La via Nord in solitaria: Bonatti nella leggenda

CERVINO. Dal 18 al 22 febbraio 1965 Bonatti attaccò in solitaria la via nord. Prima invernale assoluta. I compagni di un precedente tentativo avevano dato forfait; si fece accompagnare fino alla base della parete da due amici sciatori per dissimulare il suo tentativo con i media. Quattro giorni, quattro notti, appeso al granito e al gelo.

Walter Bonatti sulla cima del Cervino il 22 febbraio 1965, 100 anni dopo la prima salita sulla montagna (Archivio Bonatti)

La «traversata degli angeli», una tormenta, la «muraglia» di rocce. Infine la croce della vetta e un elicottero che si alza in volo. La notizia si è sparsa. Bonatti è lassù. Ce l’ha fatta. Lui abbraccia la croce, alza le braccia e risponde al pilota che gli chiede «Tu va biens, Walter?”»e poi si allontana «Per discrezione, lasciandomi percorre gli ultimi metri in silenzio», scrive Bonatti nel suo libro Montagne di una vita. Ancora oggi la sua impresa, senza contare la differenza di materiali ed attrezzatura, resta leggendaria.

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