Tutte le sintonie tra Corbyn (e il Partito Laburista) e il modello socialista del Venezuela

Lontano dal volere vedere i fantasmi del “chavismo bolivariano” ovunque, nel caso britannico basta ricordare le sintonie di Corbyn con il regime del Venezuela

Rossana Miranda, 16.1.2019 www.formiche.net

Tutte le sintonie tra Corbyn (e il Partito Laburista) e il modello socialista del Venezuela

Lontano dal volere vedere i fantasmi del “chavismo bolivariano” ovunque, nel caso britannico non si possono dimenticare le sintonie di Corbyn con il regime del Venezuela

Dopo la sconfitta al voto parlamentare sull’accordo con l’Unione europea per l’uscita del Regno Unito, il governo di Theresa May affronterà oggi l’offensiva del Partito Laburista. Il leader Jeremy Corbyn ha chiesto la sfiducia nella speranza di dare il colpo di grazia all’esecutivo e andare alle elezioni anticipate.

Come ha spiegato Mario Angiolillo oggi su Formiche.net, se la mozione di sfiducia dovesse essere approvata ci saranno, come previsto dal Fixed-Term Parliament Act, 14 giorni di tempo per far sì che il governo consolidi la maggioranza o che si determini un nuovo governo. Se questo non accadrà si andrà a nuove elezioni. Secondo alcuni analisti consultati dalla Bbc, May sopravvivrà al voto di stasera con molta probabilità ma, nel caso ci fosse un nuovo voto, i sondaggi danno come probabili vincitori i laburisti.

Lontano dal volere vedere i fantasmi del “chavismo bolivariano” ovunque, nel caso britannico basta ricordare le sintonie di Corbyn con il regime del Venezuela.

Nel 2017, quando già la crisi umanitaria nel Paese sudamericano si faceva sentire da alcuni anni, il leader del Partito Laburista si è rifiutato di condannare il governo di Nicolás Maduro. All’epoca, il governo venezuelano aveva schierato le forze dell’ordine e l’esercito contro gli studenti che manifestavano in piazza. Negli scontri sono morti 163 giovani che protestavano contro la situazione economica e sociale del Paese.

“Non condanno le azioni del presidente Maduro ma la violenza provocata da tutti i lati – ha dichiarato Corbyn -. La violenza non risolverà nulla […] Deve esserci un dialogo e un processo che rispetti l’indipendenza del potere giudiziario e rispetti i diritti umani di tutti. Il problema del Venezuela è che non è stato fatto abbastanza per diversificare l’economia, lontano dal petrolio. Questa è la priorità per il futuro”. Corbyn ha azzardato e ha elogiato l’impegno di Maduro nei confronti della democrazia e dei valori socialisti.

Ma Corbyn non è stato l’unico all’interno del Partito Laburista ad elogiare il modello bolivariano di Maduro. E gli inglesi (almeno alcuni) lo sanno. In un articolo intitolato “Dieci volte che i corbynisti hanno elogiato Chávez e il Venezuela di Maduro”, pubblicato dal sito Reaction, sono elencati gli elogi dei laburisti al modello venezuelano. Una visione da replicare in Gran Bretagna?

A marzo del 2013, Corbyn twittò sulla morte del presidente venezuelano: “Grazie a Hugo Chávez per aver dimostrato che le ricchezze possono essere condivise. Ha dato enormi contributi al Venezuela e ad un mondo molto più vasto “. Quindi, Corbyn non solo ha elogiato l’eredità di Chávez ma ha addirittura citato la sua politica come un modello da replicare. Di nuovo, sempre a marzo del 2013, ha pronunciato un discorso sul presidente venezuelano: “In Chávez ricordiamo qualcuno che si è alzato in piedi, è stato stimolante. Senza la sua morte avremo marciato verso un mondo migliore, giusto, pieno di speranza”. Nel 2014 Corbyn ha telefonato al presidente Maduro durante una trasmissioni televisiva per congratularsi per il suo successo elettorale durante le elezioni presidenziali. Maduro ha introdotto Corbyn come “amico del Venezuela”.

Nel 2012, invece, Diane Abbott, segretaria degli Interni del governo ombra, è intervenuta in una campagna di solidarietà per il popolo venezuelano dicendo: “Penso che l’importanza del Venezuela sia che un altro mondo è possibile. Ovviamente, ha una ricchezza petrolifera che fa la differenza, ma comunque hanno cercato di investire nel paese e hanno cercato di continuare a combattere la povertà”. Ha anche affermato che il sistema di voto del Venezuela è superiore a quello britannico e quello americano. Nel 2017, invece, l’impresa incaricata del sistema elettronico del voto, Smartmatic, ha riconosciuto la frode durante le elezioni in Venezuela.

Il segretario per gli Affari esteri del governo ombra, il laburista John McDonnell, nel 2014 scrisse un articolo intitolato “Hugo Chávez: A Portrait from Europe” nel quale elogiava il regime socialista del Venezuela: “In Venezuela c’è il contrasto tra il capitalismo in crisi e il socialismo in azione”.

Il giovane giornalista, Owen Jones, molto vicino a Corbyn, scrisse nel 2012 su L’Independent un articolo intitolato: “Hugo Chávez dimostra che puoi guidare un governo progressista e popolare dicendo no al neo-liberalismo”. “I critici di Chávez in Occidente – sosteneva – hanno il diritto di dissentire da lui. Ma è ora che smettano di fingere che è un dittatore”.

Più recentemente, Marcus Barnett, giovane ufficiale internazionale dei laburisti e segretario dei giovani laburisti a Londra, ha twittato una foto di Maduro facendo un cuore con le mani, in segno di approvazione delle elezioni presidenziali del 20 maggio, contestate da gran parte della comunità internazionale per irregolarità e ingiustizie. Il messaggio è stato RT da Laura Murray, figlia del capo della campagna elettorale di Corbyn, e da Andrew Murray, membro dello staff del Partito dei Lavoratori.

Sul sito The Spectator, si legge che fortunatamente, il cancelliere del governo ombra, John McDonnell, ha trovato una soluzione alternativa per salvare i laburisti dall’imbarazzo. Parlando della Sunday Politics, ha respinto l’idea che il Venezuela fosse un esempio del modello economico socialista, dicendo che Nicolás Maduro ha preso una “svolta sbagliata”.

Ma anche Richard Burgon, segretario della Giustizia del governo ombra, si unisce alla lista dei laburisti che hanno personalmente supportato Maduro: “Vittoria per il Movimento Laburista in Venezuela: autista di autobus, sindacalista e socialista Nicolás Maduro è Presidente del Venezuela”. Seumas Milne, direttore delle comunicazioni di Corbyn, ha un legame personale con Maduro, a cui ha fatto un’intervista per discutere di musica pop, omettendo riferimenti alla situazione dei diritti umani in Venezuela.

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