40.000 euro per dirci cosa fare

Quando lo Stato fa la mamma. Errani butta soldi per una campagna che

induca la gente a usare le scale,  di Giovanni Bucchi  per Italia Oggi. Ci si lamenta dei tagli del Governo alle Regioni, innanzitutto per la spesa sanitaria, però si trovano i soldi per finanziare la campagna informativa «Le scale. Musica per la tua salute». La virtuosa Emilia-Romagna guidata dall'ex diessino di ferro Vasco Errani, che molti vedono come futuro sottosegretario alla presidenza in un governo di Pier Luigi Bersani, non bada a spese quando c'è da consigliare ai suoi cittadini come comportarsi per mantenersi in forma.

Ammonta infatti a 40mila euro la cifra sborsata dalla giunta Errani per disseminare di totem, depliant e manifesti gli uffici delle amministrazioni pubbliche locali e degli ospedali così da invitare chi butta l'occhio su quei volantini a fare almeno novanta scalini al giorno, «anche con qualche rampa alla volta». E questo perché – si legge - «è attività fisica di potenziamento muscolare suggerita dall'Oms: mantiene in forma e aiuta a prevenire le patologie». L'illustrazione porta la forma di Ro Marcenaro, quindi un pezzo da novanta nel settore. La campagna informativa non è però esclusivamente farina del sacco della Regione, perché è portata avanti in collaborazione con Anci e Upi e le aziende sanitarie locali. E per ogni lettera che compone la parola «scale» viene associato un termine all'insegna del benessere: salute, calorie (le perdi se sali le scale), autostima (aumenta se non usi l'ascensore), longevità ed efficienza. I totem con depliant saranno posizionati proprio davanti agli ascensori, per disincentivarne l'uso. La Regione fa sapere che «è già prevista una valutazione sul campo dell'efficacia della campagna informativa con il monitoraggio degli edifici pubblici dove sono posizionati totem, locandine, depliant» tramite «la rilevazione a campione della percentuale di persone che fanno le scale (attraverso operatori che fungeranno da rilevatori in determinate giornate e ore) e la somministrazione di questionari a campioni di dipendenti». E i contribuenti pagano, sia per gli ascensori, sia per i volantini che invitano a non utilizzarli.

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