Il ricatto. Trump ha deciso di sospendere gli aiuti militari all’Ucraina. Dopo il duro scontro con il presidente Volodymyr Zelensky,
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la Casa Bianca ha giustificato la decisione dichiarando che è in corso una revisione per garantire che le forniture contribuiscano a una soluzione di pace. Bloccate anche le armi nei depositi in Polonia
4.3.2025 linkiesta.it lettura2'
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe deciso di sospendere l’invio di nuovi aiuti militari all’Ucraina dopo il duro scontro della settimana scorsa con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Diverse fonti interne alla Casa Bianca lo hanno confermato a tutti i principali giornali americani, spiegando che sarebbe in corso una revisione per garantire che le forniture contribuiscano a una soluzione del conflitto.
La sospensione dovrebbe avere un effetto immediato. Tutto l’equipaggiamento militare statunitense non attualmente in Ucraina verrà bloccato, comprese le armi in transito e nei depositi in Polonia.
Secondo un alto funzionario del Dipartimento della Difesa citato da Bloomberg, gli Stati Uniti sospenderanno tutta l’assistenza militare fino a quando Trump non verificherà che i leader ucraini si stiano effettivamente impegnando in buona fede per la pace.
Ieri Trump ha criticato il presidente ucraino per aver detto che la fine della guerra è «molto, molto lontana». Un’affermazione che secondo il presidente americano dimostrerebbe che Zelensky «non vuole la pace».
La decisione di sospendere l’invio di aiuti militari all’Ucraina sarebbe, quindi, un tentativo per costringere Zelensky ad accettare il piano di pace di Trump.
Da quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato più di 180 miliardi di dollari di assistenza totale. A questo si aggiungono gli aiuti attraverso un fondo fiduciario della Banca Mondiale e attraverso l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, che sono stati drasticamente tagliati dalla Casa Bianca di Trump. Una parte di questi finanziamenti aiuta l’Ucraina a pagare gli stipendi di insegnanti e medici per far funzionare il governo.
La pausa appena annunciata negli aiuti militari si applica principalmente agli aiuti precedentemente approvati dall’amministrazione Biden. Spedizioni che sono già rallentate da quando Trump è entrato in carica a gennaio.
Il neo presidente non ha approvato alcuna nuova assistenza all’Ucraina sotto la sua autorità e non c’è nessun un nuovo pacchetto di aiuti da parte del Congresso in arrivo a breve.
Come funzionano gli aiuti militari americani all’Ucraina
Il flusso di aiuti militari statunitensi per sostenere lo sforzo bellico dell’Ucraina è diviso in tre parti: gli aiuti decisi dal presidente (Presidential Drawdown Authority), lo State Department Foreign Military Financing (FMF), la Ukraine Security Assistance Initiative (USAI).
La Presidential Drawdown Authority consente alle forze armate statunitensi di attingere alle proprie scorte per inviare rifornimenti all’Ucraina. Secondo quanto riferito da un funzionario della Difesa alla Bbc, ci sono circa 3,85 miliardi di dollari che possono essere prelevati dalle scorte statunitensi. La Casa Bianca determina se questa assistenza verrà erogata.
C’è poi un fondo separato di 1,5 miliardi di dollari dello State Department Foreign Military Financing (FMF) per l’Ucraina che potrebbe essere erogato sotto forma di sovvenzione o prestito diretto. La tranche dell’FMF è attualmente al vaglio del Segretario di Stato Marco Rubio.
La Ukraine Security Assistance Initiative (USAI) fornisce invece denaro per sostenere direttamente i produttori di armi statunitensi.
Non è chiaro in questa fase quale sarà l’impatto su ciascuno di questi flussi di aiuti e cosa potrebbe accadere in futuro.