Calcio. Raiola, i segreti del procuratore da 30 milioni all’anno

Con Pogba ha preso una commessa da 35 milioni su 105. Anche se la normativa prevede un tetto del 3%. Scouting, giovani e gregari: il metodo Mino Raiola.

Il procuratore olandese di origine italiana Mino Raiola.

di Francesco Pacifico | 12 Agosto 2016 Lettera43

Al comma 3 dell’articolo 6 del nuovo regolamento federale si legge: «L’ammontare totale del corrispettivo dovuto al procuratore sportivo per l’assistenza fornita a un calciatore o a un club per la stipula di un contratto di prestazione sportiva tra un calciatore e una società sportiva non dovrà eccedere il 3% della retribuzione base complessiva lorda del calciatore».

Stessa percentuale «per l’assistenza fornita a una società sportiva per la conclusione di un accordo di trasferimento di un calciatore».

MINO FA ECCEZIONE. Mino Raiola, invece, ha trattenuto per sé tra il 25 e il 30% sul più ricco trasferimento della storia del calcio: i 105 milioni pagati dal Manchester United per Paul Pogba.

C’è anche chi parla di 35 milioni finiti nelle sue tasche, dei quali 25 pagati dalla Juventus.

La strategia: pescare giovani promettenti e venderli a club in rampa di lancio

Mino Raiola strappa per ogni contratto commissioni tra il 6 e l’8%.

Secondo Forbes incassa tra i 25 e i 30 milioni all’anno.Al netto della maxi plusvalenza per Pogba.

In questo affare non c’è soltanto il genio del procuratore che pesca un campione in erba nelle giovanili del club più ricco del mondo (Manchester United), convince sua madre a portarlo lontano (nel 2012, a Torino) in una nobile decaduta in fase di rilancio per farne il più forte al mondo e lo rivende quattro anni più tardi alla stessa squadra che lo aveva scaricato.

POCHI FEDELISSIMI. Dietro l’intuizione e la capacità di contrattare c’è un metodo di lavoro e pochissimi fidati collaboratori.

Un gruppetto capace di fare in tre continenti quello che riesce soltanto alle grandi società di rappresentanza: garantire una perfetta attività di scouting, mantenere contatti costanti con i club piccoli e grandi, monitorare vita e miracoli dei propri assistenti per evitare che si mettano nei guai.

FERGUSON LO DETESTA. Perché il gioco di Raiola è incrociare giovani di belle speranze ai quali manca qualcosa per diventare stratosferici con squadre che vogliono salire di grado.

Anche sfidando i potenti del settore come l'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti o l'ex allenatore dello United Sir Alex Ferguson.

Il quale da sempre ripete: «Ci sono uno o due agenti di calcio che semplicemente non mi piacciono. E Mino Raiola è uno di loro. Ho diffidavo di lui dal momento in cui l'ho incontrato».

Fa i soldi anche col 'flop' Balotelli: 11 milioni in due trasferimenti

E la macchina sembra talmente oliata che, prima del trasferimento dell'estate 2016, il centrocampista francese gli ha permesso di recuperare grazie a tutti i rinnovi quasi 11 milioni di euro.

Soltanto grazie a un incompiuto come Mario Balotelli il procuratore ha incassato, nei trasferimenti al Manchester City e al Liverpool, 11,3 milioni.

Carmine Raiola da Nocera Inferiore, classe 1967, è la vera star di mercato del momento.

Anche perché è riuscito a fare un’operazione degna dei più grandi del settore.

Livello che però, stando ai numeri, non avrebbe raggiunto.

SFIDA A JORGE MENDES. Forbes infatti lo pone al quinto posto.

Dietro ci colossi come Jorge Mendes (che assiste tra gli altri Cristiano Ronaldo e José Mourinho), Jonathan Barnett (Gareth Bale), Volker Struth (Gotze e Reus) e José Otin (Pedro, Nacho).

Secondo Transfertmarkt il parco campioni gestiti da Raiola vale 295 milioni di euro, con un valore dell’azienda intorno ai 5 milioni. Valori triplicati rispetto al 2010.

PACCHETTO STAR-GREGARI. Ma i moltiplicatori non danno giustizia a chi, nel 1993, riuscì a farsi assumere dal potente agente olandese Rob Jansen come interprete italiano nella vendita di Dennis Bergkamp all’Inter, e ben presto si ritrovò con la procura in esclusiva per trattare all’estero tutti i campioni orange.

Senza contare che in quell’operazione ideò un sistema che vale ancora oggi: piazzare assieme al fuoriclasse (in quel caso Bergkamp) anche un discreto gregario (all’epoca fu Jonk).

È così che gente come Maxwell o Sergio Romero era in rosa, rispettivamente, al Psg e al Manchester Utd.

Non solo procuratore: un manager «stile Soprano»

In pochi lo sanno, ma per anni Pogba o Ibrahimovic hanno avuto propri procuratori, con l’italolandese che in teoria faceva soltanto da consulente.

Ne sa qualcosa Oualid Tanazefti, che ha seguito da bambino l’ex 10 della Juve e poi si è visto recapitare un assegno da una decina di milioni per farsi da parte.

OPERAZIONI IMPOSSIBILI. Se non bastasse, e ben prima che la legge lo permettesse, Raiola ha preso mandati (con relative commissioni) anche dalle società calcistiche per operazioni quasi impossibili.

A lui Galliani diede il compito di concludere l’ultima (ma in uscita) grande operazione del Milan: i 60 milioni pagati dal Paris Saint Germain per Ibra e Thiago Silva.

I colleghi italiani, anche se a mezza bocca, lo guardano con sospetto: per qualcuno può fare il bello e il cattivo tempo con le società forte della residenza fiscale delle sue attività a Montecarlo; per altri non è un vero procuratore, ma un mediatore.

MOGGI: «È UN GENEROSO». Racconta Luciano Moggi: «Tutta invidia. Chi dice queste cose non sa che cosa sia il lavoro e la preparazione di Mino. Io lo conosco bene perché assieme abbiamo fatto l’operazione Ibrahimovic, una delle migliori della mia carriera e quella decisiva per la sua. Io gli ho poi chiesto di seguire altre operazioni. Certo, Mino è disposto a tutto per farsi voler bene dai calciatori. Ma si mostra generoso anche con le società che gli sono riconoscenti».

SA ESSERE UN AMICONE. Bullo davanti alle telecamere - aiutato da quello che il suo amico Zlatan ha definito «uno stile alla Soprano» - diventa un tenerone con gli amici.

Passava giorni interi a Barcellona quando lo svedese era ai ferri corti con Guardiola.

Prima della firma con il Manchester, trascorreva le giornata in piscina con Pogba a Miami. Con il Milan passato ai cinesi, ha preso un volo per Ibiza per andare ad abbracciare l’amico, non più potentissimo, Adriano Galliani.

Questo è Mino Raiola da Nocera Inferiore. Uno che, prima di andarsene in vacanza, vuole chiudere la stagione con un’altra operazione: il belga Romeu Lukaku, per il quale l’Everton ha chiesto 97 milioni di euro.

Twitter @FrrrrrPacifico

Categoria Sport

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