Il ddl sul voto di scambio è legge. Le zone grigie

di una legge scivolosa

Il ddl sul voto di scambio politico mafioso-politico, secondo il quale non servirà più necessariamente lo scambio di denaro per configurare il voto di scambio politico-mafioso, è legge. Dopo il via libera della Camera è arrivato infatti anche quello del Senato, con 191 voti a favore, 32 contrari e 18 astenuti.

La nuova legge entrerà immediatamente in vigore e quindi verrà applicata già alle Europee e prevede l'eliminazione del termine "qualsiasi" riferito alle "altre utilità" che sono sanzionabili, la cancellazione della punibilità della "disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell'associazione" mafiosa e la riduzione delle pene dalla forchetta di un minimo di 7 a un massimo di 12 anni di reclusione a quella di un minimo di quattro a un massimo di dieci anni. Il Procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, che si era già dichiarato soddisfatto dopo l'ok della Camera ha commentato: "abbiamo una norma perfetta e veramente utile a contrastare lo scambio tra politica e mafia".

La seduta è stata caratterizzata dalle polemiche del MoVimento 5 stelle. Urla, cori e contestazioni proventi dai banchi grillini hanno infatti costretto il Presidente del Senato, Pietro Grasso, a sospendere la seduta e a espellere dall'aula i senatori Santangelo e Airol, dopo aver esposto le foto di Berlusconi e Napolitano al grido "fuori la mafia dallo Stato".

Alle proteste del M5S ha risposto duramente il Pd per voce del senatore Franco Mirabelli: "il ddl l'avete votato anche voi alla Camera Non si fa campagna elettorale sulla mafia - ha aggiunto - e affermare che, qui o fuori, o si e' d'accordo con voi o si è mafiosi è' sbagliato e pericoloso. La mafia e' una cosa seria".

Leggi anche Fiandaca Concorso esterno, reato vago

© - FOGLIO QUOTIDIANO,

6 aprile 2014 - ore 13:20

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata