CURIOSITÀ. LA STORIA E L’ORIGINE DEL ROSSO TIZIANO

Tiziano era un artista innovativo e particolarmente poliedrico, nella sua arte si cimentò sia nel sacro che nel profano

Alberta Bellussi, agosto 2019 www.ilcuoreveneto.it

Quante volte abbiamo usato l’espressione “rosso Tiziano” per indicare una determinata tonalità di colore; colore che prende il nome proprio dal pittore veneto di Pieve di Cadore Tiziano Vecellio, attivo nel XVI secolo nella Repubblica di Venezia, e conosciuto in tutto il mondo.

Tiziano era un artista innovativo e particolarmente poliedrico, nella sua arte si cimentò sia nel sacro che nel profano, ma è sicuramente noto per aver ripreso gli insegnamenti di Giorgione e per aver prestato una grande attenzione ai colori utilizzati nei propri dipinti. Lui utilizzava le tempere poco diluite e spesso impastandole quasi direttamente nella tela. La scuola veneziana, grazie a Tiziano, riuscì a proporre una reale alternativa al primato del disegno proposto da Michelangelo, avviando la cosiddetta scuola del colore tonale e ottenendo i consensi e numerose commissioni da parte dei nobili dell’epoca.

La sua attenzione per il colore era molto forte e il rosso delle sue tele così particolare e unico che lo caratterizzò tanto da prendere il suo nome.

È il colore con cui rivestiva i personaggi dei suoi ritratti, una tonalità di rosso calda, forte, accesa che assumeva significati diversi in base ai soggetti del quadro e a ciò che dovevano esprimere: la passione, la sensualità, il potere.

Il rosso Tiziano è un colore da sempre molto apprezzato ed utilizzato, nelle opere d’arte e anche come tinta per i capelli.

Già nel 1500 le dame amavano cambiare capigliatura e colore e, da quel periodo ad oggi, il rosso Tiziano va sempre di moda, con le sue sfumature rossicce vicine anche al biondo, in quanto ricorda i capelli di Lesbia, l’amante di Catullo, emblema di raffinatezza ed eleganza.

Alberta Bellussi

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