Lettere al DirettoreIl Foglio 15.1.2016

Chissà che direbbe Montesquieu dell’ultimo colpo di genio di Md. Ha fatto bene, anzi benissimo, l’ambasciatore di Israele Naor Gilon in Italia a rispondere per le rime al petulante “antisionismo” dell’onorevole D’Alema

1-Al direttore - Passi avanti verso la stepchild expulsion.

Giuseppe De Filippi

Al direttore - Cari amici, per quel che conta ho inviato alla Cei tramite il sito istituzionale questo testo: “Fino a quando il Segretario Generale affermerà che le unioni civili sono un ‘sacrosanto’ diritto (approvando quindi la pratica dell’omosessualità e cassando il Catechismo e la Dottrina cattolica), basta che non si tocchino i bambini (ipocrisia suprema dato che si sa benissimo che ci penseranno i giudici a consentire le adozioni agli omosessuali), allora io mi varrò del sacrosanto diritto di disporre del mio 8xmille in altro modo”.

Luciana Marinucci

2-Al direttore - Ha fatto bene, anzi benissimo, l’ambasciatore di Israele Naor Gilon in Italia a rispondere per le rime al petulante “antisionismo” dell’onorevole D’Alema. Dovrebbe essere, ha rilevato l’ambasciatore, interesse soprattutto occidentale quello di non consentire il nucleare ad un regime estremista come quello dei turbanti atomici. Purtroppo, con buona pace di Obama, Mogherini e tantissimi dalemiani d’America e d’Europa, è avvenuto qualcosa di peggio: si è negoziato il diritto al nucleare con un paese che continuamente rivendica il proprio diritto all’antisemitismo. In questo senso ogni forma di antisionismo è ripugnante, come più volte il popolo fogliante ha affermato.

Luigi Compagna

3-Al direttore - Al centrodestra italiano non serve un leader per vincere subito, ma il suo  Barry Goldwater, un leader che costruisca le basi (conservatrici ma liberiste, le uniche in grado di rivoluzionare l’Italia) per “vincere poi” e per moltissimi anni.

Luca Rocca

4-Al direttore -  Sintesi dei titoli della prima pagina dell’edizione romana del Corriere della Sera del 14 gennaio: Camorra, 11 arresti; topi, allarme in centro; cibi avariati, blitz nei bar; sassate ai treni, ferita al volto una passeggera; offerte in chiesa con euro falsi; sicurezza da gestire, uno spazio vuoto. Poi si chiedono perché il Giubileo 2016 è dedicato alla Misericordia (e la Gazzetta dello Sport è il giornale più letto).

Valerio Gironi

5-Al direttore -  Caro Cerasa. Ho letto ieri sui giornali che Magistratura democratica avrebbe aderito al comitato del no al referendum. Pensavo fosse uno scherzo, o un fraintendimento, e invece sono andato sul sito di Md e ho trovato il seguente comunicato. Lo vorrei condividere con lei. “Magistratura democratica aderisce al Comitato per il NO nel referendum costituzionale sulla legge di riforma Renzi-Boschi. Non si tratta, contrariamente a quanto si vuol far intendere, di un referendum sul grado di apprezzamento nei confronti del Governo: è in gioco invece l’architettura democratica della Repubblica. La riforma, in sinergia con la legge elettorale ormai nota come Italicum, non ammoderna la macchina dello Stato; a nostro avviso ne determina, al contrario, una pericolosa involuzione. (…) Come cittadini, giuristi e magistrati democratici viviamo con grande preoccupazione il forte pericolo di riduzione dell’autonomia di fondamentali istituzioni di garanzia, quali la Corte Costituzionale e il Consiglio Superiore della Magistratura, i cui componenti di nomina parlamentare potranno essere espressione della sola maggioranza, qualunque essa sia; una maggioranza alterata da un premio che si vuole giustificare in nome della governabilità, ma che incide sulla rappresentatività e condiziona oltre misura la stessa elezione del Presidente della Repubblica. (…) La fine del bicameralismo perfetto, come è stato autorevolmente messo in chiaro, rivela aspetti puramente propagandistici: il Senato rimane titolare di numerose competenze legislative primarie e del potere di revisione della Costituzione, ma smette di essere eletto dai cittadini. Il NO nel referendum non è dettato da inerzia e conservazione, ma da volontà di riforme che si collochino nel solco di un rinnovamento reale e democratico delle istituzioni per l’estensione della partecipazione e della coesione sociale, per la tutela dei diritti fondamentali, per una democrazia sostanziale e veramente efficiente”. L’ho letto e l’ho riletto almeno dieci volte, gentile direttore, e ho provato in tutti i modi a capire ma non ci sono riuscito. Mi chiedo: che paese è quello in cui una corrente della magistratura, la stessa che ha sempre affermato di non fare politica, aderisce a un comitato referendario offrendo al mondo il suo pensiero sul bicameralismo perfetto? Ma il giudice non doveva essere terzo? Sono spiazzato e sinceramente preoccupato.

Giampaolo Imberi

Di cosa si stupisce? Md (cito dal suo statuto) è una “componente del movimento di classe”, che nasce per dare vita a una “giurisprudenza alternativa che consiste nell’applicare  fino alle loro estreme conseguenze i principî eversivi dell’apparato normativo borghese” attraverso “l’interpretazione evolutiva del diritto”. Il tutto, immaginiamo, sempre in nome della separazione dei poteri, no? Non c’è niente da fare: non siamo un paese per Montesquieu.

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