gli investitori internazionali rimandano ogni possibile immissione di capitale, necessaria per garantire la redditività, al risultato del referendum.

Il sistema bancario italiano ha bisogno di una terapia intensiva

Londra, 25 nov - (Agenzia Nova) - I sopravvissuti a una crisi dovrebbero essere più saggi; quanto l'Europa abbia imparato dalla crisi finanziaria globale sarà presto visibile in Italia, le cui banche sono in uno stato pericoloso, osserva un editoriale non firmato del "Financial Times", attribuibile alla direzione. Il paese e l'Unione Europea dovranno collaborare per prevenire uno shock sistemico, anche perché a causa del referendum costituzionale, "la situazione italiana resterà fluida e pericolosa". Per prima cosa l'Ue non dovrebbe insistere sull'applicazione rigida delle norme sul bail-in, dando al governo italiano, il cui intervento è altamente probabile, il margine di manovra per evitare il collasso e limitare il rischio di contagio finanziario e politico. In cambio, Roma dovrebbe "impegnarsi fermamente in un rigoroso processo di triage attraverso il quale le banche siano costrette a fondersi, a chiudere o a ridimensionarsi".

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