Condono sia, ma senza strepiti

Se era il Cav. a rendere ragionevole il fisco,

addio democrazia. E oggi?

Bene ha fatto Repubblica, ieri, a denunciare l’ennesimo condono perpetrato dal governo Berlusconi-Tremonti. Condono e scudo, perché alla rottamazione (così la chiamano ora) delle cartelle Equitalia si accompagnano le agevolazioni per far rientrare i capitali dalla Svizzera. Acuta l’analisi di Massimo Giannini: “E la campagna del Cavaliere riparte da evasori e ladri”, ma il colpo d’ala è nel titolo dell’editoriale di Eugenio Scalfari: “Umiliati e offesi”. Citare Dostoevskij viene spontaneo notando che il “premio ai furbi” cade sia nel giorno in cui gli onesti fanno la fila per mini-Imu, Tares e Tasi, sia dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Né è senza significato che la Stampa abbia riaperto la prima pagina a Barbara Spinelli (“Il mio appello all’Europa”) favorendo un riavvicinamento sui temi etici con il Fondatore; mediato, ci si augura, da Gustavo Zagrebelsky. Anche il Sole 24 Ore si indigna a nome degli imprenditori per bene con un titolo sobrio: “Ora basta!”. Mentre il Corriere della Sera partecipa nella rubrica di Beppe Severgnini. “Bsev, che accadrebbe se l’avesse fatto il cancelliere Osborne?”. Risposta: “Ho girato la tua domanda alla Regina. Mi ha risposto che non passerebbe inosservato. Lo ha giurato sotto il ritratto di Edoardo VII”. E’ un chiaro segnale a Giorgio Napolitano, dal quale il popolo viola e l’associazione Libertà e Giustizia attendono un immediato intervento per bloccare ogni porcata.

Opsss… Sbagliato anno, accidenti a internet. Non stiamo parlando di Cav. e Tremonti, ma di Letta e Saccomanni. Su Rep. niente editoriali in prima, ma una svelta guida a pagina 13 su come aderire alla “mini-sanatoria” delle cartelle esattoriali decisa dal governo. E nemmeno un editoriale sulla proposta di un decreto per i capitali detenuti illegalmente all’estero, uno scudo, anzi no pardon, adesso si dice “mini-sanatoria per il rientro dei capitali dall’estero”. Il Corriere della Sera invece ieri al tema ha dedicato l’apertura di prima pagina, ma per spiegare a chi conviene la rottamazione delle cartelle: “Per debiti molto vecchi e importi elevati”. Ieri il ministro Saccomanni, da Davos, ha garantito: “Non ci sono né scudi né condoni”. Quelli, sia chiaro, li facevano i brutti, sporchi e cattivi.

Il Foglio, 25 gennaio 2014 - ore 06:59

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