Alle Olimpiadi saranno fatte fuori le donne

La notizia è passata sottotraccia, eppure è un segno emblematico della ignavia dei nostri tempi

 di Marino Longoni ItaliaOggi 27.7.2016

La notizia è passata sottotraccia, eppure è un segno emblematico della ignavia dei nostri tempi: il comitato olimpico internazionale ha infatti stabilito che, fin dalle prossime olimpiadi di Rio, l'inserimento di un atleta nella categoria maschile o femminile dovrà dipendere non più dal sesso di appartenenza e quindi dall'anagrafe, ma dal suo livello di testosterone. Per partecipare a gare femminili il testosterone dovrà essere inferiore a 10 nanogrammi per litro e tale livello dovrà essere verificato per un anno intero; fino all'anno scorso si richiedeva un intervento chirurgico di rettifica del sesso.

Negli ultimi anni alcuni atleti hanno dichiarato un sesso diverso rispetto a quello anagrafico, chiedendo di partecipare a gare femminili pur essendo nati maschi. Le risposte del Cio erano state diverse e contraddittorie. Ora si riparte dall'ideologia gender. Ma si finirà per generare un caos ancora maggiore. Sono state le naturali differenze fisiche tra maschio e femmina che hanno imposto categorie agonistiche distinte in base al sesso.

Negare questa evidenza, sulla base del «crescente riconoscimento dell'importanza di autonomia delle identità di genere nella società» significa schierarsi contro la realtà e lascia immaginare uno scenario futuro nel quale sarà abolita la distinzione tra maschi e femmine, considerata retaggio di un approccio sessista allo sport. Una volta infilata la testa nella logica del gender, infatti, è impossibile uscirne in altro modo, salvo che non si vogliano creare 23 categorie di competizioni quanti sono, al momento, i generi sessuali rivendicati.

Per risolvere un problema che finora ha interessato una decina di atleti, si crea una discriminazione immediata nei confronti di tutte le atlete donne che dovranno gareggiare contro maschi con un basso livello di testosterone (ottenibile anche farmacologicamente), come se ciò fosse sufficiente ad eliminare la differenza in termini di massa muscolare, forza fisica, competitività, aggressività.

Il Cio ha escluso l'applicazione di questa nuova regola solo nel pugilato e nelle arti marziali, forse perché nel 2014 un trans boxer, nato maschio, Fallon Fox ha massacrato una donna Tamikka Brents, causandole lesioni gravi e ponendo fine alla sua carriera.

Categoria Sport 

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