PREGHIERA "Meglio il cancro incerto dei salumi che il diabete certo dell'Oms"

Siccome preferisco il cancro incerto dei goduriosi salumi al diabete certo del virtuoso Oms, prego la cameriera di portarmi qualche altra tartina.

di Camillo Langone | 26 Ottobre 2015 ore 17:06

Sono a Milano al Caffé Taveggia e sto mangiando tartine imburrate al prosciutto. Mi piacciono così tanto che voglio fare un dispetto all’Oms e un piacere a Philippe Léveillé, il cuoco bretone che firma “La mia vita al burro” (Giunti) e al nutrizionista Mauro Defendente Febbrari che ne firma la postfazione, elogiandoli con vigore. Innanzitutto lo scienziato, affermante che i grassi non sono la prima causa delle malattie cardiache. Che i vegetariani hanno gli stessi livelli di colesterolo di chi consuma burro e carne. Anche carne rossa? Certo, anche carne rossa. “Non esiste una relazione diretta, fondata su una base solidamente scientifica, tra il consumo alimentare di colesterolo e la colesterolemia”. E “i maggiori aumenti del colesterolo nel sangue si verificano dopo aver assunto una quantità eccessiva di carboidrati, non di grassi”. Come diceva Filippo Tommaso Marinetti, causa di molti mali d’Italia è la pastasciutta, ossia la dieta mediterranea tanto auspicata dall’Organizzazione mondiale della sanità. “Le recenti ricerche internazionali suggeriscono che un’alimentazione troppo povera di grassi saturi produce l’effetto contrario a quello auspicato, con un aumento della resistenza all’insulina e un maggior rischio di diabete”. Siccome preferisco il cancro incerto dei goduriosi salumi al diabete certo del virtuoso Oms, prego la cameriera di portarmi qualche altra tartina.

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