Vittorio Veneto e le coalizioni elettorali

Viene da pensare a chi legge su OT che se un accordo

di coalizione stenta a concludersi le ragioni possono essere diverse. Primo, il programma proposto e il candidato Sindaco indicato dal partito maggiore non convincono i possibili partner e che quindi possano ribaltare la maggioranza oggi della Lega. Secondo, pensano, i possibili associandi, che da una consultazione essi possono  trarre consensi in uscita dal partito maggiore a causa del contrasto interno. Terzo, gli associandi  dubitano che gli accordi per la divisione degli incarichi di Giunta e la gestione di  altro, visto quanto successo a Treviso, non saranno mantenuti.

In tutti casi esce la debolezza strategica e tattica del PD sempre alla ricerca di qualcuno che lo aiuti ad uscire dalla linea  del cerchio minoritario entro il quale continua ad agitarsi da anni con scarsi risultati. Pieno di certezze, il PD, quasi arrogante nell’affermare le sue  superiori capacità culturali, politiche e amministrative rispetto a tutto l’arco politico, alle elezioni balbetta e la sua ricerca quasi spasmodica di trovare alleati, non ha nulla da vedere con il principio che la politica è l’arte del possibile del compromesso. Mentre perde tempo ad attendere che gli invitati al Circolo aprino la porta , una lista di giovani assaltatori tempestano la piazza con proposte programmatiche più o meno condivisibili e altre non, vecchie e altre fuori tempo,  ma segnano una loro identità che, per ora non si intravvede in altri movimenti e partiti.

Dopo le primarie, la sconfitta congressuale di Bersani e quindi della impostazione della linea politica fin qui adottata dal partito e di cui è ancora permeato, sarebbe ora che almeno il gruppo dirigente trovasse più coraggio e decisione nella propria azione e attendesse che altri lo invitino a discutere di coalizione. Si deve uscire dalla vecchia politica e dalla furbizia politica, dal senso di accerchiamento che ancora esiste nel PD per cui certe cose si dicono e altre si trattano solo all’interno.

Ma quali primarie di coalizione !!!!!

 Ha ragione Da Re: le coalizioni a Vittorio si fanno al secondo turno con chi vuole e conviene.

Corvo rosso 17.1.2014

L’altra sera a una trasmissione televisiva, un dirigente PD criticava il fatto che si chiedeva le dimissioni di parlamentari e Ministri “per poco e fatti marginali tipo la la Idem (PD)". Dimenticava però tutti i castelli accusatori costruiti negli anni dal suo partito per chiedere le dimissioni di Ministri PDL tipo Bondi per i fatti di Pompei di cui il ministro non aveva colpe come si è dimostrato poi. I monumenti cadono ancora con il governo PD.

Finiamola con questa doppiezza  sfascia carrozze !!!! CW

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