Datagate, la talpa è un ex tecnico Cia

Nsa, nuove rivelazioni del “Guardian” Ora spunta

lo spione planetario.  Edward Snowden adesso si trova a Hong Kong. Washington sospetta  che sia stato manovrato dalla Cina

PAOLO MASTROLILLI, La Stampa, 10/6

INVIATO A NEW YORK

Il primo che dà voce al sospetto è Bob Baer, ex agente della Cia: «Ho parlato con persone a Washington, gente che ha importanti ruoli ufficiali. Non escludono - dice Baer alla Cnn - che dietro alla vicenda della talpa Edward Snowden ci sia la Cina».

 Il dubbio è comprensibile: l’uomo che ha rivelato il programma di spionaggio digitale della National Security Agency si è rifugiato a Hong Kong, dove quanto meno presume che gli americani avranno più difficoltà a farlo estradare. I suoi segreti, poi, sono cominciati ad apparire sulle pagine del giornale britannico “Guardian” proprio mentre il nuovo presidente Xi Jinping incontrava per la prima volta in California Barack Obama. E uno dei temi principali dei colloqui erano proprio le accuse lanciate da Washington per gli attacchi digitali degli hacker di Pechino.

 E’ solo una coincidenza? Può darsi, ma Baer fa un altro ragionamento: «Hong Kong è controllata dall’intelligence cinese. Non è assolutamente una parte indipendente della Repubblica Popolare. Oggi ho parlato con diverse persone a Washington, in posizioni ufficiali, e stanno guardando a questa vicenda come un potenziale caso di spionaggio cinese».

Certo sarebbe un affronto grave, proprio mentre Xi era in America, ma secondo Baer è lecito sospettare: «L’impressione è che la talpa sia sotto qualche genere di controllo cinese. Ti devi chiedere cosa sta accadendo. La Cina non è un paese amico, e ogni aspetto di quella nazione è controllato. E allora perché Hong Kong? Perché non è andato in Svezia? Oppure, se l’obiettivo di Snowden era davvero fare una dichiarazione politica, avrebbe dovuto farla in Parlamento».

 Secondo Glenn Greenwald, il giornalista del Guardian che ha pubblicato gli articoli basati sui documenti della talpa, la scelta per la fuga è caduta su Hong Kong perché «hanno un impegno forte a favore della libertà di parola e del dissenso politico, e perché Snowden ritiene che sia uno dei pochi posti al mondo che possono e vogliono resistere ai dettami del governo americano». Su questo, anche Baer concorda: «Non lo prenderemo mai in Cina. Non lo rimanderanno negli Stati Uniti e la Cia non andrà li ad eliminarlo, come dice lui. Non andremo ad acchiapparlo in mezzo alla strada». Da qui la conclusione: «Mi sembra quasi che fosse un affronto agli Stati Uniti, nel giorno dell’incontro fra i due leader. Come dire: basta lamentarvi dello spionaggio e dei nostri hacker su internet, perché voi state facendo la stessa cosa».

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata