Omeopatia, vaccini: la maggioranza contro la medicina ufficiale

diritto alla mobilità, d’ora in poi basterà autocertificare l’uso del casco in moto e delle cinture in auto.

Lettere Direttore 8 Agosto 2018 da www.ilfoglio.it

1-Al direttore - Prima la politica, poi la scienza! Facile ora che il campionato è fermo.

Giuseppe De Filippi

2-Al direttore - Allo scopo di garantire la sicurezza senza ledere il diritto alla mobilità, d’ora in poi basterà autocertificare l’uso del casco in moto e delle cinture in auto. Anche per acquistare liquori e tabacco sarà sufficiente dichiarare di essere maggiorenni. Tutto ciò in coerenza con quanto è previsto per l’obbligo di vaccinazione.

Giuliano Cazzola

Le scelte sui vaccini non sono le uniche che rientrano nella categoria della stregoneria. Nel Milleproroghe c’è un altro emendamento interessante che è quello che permette ai medicinali omeopatici prodotta in un qualsiasi paese dell’Unione europea di essere presenti sul mercato non fino al 31 dicembre 2018 ma fino al 31 dicembre 2019. In altre parole, la maggioranza gialloverde ha rinviato di un anno l’obbligo di sottoporre i prodotti omeopatici all’Aifa per l’Autorizzazione all’immissione in commercio. L’obbligo nasce dal fatto che da anni i preparati omeopatici, come ha ricordato tempo fa su questo giornale Luciano Capone, si trovano in vendita attraverso disposizioni transitorie e da tempo sono stati venduti senza un adeguamento alle disposizioni europee. Da tempo, il Comitato nazionale per la bioetica ha chiesto al governo italiano di cambiare la dicitura “medicinale omeopatico” con “preparato” e di sostituire sulle confezioni la frase “Medicinale omeopatico senza indicazioni terapeutiche approvate” con una più esplicita “Preparato omeopatico di efficacia non convalidata scientificamente e senza indicazioni terapeutiche approvate”. Fino a qualche giorno fa, il termine massimo per il ritiro dal mercato, in mancanza della giusta documentazione, era il primo gennaio 2019. La maggioranza di governo, in nome della lotta contro l’industria farmaceutica tradizionale, la casta, ha scelto di prendere ancora tempo. Se ci pensate, il filo è sempre lo stesso.

  

3-Al direttore - Cari amici del Foglio. Solo alcune precisazioni in merito all’articolo di ieri sul futuro del centrosinistra, in cui vi sarebbe una presunta attività onirica di una parte del gruppo dirigente nei miei riguardi e nel mentre, durante questo sogno, io starei scrivendo ai territori. Spero che, specie ad agosto, ci siano cose più belle da sognare. In ogni caso vi pregherei anche per evitare “strumentalizzazioni da fuoco amico” di stare alla realtà. Per me il sogno resta fare il segretario dei metalmeccanici della Cisl. Ecco la parola sogno la scomoderei per questo e metto a disposizione tutti gli strumenti in mio possesso per verificare se sto scrivendo a qualcuno che non siano gli amici e le amiche della Fim rispetto alle prossime scadenze sindacali o circa le vertenze Ilva e Bekaert che ci stanno impegnando anche ad agosto. Certo, sono preoccupato per la scomparsa della rappresentanza politica della società aperta, tema su cui siamo indipendenti ma non indifferenti. Anche su questo terreno infatti dobbiamo recuperare come sindacato uno spazio educativo credibile tra i lavoratori. Questa si è una grande sfida, perché in una società chiusa il sindacato, semplicemente, non è contemplato. Evitiamo quindi retroscena che non esistono, noi giochiamo a carte scoperte e solo per i lavoratori e le lavoratrici.

Marco Bentivogli

Peccato.

4-Al direttore - Vaccini e non solo. Imploderanno, caro direttore, i temi economici non consentono scappatoie. O rinunceranno ad attuare il contratto di governo o imploderanno. Quando accadrà, probabilmente, saremo ancora privi di un’opposizione adeguata. Quanto ai vaccini, una precisazione: un giornale, ieri, ha ascoltato i pareri illuminanti sia di Red Ronnie (contrario) che di Bebe Vio (favorevole); par condicio rispettata. Non hanno intervistato il portiere del mio palazzo proprio per non contrastare l’aurea regola.

Lorenzo Lodigiani

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