Quid contumace. Preghiera di Giovanardi

al suo Angelino decollato.“Alfano rompa adesso

o è fregato. Pdl chiuso? E io resto chiuso dentro”

“Alfano può anche fare il vice senza testa, questo è il massimo che Berlusconi può offrirgli dentro Forza Italia”. Angelino decollato. Giovanardi, non esageri. “Mica esagero. Prima Berlusconi gli ha detto che non ha il quid, poi gli ha fatto telefonare da Ghedini, dico da Ghedini, cioè lo ha fatto chiamare dall’avvocato per fargli sapere che doveva uscire dal governo, che non era più nulla, e infine, l’altro giorno, lo ha azzerato in contumacia dalla segreteria del Pdl. Ecco, la testa il Cavaliere gliel’ha già tagliata tre volte ad Angelino”. Un uomo paziente. “Credo che Alfano adesso dovrebbe averne abbastanza. Ogni pazienza ha il suo limite”. E ogni limite ha la sua pazienza. “Appunto. Berlusconi potrebbe cedere se gli si fa la faccia dura”. Per questo lei voleva fare una raccolta di firme con Formigoni, una cosa dura. “Angelino deve fare il capo, ma qua siamo sempre al ‘contrordine compagni’. Come con le primarie del Pdl, se lo ricorda?”. Come no. Non le avete fatte. “Guardi, Berlusconi è un leader, malgrado tutto”.

E Angelino cos’è? “Non vorrei che di lui si potesse mai dire che ha un grande futuro dietro le spalle. Deve darsi una mossa. Se Angelino s’impunta, Berlusconi finirà col rispettarlo sul serio. Deve tirare fuori gli attributi”. Ha rimandato l’esposizione al consiglio nazionale dell’8 dicembre. “Ma non si farà mai quel consiglio nazionale, suvvia, lo sappiamo tutti. Non si sa neanche bene chi ne fa parte”. Strano partito. “Guardi che Berlusconi lo sa bene di averla fatta grossa”. Grossa in che senso? “Grossa, grossa. Se vuoi chiudere il Pdl per aprire Forza Italia, come minimo devi fare un congresso”. Eccerto, non è mica Rete 4. “E invece Berlusconi si è mosso in modo spregiudicato e lo sa. Se Angelino battesse un colpo, Silvio la considererebbe persino logica la ribellione”. Potrebbe non esserne precisamente felice. “Angelino pensa di poter fare la rivoluzione con il consenso di Berlusconi. Ma la rivoluzione non si fa con i carabinieri”.

Non smania per la ribellione, diciamo. “La verità è che quei due hanno un rapporto complicato, strano”. Ma chi, Alfano e Berlusconi? “Guardi, Alfano gli dà del lei al Cavaliere, lo considera un specie di padre politico, lo porta in palmo di mano”. Il parricidio è una brutta cosa. “Berlusconi decade comunque ed è interdetto comunque. Anche se c’è la crisi di governo. Andare a votare non serve a niente, anche se quelli gli dicono il contrario. E temo si siano messi d’accordo con i falchi del Pd”. Quelli, chi? “La Santanchè, Capezzone… Dicono che il partito non esiste ed esiste solo Berlusconi. Va bene, dico io, ma i soli voti di Berlusconi, che sono tanti, non bastano per vincere le elezioni. Lo prende Capezzone il resto dei voti per battere Renzi?”. Domanda interessante. “Ma io, guardi, resto dove sono, imbullonato”. A cosa? “Al Pdl. Sono sempre rimasto seduto, qui, e ci rimango”. Ma il Pdl lo chiudono, ora c’è Forza Italia, un bel palazzo in piazza San Lorenzo in Lucina. “E io resto dove sono”. Chiuso dentro? “Da solo”. Scissione, scissione. “Sono gli altri che secedono, capito?”.

FQ, di Salvatore Merlo   –   @SalvatoreMerlo, 30 ottobre 2013 - ore 06:59

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