Tremonti: non credo al primato della politica

sulla matematica

La politica non può primeggiare con la matematica, specie quando si parla di conti pubblici.

In una lettera a ItaliaOggi, in risposta a un articolo che lo accusava di ingerenza «politica» sull’attività ministeriale, con «esiti catastrofici» per le finanze pubbliche, l’ex ministro dell’economia, Giulio Tremonti, risponde deciso: «Se credo nel “primato” della politica, non credo, come altri invece vorrebbe credere o far credere, al primato della politica sulla matematica. Per quanto mi riguarda non ho mai imposto od opposto la mia posizione su quella della “burocrazia ministeriale”, che ho sempre rispettato per la sua competenza». E poi ricorda che nel 2011 Bankitalia promosse la gestione prudente della crisi da parte del governo di cui ha fatto parte.

Ecco la lettera dell'ex ministro.

Ho letto, purtroppo con ritardo, l’articolo pubblicato il 6 agosto da ItaliaOggi sotto il titolo: «Quell’inesistente contrapposizione tra Governo e Tesoro». In particolare, nell’articolo, si condanna: «una rappresentazione di comodo, che arriva fino a lodare l’ex ministro Tremonti perché, si dice, era solito imporre la sua posizione a quella della burocrazia ministeriale. Se si dovesse giudicare dai risultati, però, si dovrebbe dire che si è trattato di un imposizione dagli esiti catastrofici e che, dunque, il raffronto scelto risulta pessimo». Per quanto mi riguarda non ho mai imposto od opposto la mia posizione su quella della «burocrazia ministeriale», che ho sempre rispettato per la sua competenza e per il suo spirito di servizio. In ogni caso, se credo nel «primato» della politica non credo – come altri invece vorrebbe credere o far credere – al primato della politica sulla matematica. Quanto al giudizio sui risultati del Governo di cui ho fatto parte, mi permetto di rinviare a quanto scritto ancora nel maggio del 2011 nelle «Considerazioni finali» di Banca d’Italia: «la gestione della crisi è stata prudente», «le correzioni necessarie in Italia sono inferiori rispetto a quelle necessarie in altri Paesi Europei», «l’obbiettivo di pareggio di bilancio al 2014 è appropriato». Con molti cordiali saluti

Giulio Tremonti

Italia Oggi, 14.8.2014

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