Landini sfida Camusso: il congresso Cgil va sospeso

Landini sfida Camusso: il congresso Cgil va sospeso

ROMA (Reuters) - Strappo interno alla Cgil sulla rappresentanza sindacale con la Fiom che chiede di sospendere le procedure che porteranno al Congresso della confederazione di maggio per consentire ai lavoratori di votare sul testo siglato da  Susanna Camusso il 10 gennaio con Cisl, Uil e Confindustria. L'intesa - che fissa il regolamento attuativo dell'accordo del 30 maggio sulla rappresentanza sindacale - è vista come fumo negli occhi dai meccanici Cgil guidati da Maurizio Landini, da sempre favorevoli a una legge in materia. Legge invisa invece a Cisl e Uil che ritengono sufficiente un accordo tra le parti sociali. "Se non vogliamo far degenerare il congresso della Cgil bisogna sospenderlo e fare una consultazione vera sugli accordi", ha detto stamattina Landini a Bologna dopo due settimane di malumori culminati la scorsa settimana con il direttivo della Cgil che ha sostenuto a grande maggioranza la linea Camusso a favore dell'accordo, lasciando in minoranza Landini. La Fiom contesta in particolare l'introduzione di sanzioni pecuniarie ai rappresentanti sindacali e dell'arbitrato interconfederale in sostituzione a quello delle singole categorie, elementi che "limitano la libertà sindacale". Secondo una fonte della Fiom, a far degenerare la situazione, è stata ieri la richiesta inviata dalla Cgil nazionale a tutti i segretari di categoria - Fiom esclusa - di far votare come ordine del giorno alle assemblee congressuali l'intesa sulla rappresentanza. Al di là del merito, la questione porta vento di tempesta all'interno del primo sindacato italiano, poche settimane dopo che Landini aveva deciso di sottoscrivere il documento della Camusso al congresso di maggio, aprendo la strada a una facile riconferma dell'attuale segretario. A gettare un'ombra sulle buone relazioni tra Camusso e Landini era stata l'uscita del neo segretario del Pd, Matteo Renzi, sempre in tema di rappresentanza. In occasione di un incontro a Firenze, Renzi si è detto "profondamente d'accordo" con Landini "sulla necessità di garantire attraverso una legge, che da troppo tempo per varie responsabilità è ferma, al lavoratore non solo di scegliersi i suoi rappresentanti, ma di avere anche una più efficace presenza all'interno dell'azienda". Tutto questo mentre lo stesso Renzi, al portavoce della Camusso che in tema di lavoro gli proponeva di partire dal testo della Cgil, rispondeva marcando la distanza tra il partito e lo storico sindacato di sinistra. La Corte Costituzionale ha accolto a luglio il ricorso della Fiom sulla rappresentanza sindacale giudicando illegittimo l'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori laddove esclude dalle Rsa le sigle non firmatarie dei contratti, norma che era stata usata dalla Fiat per escludere la Fiom dalle fabbriche. A seguito della sentenza la Fiom ha chiesto che le proprie rappresentanze vengano riammesse in fabbrica ed è tornata a chiedere una nuova legge in materia, depositando in Parlamento anche una proposta di legge di iniziativa popolare. Obiettivo della proposta è quello di certificare la rappresentatività sindacale sulla base della percentuale di voti ottenuti nelle elezioni delle Rsu e dal numero degli iscritti che versano regolari contributi sindacali; e affermare che contratto nazionale e aziendale sono effettivamente efficaci solo se firmati da sindacati davvero rappresentativi e approvato, attraverso referendum. 25-1-2014

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