Venezia, Fiabe gay per gli asili, bloccate

Il problema sono i grandi non i piccoli

L’Assessore veneziana Camilla Seibezzi ha la delega per difendere i diritti civili ma aveva preso l’iniziativa, (sconosciuta al Sindaco ?),  di raccogliere libri di fiabe gay da distribuire negli asili. Il Sindaco di Venezia ha bloccato la diffusione mettendo in magazzino i tanti volumi già acquistati, già tanto pagano i veneziani ma sembra che questo non importi.

Il Sindaco definisce propaganda questa iniziativa e ha ragione perché il problema delle violenze e discriminazioni  non avvengono per opera dei bambini ma, semmai, dei grandi, dai loro genitori, zii e parenti vari. Da Venezia parte anche l’iniziativa di non scrivere più mamma e papà ma genitore 1 e genitore 2, offendendo così le nostre tradizioni, di milioni di famiglie per facilitare una equiparazione forzata per favorire una minoranza. Lasciamo stare i bambini che hanno già problemi loro di rapportarsi fra di loro, di scaricare le loro tensioni accumulate a scuola,  essendo sparite le compagnie e amicizie che noi avevamo un tempo e i luoghi di ritrovo sostituiti dai condomini e dalle leggi ferree dei silenzi giornalieri programmati in quei stabili.

OPACT, 9.2.2014

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