BORDIN LINE. L'ennesima perizia disposta dall’ennesima commissione parlamentare sul caso Moro

Un drappello di onorevoli indagatori, guidato dal presidente Beppe Fioroni, si è spostato nel garage di via Montalcini, dove fu ucciso Aldo Moro, per sovrintendere al lavoro dei carabinieri del Ris

di Massimo Bordin 19 Maggio 2017 alle 06:15 pubblicato da ilfoglio.it

“Presidente, guardi che così la macchina è parcheggiata al contrario”. Sono iniziate con questo piccolo infortunio le operazioni per la importante perizia disposta dall’ennesima commissione parlamentare sul caso Moro. Un drappello di onorevoli indagatori, guidato dal presidente Beppe Fioroni, si è spostato nel garage di via Montalcini, dove fu ucciso Aldo Moro, per sovrintendere al lavoro dei carabinieri del Ris, i super specialisti in tuta bianca. Si è trattato di una prova di ingombro e alcune prove di sparo. La prova di ingombro riguardava la R4. Nel box condominiale la Renault col portellone aperto e due Br che sparavano a Moro non potevano entrare. Fioroni ha sostenuto che era la prova di come Moro non fosse stato ucciso dove hanno raccontato i brigatisti. In realtà la Br Anna Laura Braghetti, nell’immancabile libro di memorie, aveva già raccontato che nel momento dell’uccisione il muso della R4 sporgeva sotto la saracinesca del box. Messa la macchina dal verso giusto, la versione della brigatista è uscita confermata. Restava il rumore degli spari. Possibile che nel condominio nessuno avesse sentito nulla? Se lo chiedevano da tempo Fioroni, Gero Grassi e Miguel Gotor e così i Ris si sono muniti di armi uguali a quelle dei brigatisti e hanno sparato. E dopo varie misurazioni hanno scritto la risposta: “E’ plausibile attendersi, da parte di un ascoltatore all’interno di una abitazione, a livello percettivo, un segnale audio di debolissima intensità”. La racconteranno diversamente ma la perizia del Ris dice questo.

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