“L’occidente ha bandito la guerra”. Scruton sulle ruspe islamiste che hanno spianato il monastero di Sant’Elian

“I cristiani uccisi dall’Isis pagano il nostro ripudio della forza militare e dei valori dell’Europa. Ma il loro è anche il nostro destino”

Roger Scruton

di Giulio Meotti | 21 Agosto 2015 ore 17:20.

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Roma. Sant’Elian era un giovane medico cristiano originario di Homs, in Siria, che venne ucciso nel 284 d.C. dal padre, un legionario romano, per il rifiuto di rinunciare alla fede cristiana. Le sue ossa erano conservate in un monastero di millecinquecento anni a Qaryatayn. Ieri le ruspe islamiste lo hanno raso al suolo. I terroristi dell’Isis hanno anche disperso le ossa del santo cristiano. Un’immagine che ricorda altre ruspe, quelle che nel 1931, per ordine di Stalin, rasero al suolo la chiesa di Cristo Salvatore. Sui ruderi di quella bellissima chiesa fu costruita la più grande piscina dell’Unione sovietica. “Tutte le forme di violenza collettiva hanno una dimensione religiosa, dalla distruzione delle chiese sotto Stalin all’Isis”, dice al Foglio Roger Scruton, influente filosofo inglese, docente alla St. Andrews University, fellow della British Academy e della Royal Society of Literature. “I cristiani sono vulnerabili e l’Isis andrà avanti nella loro decimazione finché l’occidente non fermerà militarmente lo Stato islamico. L’occidente è in ritirata dal mondo, ha perso ogni valore spirituale e culturale su cui si fonda l’Europa. Altrimenti, di fronte alle notizie di cristiani uccisi e di chiese rase al suolo, interverrebbe subito contro l’Isis. Ma verrà punito, anche tramite il multiculturalismo. La colpa è della cultura del ripudio. I cristiani d’oriente sono il capro espiatorio della nostra debolezza in questo momento esistenziale”.

Doug Bandow, esperto di politica estera del Cato Institute, ha scritto un rapporto sui cristiani: “Stiamo assistendo all’omicidio di massa e al tentativo di sradicare il cristianesimo da dove è nato”. Giorni fa il patriarca della chiesa siro-cattolica, Ignace Youssif III Younan, ha parlato di “pulizia religiosa”. Prima del video del monastero, l’Isis ne ha diffuso un altro. “Sono un Nisrani”, ripetono uno dopo l’altro dieci cristiani assiri nelle mani del Califfato, usando il nome arabo di “nazareno” che a Mosul venne impresso nelle case dei cristiani sfollati un anno fa, quando 60 mila cristiani fuggirono. L’Isis mostra anche donne cristiane rapite: se non sarà pagato il lauto riscatto, diverranno schiave del sesso. “C’è un senso di colpa profondo, ma anche l’eliminazione della guerra dalla nostra immaginazione pubblica e politica”, ci dice Scruton. “E’ la generazione cresciuta negli anni Sessanta che, memore della Seconda guerra mondiale, ha deciso che quella sarebbe stata ‘l’ultima guerra’. I musulmani invece vogliono combattere per qualcosa e stanno eliminando nel loro passaggio città, culture, persone innocenti. Le femministe e coloro che hanno difeso tutta la vita le ‘minoranze’  sono silenti sul ritorno della schiavitù sessuale delle ragazze yazide. La sorte dei cristiani del medio oriente è importante per noi occidentali. Non dobbiamo voltare le spalle a queste comunità dal momento che il loro destino, nel lungo periodo, è anche il nostro destino”. Come rispondere alla persecuzione dei cristiani? “Dobbiamo revocare il riconoscimento di regimi che non offrono protezione alle minoranze cristiane e che comprendono l’Arabia Saudita e diversi stati del Golfo. E’ inaccettabile che i musulmani in occidente reclamino il diritto di praticare la loro religione, costruire moschee e madrasse, sfruttare le libertà che la nostra società sancisce, mentre vietano ai cristiani che vivono nel loro paese di fare lo stesso. La libertà religiosa è la conditio sine qua non del sostegno occidentale. Se rinunciamo alla libertà religiosa invieremo agli islamisti un messaggio che è pericoloso per noi stessi. Sarebbe come dire che le nostre libertà ci interessano meno della pace, a qualsiasi prezzo essa un giorno possa esserci imposta”.

Categoria Cultura

COMMENTI

1-      franco bolsi • 6 ore fa

Occidente oggi è sinonimo dell’imam Elton John, non certo di Benedetto XVI. Oggi la chiesa è la prima a ripudiare ogni forma di guerra, anche giusta, negando non tanto Papi del passato ma Papa Giovanni Paolo II che è anche santo. Non sarebbe forse giusto intervenire o perorare un intervento militare in favore dei cristiani

massacrati e schiavizzati? Non sarebbe giusto negare a Sauditi e Quatarioti di

entrare nei nostri paesi, come turisti? Non ci forniscono petrolio? Andremo a

piedi come negli anni settanta e loro mangino la polvere del deserto. E’ ovvio

che il cristianesimo non debba mai incitare a brandire le armi per disegni poco

chiari. Ma qui si tratta di ben altra cosa. La Slovacchia, spero sia notizia

corretta, ha informato che accoglierà solo cristiani, non musulmani. Qui

nemmeno quello, anzi s’invoca il loro possibile ripudio come un atto di guerra.

Molti laici occidentali sono smarriti, abituati alla pace, temono la guerra.

Questa è la pancia, che tante volte è invocata per sciocchezze, che i

governanti dovrebbero combattere. Solo che anche loro sono pancia.

2-      Fabrizia Lucato • 9 ore fa

In realtà l'Occidente interviene: in Afghanistan, in Iraq, in Libia, in Africa, in Kossovo...Basta che non ci sia da intervenire per difendere i Cristiani. È il Cristianesimo che fa schifo all'Occidente ex-cristiano. Per ignoranza crassa e ingiustificabile, l'Occidente si vergogna di quello che è stato; si ricorda solo di Crociate e Inquisizione di cui peraltro non sa niente di serio; mette nello stesso pentolone dei suoi complessi di colpa nazismo, fascismo e comunismo come se fossero frutti del Cristianesimo e non la sua militante negazione; anche colonialismo, razzismo e ogni male - in questa lettura distopica della storia- vengono attribuiti al Cristianesimo o alla sua influenza, sempre e comunque nefasta. Eppure...Eppure basterebbe una conoscenza solo non elementare della Storia per rendersi conto della fortuna che è essere cristiani. Basterebbe leggere il Vangelo per rendersi conto che sono lì le radici più profonde della civiltà occidentale, più forti anche della civiltà greca e romana. Pazienza. Forse non fermeremo i barbari. Ma sono convinta che anche stavolta i semi che rimarranno del Cristianesimo, fossero anche piccoli come i granelli di senape, daranno origine ad un albero. E sarà il più grande di tutti gli alberi.

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