Lettere al Direttore Il Foglio 5.8.2015

Sull’impossibilità, oggi, di tenere ancora distanti Pd e Forza Italia. . La vera domanda che dovremmo porci è: quanti clandestini occorreranno prima che scorra sangue? Duecentomila, cinquecentomila?

1-Al direttore - Dalla nota politica del Foglio del 4 agosto, vengo a scoprire che un Nazareno di diritto e, dunque, non solo di fatto, comincia a farsi strada tra le file, sia pure disorientate, dell’opposizione di Forza Italia: una grande coalizione se Renzi dovesse cadere. Una linea politica, finalmente, anche se in primo luogo finalizzata alla riforma delle regole istituzionali, costituzionali ed elettorali. In tal senso, la Germania insegna: si scrive Schäuble, si legge ordoliberalismo.

Alberto Bianchi

A poco a poco ci stanno arrivando tutti, anche gli amici e i giornali di centrodestra che fino a qualche ora fa dicevano “con Renzi bleah, mai più, meglio il voto” e che invece ora hanno capito, benvenuti, che se il centrodestra vuole avere la possibilità di essere competitivo nel futuro non può che fare di tutto per far arrivare la legislatura il più lontano possibile. Finora è stato (e sarà ancora) un Nazareno di non belligeranza. Presto però anche Renzi si accorgerà che l’idea di una grande coalizione potrebbe essere il modo migliore per far crescere il Pd e provare a fare da sinistra quello che per esempio in Germania è riuscita a fare la Merkel con il centrodestra.

2-Al direttore - Il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha annunciato un Piano Marshall di 80 miliardi di euro per lo sviluppo del Mezzogiorno. Con la globalizzazione dell’economia e della finanza non mancano gli imprenditori e i finanziatori internazionali, ma questi dirigono la loro attività e i loro fondi laddove investire presenta la maggiore attrattività e sicurezza. Tra il 2001 e il 2015 l’India è riuscita ad attrarre investimenti esteri pari a 249 miliardi di dollari Usa per il potenziamento infrastrutturale che include linee ferroviarie ad alta velocità, porti, aeroporti, parchi integrati industriali, residenziali e commerciali. I principali investitori sono Singapore, il Regno Unito e il Giappone e soprattutto Mauritius, che ha un pil di 12 miliardi di dollari.  Le varie banche regionali che si stanno creando o potenziando nel mondo, in competizione tra loro e con le istituzioni di Bretton Woods, Banca mondiale e Fmi, dirigeranno fondi verso l’Italia solo se essa saprà predisporre le condizioni di legalità, tempestività della giustizia, semplificazione burocratica e la preparazione di progetti seri, fattibili, redditizi e severamente controllabili dalla fase della progettazione fino a quelle della esecuzione e del collaudo.

Ascanio De Sanctis

3-Al direttore - E’ vero, inglesi e francesi hanno considerato i ribelli libici meglio di Gheddafi creando un disastro enorme. Però ora Londra rimedia. Errare è umano, perseverare è diabolico (articolo di Raineri sul Foglio di ieri). Noi trattiamo problemi enormi con indifferenza politica e istituzionale fuori da ogni sensibilità nazionale o più semplicemente territoriale che non ha eguali da nessuna parte: dalla questione nord-sud all’immigrazione. Se Salvini tuona, mille voci contrarie si levano per dispetto non per valutazione oggettiva dei fenomeni. E’ vero anche il contrario, talvolta. Noi abbiamo automi assoggettati più a Pavlov che a figure istituzionali di spessore. Boldrini, Renzi, Alfano e anche l’uomo del Quirinale non lesinano mai di spargere bromuro pensando che il paese sia un loro dominio, un gioco di società. La vera domanda che dovremmo porci è: quanti clandestini occorreranno prima che scorra sangue? Duecentomila, cinquecentomila?

Franco Bolsi

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