QUESTA MANOVRA NON ESISTE”: IL GURU DI RENZI

ASFALTA LA MANOVRINA DEL COMPAGNO LETTA

Yoram Gutgeld, deputato Pd ed esperto economico del sindaco, bastona il governo su tasse, Alitalia, Telecom e Ansaldo - “2,5 miliardi per il cuneo fiscale? Monti non ha stimolato nulla con 4 miliardi. Come la prenderà il Pdl quando si accorgerà che la Service tax è una patrimoniale sulla casa?” - Prove di rottamazione del governo…

Claudio Cerasa per "il Foglio", 17/10/2013

"Che ne penso di questa Legge di stabilità? Se mi concede una battuta, dico che è così stabile, soffice ed equilibrata che praticamente è come se non fosse mai stata fatta, come se non esistesse". Yoram Gutgeld, deputato del Pd, guru economico renziano, sorride con un po' di malizia di fronte alla domanda del cronista e senza cincischiare confessa che la manovra da 11,6 miliardi varata martedì sera dal governo non lo convince. "Le intenzioni sono ottime - dice al Foglio - i titoli buoni, i numeri meno e le riforme forti non ci sono. Su troppi punti si è scelto di girare intorno al problema senza mostrare gli artigli e il governo non ha avuto il coraggio di proporre molti di quei provvedimenti choc che servono al paese".

Gutgeld continua nel suo ragionamento. "Prendiamo il cuneo fiscale. Mi chiedo con quale criterio il governo pensa di dare una frustata all'economia mettendo sul piatto 2,5 miliardi di taglio di cuneo fiscale e 1,5 di detrazioni sulle buste paga. Prodi e Monti non sono riusciti a stimolare la creazione di nuovi posti di lavoro dando rispettivamente 7 e 4 miliardi alle imprese e mi sembra ottimistico che con 2,5 miliardi si possa generare un percorso virtuoso. Sarebbe stato meglio concentrare le risorse sulle buste paga e mettere più euro nelle tasche dei lavoratori: servono cento euro al mese in più, non dieci euro all'anno.

E anche sulla spesa pubblica - prosegue Gutgeld - il governo ha scelto di imboccare una strada troppo prudente. E' vero che i 3,5 miliardi che verranno risparmiati nel triennio arrivano dal patrimonio immobiliare, che ha un valore di 350 miliardi, ma è anche vero che, rispetto a una spesa pubblica di 850 miliardi, 3,5 miliardi non è una quota che indica chissà quale coraggio". Secondo Gutgeld la manovra sarebbe non sufficiente anche dal punto di vista delle misure previste per il contrasto all'evasione fiscale e mostra delle pecche anche rispetto al capitolo relativo alla sanità.

"Mi consola che il governo non abbia tagliato la sanità, come nel passato ha fatto il centrodestra in modo scombinato, ma dire ‘non abbiamo toccato la sanità' non può essere considerato di per sé un elemento di merito. Il messaggio che il governo avrebbe dovuto trasmettere su questo punto doveva essere diverso: da oggi in poi si cambia registro, elimineremo le spese improduttive, renderemo più competitivo il settore, butteremo fuori la politica dalle Asl e ci impegneremo per far sì che non accada più che le regioni continuino a non rispondere ai requisiti minimi di livelli assistenziali".

Gutgeld, naturalmente, riconosce che il governo è riuscito a non alzare le tasse e a programmare nel triennio una, seppur minima, diminuzione della pressione fiscale (0,7 per cento). Ma a guardar bene, anche qui, non è tutto oro quello che luccica. Prendete l'Imu. "Stando ai provvedimenti della manovra con l'introduzione della Service tax, che è una tassa che ha una significativa componente patrimoniale, si può dire che dal prossimo anno ritorna la tassazione patrimoniale della casa. Personalmente credo sia un successo del Pd. Ma bisogna vedere come la prenderà il Pdl appena se ne accorgerà".

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