Trieste, corsa vietata agli atleti africani: l'accusa contro gli scafisti dello sport

Manager poco seri che sfruttano gli atleti e li propongono a costi bassissimi: ciò va a scapito della loro dignità e danneggia..

27 Aprile 2019 www.ilgiornale.it

Le accuse di razzismo contro gli organizzatori del Trieste running festival, che hanno vietato la partecipazione agli atleti africani, sono arrivate puntuali, ma dietro quella decisione ci sarebbero ben altre motivazioni. L'organizzatore della mezza-maratona, Fabio Carini, ha spiegato di aver deciso di non ingaggiare atleti africani per "combattere lo sfruttamento dei corridori di colore". Carini quindi respinge ogni accusa di razzismo: "Alla manifestazione possono iscriversi atleti di qualsiasi nazionalità", quindi anche gli africani. "Quest'anno, abbiamo deciso di prendere solo atleti europei affinché vengano presi provvedimenti che regolamentino il mercimonio di atleti africani di altissimo valore, che vengono sfruttati. Questa - ha detto al Piccolo di Trieste - è una cosa che non possiamo più accettare".

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L'organizzatore della gara spiega quindi cosa accada dietro le gare podistiche in Italia: "Troppi organizzatori subiscono pressioni di manager poco seri che sfruttano gli atleti e li propongono a costi bassissimi: ciò va a scapito della loro dignità e danneggia atleti italiani ed europei, che non vengono ingaggiati perché hanno costi di mercato".

Contro la decisione degli organizzatori triestini si è schierato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti, secondo il quale: "è sbagliato escludere gli atleti africani. Non è cosìì che si risolvono i problemi. Ma attenzione - ha aggiunto il leghista - perché il malessere esploso a Trieste nasconde l'ennesimo sfruttamento, quelli che chiamo gli scafisti dello sport. Aprirò subito un'indagine interna per quanto riguarda le mie competenze. Ascolterò tutte le parti in causa per fare chiarezza".

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