L'Italia vista dagli altri. E' primavera e rinizia l'esodo dei barconi verso la Sicilia. I piani dell'Europa

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Wall Street Journal, Pais, Figaro, New York Times

a cura di   | 21 Marzo 2016 ore 09:52

PANORAMA INTERNAZIONALE

Migrazioni, i leader europei discutono il rafforzamento della missione navale di fronte alla Libia

New York, 21 mar 08:29 - (Agenzia Nova) - I leader europei hanno discusso venerdì il rafforzamento dell'operazione navale di fronte alla coste libiche, in previsione di un brusco incremento dei flussi migratori dal Nordafrica dopo l'accordo raggiunto con la Turchia. Il primo ministro britannico, David Cameron, ha già annunciato la scorsa settimana che il vascello della Royal Navy Hms Enterprise opererà nelle acque tra Libia e Italia almeno sino alla prossima estate. Venerdì il premier britannico ha fatto il punto della crisi in Libia in un incontro separato coi leader di Francia, Germania, Italia, Spagna e Malta, cui ha preso parte anche l'Alta rappresentante della politica estera europea, Federica Mogherini. Diversi leader europei hanno messo in guardia negli ultimi giorni da un brusco incremento dei flussi migratori dalla Libia all'Italia, a seguito della parziale chiusura della rotta balcanica a seguito dell'intesa con Ankara.

Emergenza migrazioni: circa 5 mila persone soccorse nel Canale di Sicilia in una settimana

Madrid, 21 mar 08:29 - (Agenzia Nova) - 4.827 immigrati sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia in una sola settimana, a partire dal lunedì scorso. Altri cinque sono invece stati recuperati senza vita. Sabato una nave spagnola ha tratto in salvo 650 migranti di fronte alle coste della Libia. Tra le persone soccorse ci sono molte donne e bambini. La maggior parte provengono da Nigeria, Costa d'Avorio, Mali e Guinea e hanno raggiunto il nord della Libia, dove si sono imbarcate verso l'Italia, porta d'ingresso dell'Unione Europea.

L'uccisione di Giulio Regeni è un segnale d'allarme per la stabilità dell'Egitto

New York, 21 mar 08:29 - (Agenzia Nova) - I rapporti dei rapimenti, delle torture e delle violenze perpetrate dalle forze di sicurezza egiziane sono divenuti oggetto dell'attenzione dell'Occidente dal mese scorso, quando il corpo senza vita del ricercatore italiano Giulio Regeni, brutalmente torturato da aguzzini ancora senza nome, è stato rinvenuto lungo una strada tra Il Cairo e Alessandria. Europa e Stati Uniti si interrogano in merito alle relazioni politiche con l'Egitto: "Questi timori - scrive Declan Walsh sul "New York Times" - si sono cristallizzati nella preoccupazione che la repressione e le violazioni dei diritti umani siano in realtà un segnale di debolezza del presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, e dunque un sintomo di gravissima instabilità di un fondamentale alleato mediorientale". Il tema dei diritti umani è valso all'Egitto ripetute critiche sin dall'ascesa al potere di Sisi, nel 2013, ma recentemente "la situazione è assai peggiorata": i gruppi per i diritti umani attivi nel paese denunciano centinaia di casi di sparizioni presso i centri di detenzione dove la tortura è una pratica comune, e la rabbia per la brutalità delle forze di polizia sta crescendo. Di recente l'uccisione di un tassista da parte di un poliziotto ha scatenato una massiccia protesta al Cairo. I gruppi e le organizzazioni che monitorano le violazioni dei diritti umani subiscono pressioni sempre più forti: il governo egiziano ha minacciato ad esempio di chiudere il Centro Nadeem, che fornisce consulenza alle vittime di tortura. Giornalisti, avvocati e attivisti dei diritti civili hanno subito restrizioni ai loro spostamenti e il congelamento dei loro patrimoni. Il Cairo Institute for Human Rights Studies denuncia un'indagine delle autorità giudiziarie egiziane a carico di 37 organizzazioni che ricevono finanziamenti dall'estero come un "tentativo teso a eliminare il movimento egiziano per i diritti umani". La reazione delle autorità egiziane, almeno per il momento, è completamente improntata al diniego. Molti paesi occidentali, scrive Walsh, esitano a sollevare con forza il tema dei diritti umani con l'Egitto, "timorosi di una reazione furiosa da parte di un paese al centro di profondi interessi strategici, economici e di sicurezza". Le navi da guerra statunitensi necessitano del transito attraverso il Canale di Suez; l'industria della difesa francese ha nel Cairo un cliente fondamentale, che ha appena acquistato due navi portaelicotteri e 24 aerei da guerra. La compagnia petrolifera italiana Eni sta sviluppando un vastissimo giacimento di gas naturale nelle acque territoriali egiziane. Lo stesso segretario di Stato Usa, John Kerry, discutendo il tema degli aiuti militari all'Egitto, ha ammesso il mese scorso che Washington e l'intero Occidente sono costretti a "lavorare e camminare con cautela su un filo sottile". I modesti tentativi degli Usa di far leva sugli aiuti da 1,3 miliardi di dollari annui concessi al Cairo, vincolandone una parte al rispetto dei principi democratici e delle libertà fondamentali in quel paese, non hanno sortito alcun effetto apprezzabile. La morte di Regeni, scrive però l'opinionista del quotidiano Usa, ha dato una nuova dimensione al problema. Molti analisti sostengono che il presidente egiziano al Sisi operi come un primo tra pari nell'ambito del circolo ristretto e opaco dei suoi collaboratori, e che diversi ambienti dei servizi di sicurezza siano quasi del tutto autonomi e svincolati dal controllo centrale. "Esistono numerosi segnali di disordine nell'apparato di sicurezza", avverte ad esempio Michele Dunne del Carnegie Endowment for International Peace, a cui parere la morte di Regeni è soltanto un'altra prova del "tentativo di schiacciare una comunità dei diritti umani che ha combattuto per 30 anni".

