Lettere al Direttore Il Foglio 13.8.2014

Perché non riprendono la denuncia di Guarino

sul Fiscal compact?

1-Al direttore - E’ insensato vietare di andare contromano in bicicletta. Poi Renzi in Europa come ci va?

Maurizio Crippa

2-Al direttore - All’avanzata del nuovo Stato islamico resistono con indomito orgoglio i curdi. Questi “ebrei dell’Asia”, a suo tempo tanto maltrattati da Saddam Hussein, meriterebbero qualche attenzione in più da parte della cosiddetta comunità internazionale. Domenica in Turchia il loro candidato Demirtas ha sfiorato il 10 per cento: motivo vero e serio perché Erdogan, invece di atteggiarsi a sultano, sia davvero presidente di tutta la Turchia. A quasi un secolo dal trattato di Sèvres, si tratta di onorare quell’impegno che con i curdi aveva assunto il grande Kemal Atatürk.

Luigi Compagna

3-Al direttore - C’era una folla straripante. Piazza San Pietro piena come mai e così tutta via della Conciliazione. E così pure in tutte le principali piazze del mondo. Milioni di persone che rendevano anche visivamente il senso della cattolicità. Uomini donne vecchi e bambini, famiglie con i passeggini e coppie di fidanzati, preti e laici, sani e malati. Uniti come un solo uomo, in silenzio, compostamente, ma a testa alta. Poi, a un certo punto, dalla balconata centrale della basilica due inservienti hanno srotolato un drappo con su scritta in rosso porpora una grande N, l’iniziale di Nazarat. E subito dietro è apparso lui, il Papa, che dopo un breve cenno di saluto ha pronunciato tre, semplici parole: siamo tutti Nazarat. E se n’è andato. Tre parole che hanno incendiato la piazza, i cuori e le menti di quanti eravamo là. Un fuoco d’amore per quanti stavano soffrendo lontano da noi. E’ stato bello esserci. Anche se solo in sogno.

Luca Del Pozzo

In mancanza di grandi folle, come sempre c’è la veglia di un giornalino e dei suoi amici a dare la sveglia.

4-Al direttore - Gad Lerner dalle pagine del suo blog se la prende con i volantini di Militia est vita per il boicottaggio dei negozi condotti da persone di fede ebraica. Parla di odio razziale e di retaggio dalle fogne patrie. Bene, se non fosse che medesimi argomenti, medesimo linguaggio, medesimo boicottaggio, medesime iniziative e medesima condivisione di pensiero è in essere anche sui blog filo-palestinesi (ad esempio Restiamo Umani), persino da professori di università sui rispettivi profili Facebook, cosiccome da iniziative sparse nelle varie piazze italiane dove aderiscono centri sociali e circoli dell’Anci. Per Lerner è quindi sottinteso, in ciò che ha scritto, che tutti questi si intendono fuoriusciti dalle fogne patrie, oppure ha omesso di citarli in quanto ignaro, il nostro Lerner, della loro esistenza?

Massimo D’Oria

Gaddino è un progressista confuso, le occasioni che doveva perdere le ha perse tutte, non una esclusa. Gli restano toni pseudoantifascisti, così, fischiettando per farsi coraggio nella disdetta. Merita Marcenaro e le sue osservazioni su antisemiti di strada e boicottatori di Israele (di corte).

5-Al direttore - Ma al lettore Riccardo Bruno, sé-dicente “insignificante diavoletto imbevuto di Rousseau fin da piccolo [ma] disgustato dalla fecondazione eterologa come lo sarebbe un alto prelato di santissima madre chiesa”, proprio non viene il sospetto che  filosofia romantica, di cui Jean-Jacques è anticipatore, e scientismo positivista (“non era scientista Rousseau, altri lo saranno”) altro non sono che  facce della stessa medaglia di un mondo che ha deciso di “rifare” l’uomo? E che avere “bizzarre idee sull’educazione dei figli ma non sulla famiglia” tradisce un irrisolvibile ossimoro? (Che è poi quello stesso per il quale la modernità ama l’umanità ma pare non accorgersi più degli uomini?).

Gaetano Tursi

6-Al direttore - Possibile che nessuno del governo raccolga l’indicazione del prof. Giuseppe Guarino (“Saggio sull’Europa e l’euro”, pubblicato anche dal Foglio tempo fa) e, smettendola con il balletto sulla maggiore o minore flessibilità, denunci a Bruxelles i regolamenti farlocchi, illegittimi e nulli da cui discende il Fiscal compact? Non si tratta di ricontrattarlo, ma semplicemente di dichiararlo nullo e di tornare a rispettare i trattati liberamente sottoscritti da Maastricht, Amsterdam e Lisbona che impongono i controlli dei bilanci nazionali al fine, tuttavia, di garantire crescita e occupazione. L’esatto contrario di ciò che il Fiscal compact ha sin qui prodotto a danno dei popoli europei. Possibile che nessuna delle tante sigle sedicenti “a difesa dei consumatori” senta il dovere civile di avviare una class action contro i responsabili che redassero quei regolamenti e dei governi che li adottarono senza battere ciglio? Almeno l’Adusbef del pluri intervistato televisivo Lanutti, da noi sollecitato, ci ha risposto dicendo che trattasi “di materia non di loro competenza”.

Ettore Bonalberti

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