Lettere al Direttore Foglio 6.7.2015

Referendum e democrazia diretta: è la demagogia, bellezza

1-Al direttore - Avviso a chi festeggia la vittoria del “No” al referendum greco. Attenzione: non è il 25 luglio, ma l’8 settembre.

Giuliano Cazzola

Già pronto il comunicato del maresciallo Tsipras in caso di accordo con la signora Merkel: “Il governo greco, riconosciuta l’impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi danni alla nazione, ha chiesto l’armistizio al generale Merkel. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze europee deve cessare da parte delle forze greche in ogni luogo. Esse però reagiranno con un referendum ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza”.

2-Al direttore - In banca. “Caro direttore, ieri ci siamo riuniti io mia moglie e i nostri tre figli. Abbiamo discusso a lungo e poi deciso, a maggioranza, che il nostro mutuo di 500 euro al mese non è sostenibile. Quindi gentilmente chiederemmo di sospendere il pagamento della rata per cinque anni, dopodiché riprenderemo a pagarla, ma dimezzata. Inoltre, avremmo bisogno di un nuovo finanziamento per alcune spese urgenti. Essendo appunto urgenti, i soldi dovreste darceli subito. Poi, con calma, stabiliremo tempi e modalità di restituzione. Cosa dice, direttore, che non sa se può accogliere le nostre richieste? Ma come si permette? Che diritto hanno le banche di interferire con il sacrosanto diritto di una famiglia di programmare la propria esistenza?”.

Agostino Ferro

Debitori che si indebitano, non sanno come ripagare i debiti e che infine vogliono dettare loro alle banche le condizioni per pagare i debiti. E’ la demagogia, bellezza.

3-Al direttore - Il popolo greco ha scelto “democraticamente” di non pagare il debito che ha contratto, vorrei che anche agli altri popoli della comunità europea fosse chiesto democraticamente se vogliono accollarsi i debiti dei greci.

Anna Solitro

Nelle prossime ore la Bce dovrà scegliere se finanziare le banche greche o farle chiudere. In caso di indecisione, volendo, si potrebbe convocare un referendum, che ne dice?

4-Al direttore - Il voto greco ci suggerisce che è sbagliato delegare al popolo scelte tanto importanti. Hanno perso tutti; e c’è di peggio: ha perso la democrazia.

Jori Cherubini

Questa idea che la democrazia diretta debba essere l’evoluzione naturale della democrazia rappresentativa a me sembra la nuova frontiera della dottrina populista: nascondere dietro la volontà popolare la propria incapacità nel prendere decisioni importanti.

5-Al direttore - La miopia dei ragionieri di Bruxelles, capaci di fare il conto della spesa ma non di riflettere sulle conseguenze geopolitiche dei loro atti, rischia di produrre uno sconquasso in Europa. Devono avere molto sbagliato se Tsipras, capo di un partito che, in circostanze normali, non dovrebbe superare il 10 per cento, ha avuto il voto del 60 per cento del greci. Ora il gioco si fa duro e si vedrà chi, tra i leader europei, possiede la lungimiranza per governare una situazione che rischia di sfuggire di mano a tutti.

Massimo Boffa

6-Al direttore - Non solo la Grecia è democratica. Sarebbe bello se il Foglio si facesse promotore di un referendum in Italia (e lo proponesse in tutti i paesi dell’area euro, penso a paesi come Lituania, Portogallo, Irlanda) per chiedere a noi contribuenti se siamo d’accordo nel continuare a sovvenzionare l’assistenzialismo greco. Mi rendo benissimo conto del contenuto demagogico della richiesta, dei rischi e delle conseguenze, ma ormai il danno (soprattutto di fiducia, le drammatiche conseguenze sociali arriveranno) è stato fatto. Sarebbe una bella risposta democratica a Tsipras e compagnia.

Franco Comida

7-Al direttore - E’ stata una grande vittoria, una vittoria di tutto un popolo, di una nazione intera. Strano quel pezzo di mondo, tanto il clima è dolce e il mare bellissimo, tanto è aspro il carattere della sua gente, come le sue montagne; tanto ha regalato alla cultura e alle speranze del riscatto dei poveri e dei diseredati  e tanto è stata umiliata da una dittatura militare e dall’intervento di arroganti potenze straniere. E sì, è stata una grande vittoria, una vittoria dell’orgoglio, una vittoria dei piccoli contro i grandi e, giustamente, la differenza l’ha fatta il rigore. Come di cosa sto parlando? Ma del Cile che nella finale di Copa America ha battuto l’Argentina ai calci di rigore. Cosa aveva capito?!

Valerio Gironi

8-Al direttore - Stamattina ho tante cose da fare, ma la prima è questa email. Sarà pure vero che la Merkel ha ragione sulla Grecia, ma la sua fiducia sul fatto che prima o poi tutti capiranno quanto è saggio il punto di vista dei tedeschi mi lascia assai dubbioso. Non è la prima volta che vogliono mettere il naso nelle questioni politiche interne degli altri paesi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Hanno persino cercato di coinvolgere gli Stati Uniti in una trama contro Berlusconi per mettere uno come Monti. Il risultato alle elezioni è che Berlusconi è calato un po’, l’Italia non aveva una maggioranza parlamentare e sono entrati in Parlamento col 25 per cento dei voti i 5 stelle che vogliono un referendum alla greca. Monti ha preso l’1 per cento o giù di lì ed è uscito dal suo stesso partito! Stamattina si legge da qualche parte un articolo di Romano Prodi, che ha fatto il presidente della Commissione europea, conosce l’ambiente e le sue potenzialità, per dire che sicuramente l’euro verrà salvato. Verrà salvato dagli Stati Uniti e dalla Cina. Mi sembrano tempi bui per voi germanofili.

Claudio Baleani

9-Al direttore - Scrive Massimo Introvigne, in opposizione alla “Opzione Benedetto” di Rod Dreher : “… verrà la Polizia a scuola a portarci via i bambini…”: ebbene la cosa è già avvenuta, nel ’97-’98 a Finale Emilia; a una famiglia esemplare, cristiana e innocente, alle 5 del mattino, dalla loro casa, sono stati portati via dalla polizia i quattro figli, tutti minori di dieci anni, e restituiti solo dopo 17 anni.

Serafino Penazzi

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