Napolitano no voto anticipato: "Dannosa patologia italiana"

"Non posso certo 'congelare' né 'blindare'

(termini, entrambi, di fantasia o di polemica a effetto) un governo ancor fresco di nomina. Il Parlamento è libero, in ogni momento, di votare la sfiducia al governo Letta. Ma il Presidente ha il dovere di mettere in guardia il Paese e le forze politiche rispetto ai rischi e ai contraccolpi assai gravi, in primo luogo sotto il profilo economico e sociale, che un'ulteriore destabilizzazione e incertezza del quadro politico-istituzionale comporterebbe per l'Italia". Lo sottolinea il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in un intervento sul Corriere della Sera, dopo la lettera aperta inviatagli ieri da Fausto Bertinotti dalle colonne dello stesso quotidiano.

"So bene – prosegue il Presidente della Repubblica – che 'in caso di crisi', resta il 'ricorso al voto poplare' e che da qualche parte si confida nella possibilità di 'dare vita' così 'a un'alternativa di governo'. Ma di azzardi la democrazia italiana ne ha vissuti già troppi. Dovetti io stesso sciogliere le Camere nel febbraio 2008, prendendo atto dello sfaldamento di una maggioranza che si presumeva 'omogenea' e dell'inesistenza, allo stato, di una diversa maggioranza di governo. E dovetti penare per evitare lo scioglimento delle Camere nel novembre 2011 e – all'indomani dell'insediamento del nuovo Parlamento – nella primavera del 2013". "Si comprenderà che da Presidente – guardando anche a decenni di vita repubblicana – io consideri il frequente e facile ricorso a elezioni politiche anticipate come una delle più dannose patologie italiane".

© - FOGLIO QUOTIDIANO, 24/7

Dago Spia

1. ABBIAMO TRADOTTO LA RISPOSTA DI NAPOLITANO ALL’INUTILE BERTINOTTI, CHE LO AVEVA ACCUSATO DI AVER “CONGELATO” E “IMPEDITO” LA “LIBERA DIALETTICA DEMOCRATICA” SALVANDO IL GOVERNINO DI LETTAENRICO SULLO SCADALO KAZAKO: “ITALIANI! IN QUALITÀ DI SOVRANO SOSTENUTO DALLE MIGLIORI DEMOCRAZIE FINANZIARIE DEL PIANETA, HO TUTTO IL POTERE DI RICORDARE A VOI E ALLA GENTAGLIA CHE ELEGGETE DA QUARANT’ANNI CHE SE FATE CADERE LETTA ENRICO NESSUNO CI PRESTERÀ PIÙ SOLDI, LE BANCHE STRANIERE SE NE ANDRANNO E VOI PIOMBERETE NELLA POVERTÀ” - 2. “RIVELAZIONE” POST-DATATA SUL GOVERNO DEL RIGOR MONTIS DI DON FLEBUCCIO DE BORTOLI: “L’EPISODIO È INEDITO MA, NELLE ORE PIÙ DRAMMATICHE DI QUEL TARDO AUTUNNO, UN DECRETO DI CHIUSURA DEI MERCATI FINANZIARI ERA STATO GIÀ SCRITTO D’INTESA CON LA BANCA D’ITALIA. QUEL DECRETO RIMASE IN CASSAFORTE – E SPERIAMO CHE VI RESTI PER SEMPRE -, MA VI FU UN MOMENTO NEL QUALE TEMEVAMO DI NON POTER COLLOCARE SUL MERCATO TITOLI DEL DEBITO PUBBLICO”. SI PREPARA LO STESSO AUTUNNO? -

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