Leggi l’articolo del New York Times

Spagna: 13 studentesse straniere perdono la vita in un terribile incidente stradale in Catalogna, 7 le vittime italiane

Madrid, 21 mar 08:29 - (Agenzia Nova) - Un viaggio da Valencia a Barcellona, dopo aver assistito al famoso festival dei fuochi d’artificio di Las Fallas, si è concluso nel peggiore dei modi per 13 studentesse straniere, tra cui sette italiane, che hanno perso la vita ieri in un incidente stradale lungo l’Ap-7, una delle principali autostrade nel nord-est della Catalogna, all'altezza di Freginals (Tarragona). L'incidente, che ha provocato anche 44 feriti - di cui nove in gravi condizioni - si è verificato intorno alle 6 di ieri mattina, quando il conducente dell'autobus con a bordo una sessantina di studenti partecipanti al programma Erasmus ha perso il controllo del mezzo, sfondando il guard-rail e invadendo la carreggiata opposta. L'autobus si è scontrato con un altro veicolo per poi ribaltarsi. L'incidente sarebbe stato provocato da un "errore umano", forse un colpo di sonno del conducente. Il ministero degli Esteri italiano ha confermato che ci sono “almeno” sette vittime italiane e ha attivato una linea telefonica per consentire alle famiglie degli studenti italiani in Spagna di contattare l’Unità di crisi della Farnesina.

POLITICA

Italia: il governo vuole raggruppare le sue 363 cooperative finanziarie

Madrid, 21 mar 08:29 - (Agenzia Nova) - Il governo italiano sta studiando le alternative per poter risolvere il problema della solvibilità delle cooperative di credito, istituti finanziari locali o regionali duramente colpite dalla crisi finanziaria. In particolare, circa 100 delle 363 cooperative presenti in Italia hanno problemi di solvibilità, come riferisce il quotidiano "Il Corriere della Sera", ripreso dallo spagnolo "El Pais". Il piano dell'Esecutivo del primo ministro Matteo Renzi è fare in modo che queste istituzioni finanziarie diventino parte di un "grande gruppo bancario cooperativo" diretto da una società per azioni, che avrà un capitale di oltre un miliardo di euro ed un patrimonio di circa 20 miliardi di euro. Questa holding, che dovrà supervisionare e coordinare le attività dei suoi partner più piccoli, potrebbe diventare uno dei tre gruppi bancari più forti in Italia. La docente di diritto bancario presso l'Università Luiss di Roma, Mirella Pellegrini, ritiene che affrontare la situazione delle cooperative sia "necessario", ma avverte che ciò comporterà delle "conseguenze per l'intero sistema bancario". "L'obiettivo è corretto - sottolinea Pellegrini - e l'aggregazione è necessaria perché l'Europa impone modelli di grandi dimensioni e vuole che le piccole banche passino a sistemi di aggregazione".

Renzi frena sulla riforma dei taxi

Londra, 21 mar 08:29 - (Agenzia Nova) - Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, che aveva promesso di portare il paese nell'era digitale, ha messo un freno al piano di liberalizzazione dei servizi taxi a causa delle pressioni dei tassisti, che hanno minacciato uno sciopero. La decisione del governo, riferisce il "Financial Times", è stata accolta con disappunto da Uber, che sperava di espandersi oltre Roma, Milano e Firenze.

ECONOMIA

L'ad di Telecom Italia Marco Patuano rassegna le dimissioni

New York, 21 mar 08:29 - (Agenzia Nova) - L'ad di Telecom Italia, Marco Patuano, è pronto a rassegnare le dimissioni. Lo hanno riferito ieri fonti informate dei fatti ,secondo cui la direzione dell'azienda passerà temporaneamente al presidente Giuseppe Recchi. Stando alle fonti citate dal "Wall Street Journal", Patuano ha deciso di rassegnare le dimissioni a seguito degli sconti con il consiglio di amministrazione dell'azienda e con il suo principale azionista, la francese Vivendi Sa, in merito all'indirizzo strategico della compagnia italiana di telecomunicazioni. Patuano ha lavorato a Telecom per 25 anni, ed è stato nominato ad lo scorso novembre 2013.

Vincent Bolloré prosegue le sue grandi manovre in Italia

Parigi, 21 mar 08:29 - (Agenzia Nova) - Il quotidiano "Le Figaro" scrive oggi apertamente che sarebbe stato Vincent Bolloré, presidente esecutivo del gruppo multimediale francese Vivendi, a spingere alle dimissioni l'amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, che dovrebbero essere ufficializzate oggi lunedì 21 marzo dopo le indiscrezioni filtrate nello scorso fine settimana.

Generali: il nuovo ad si attiene alla strategia di Greco

Londra, 21 mar 08:29 - (Agenzia Nova) - Il nuovo amministratore delegato di Generali, Philippe Donnet, riferisce il "Financial Times", si è impegnato ad attenersi alla strategia delineata dal suo predecessore, Mario Greco, per migliorare il flusso di cassa e il ritorno per gli azionisti. Il piano è ambizioso: la compagnia di assicurazioni punta a generare un flusso di cassa disponibile di sette miliardi di euro tra 2015 e il 2018 e a distribuire cinque miliardi nello stesso periodo.

Categoria Rubriche

Per accedere all'area riservata