Debiti Pa, i partiti d'accordo e gli imprenditori litigano

Stavolta a rompere le palle sono le categorie. Prima gli industriali,

poi i costruttori, poi le piccole imprese.  Alla fine si meriterebbero di rimanere a bocca asciutta.

La storia del rinvio del decreto per sbloccare i pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione ha del paradossale. Il testo sarebbe dovuto essere approvato stamattina visto che la riunione del governo era convocata per le 10. Poi è slittata alle 19. Adesso si apprende non ci sarà neppure stasera, si parla di venerdì o forse l’inizio della settimana prossima.

Che succede? Succede che il governo sta cercando un minino di concertazione con le associazioni di categoria, in particolare quelle più coinvolte da queste delicata partita. Ovviamente, come sempre avviene in Italia, c’è chi la vuole cotta, chi la vuole cruda e il risultato finale è che Monti è stato costretto a rinviare per trovare la quadra.

Poi uno si meraviglia che stiamo messi così. Dovremmo stupirci del contrario. Alle volte sul serio me lo chiedo: come è possibile che l’Italia è ancora in piedi?

Una volta tanto in Parlamento, nel marasma generale, le forze politiche avevano trovato una sottospecie di accordo e di fronte agli imprenditori che si suicidano per colpa di crediti che non riescono ad esigere, i vari partiti (divisi su tutto) avevano trovato un’intesa sul decreto.

Adesso sono le categorie invece che si spaccano e si dividono. Chi vuole una corsia preferenziale, chi l’agevolazione.

Fossi in Monti gli direi: ma andatela a prenderla….

Il Portaborse, 3/4

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